Norme in
rete, il traguardo è vicino
di Caterina Lupo* - 19.06.03
La sperimentazione può dirsi conclusa, ora si passa alla fase operativa. E'
in fase di approvazione il nuovo regolamento del CED della Corte Suprema di
Cassazione, che prevederà l'accesso alle banche dati, gratuito per i
"dati essenziali" e a pagamento per i contenuti che presentano un
valore aggiunto redazionale.
L'accesso gratuito all'archivio della legislazione statale del sistema
Italgiure costituisce un traguardo fondamentale e, per il progetto Normeinrete
attivo dal 1999 su iniziativa del Ministero della giustizia con il
finanziamento ed il coordinamento dell'AIPA, un nuovo impulso, insieme con il
DPCM 24 gennaio 2003. Questo provvedimento attribuisce ad un Comitato guida,
formato dai segretari generali della Camera dei deputati, del Senato della
Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri o da loro delegati,
il compito di governare le iniziative volte a favorire l'accesso attraverso
internet alla normativa vigente.
Il percorso normativo ebbe inizio nell'ottobre 1999, quando una
risoluzione parlamentare (Camera 19 ottobre 1999 n.6/00119) impegnò il
governo a promuovere l'operatività di strumenti informatici che consentano
la consultazione gratuita da parte dei cittadini sulla rete Internet del testo
della legislazione vigente aggiornato in tempo reale, destinando ai relativi
progetti adeguate risorse finanziarie e dando priorità alle iniziative
immediatamente attuabili: si indicano a tal proposito il progetto "norme
in rete" promosso dall'AIPA e la messa a disposizione via Internet a
titolo gratuito del testo della Gazzetta ufficiale. La legge 388 del 2000,
ovvero la finanziaria 2001, ha quindi dato seguito a questo impegno prevedendo
nell'articolo 107 l'istituzione di un programma finalizzato a promuovere
l'informatizzazione e la classificazione della normativa vigente al fine di
facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini,
nonché di fornire strumenti per l'attività di riordino normativo, di cui
il citato DPCM definisce le forme organizzative e le modalità di
funzionamento.
Il programma istituito dalla finanziaria 2001
affronta entrambi gli aspetti che contribuiscono a rendere problematica la
conoscibilità delle norme: la scarsa comprensibilità, ingenerata dalla
proliferazione di norme e dalla loro complessità, che richiede azioni di semplificazione
e di riordino, e la difficoltà di reperimento dei testi normativi che rende
necessarie azioni orientate a migliorare le opportunità di accesso. Su
questi temi sono rilevanti le iniziative intraprese negli ultimi anni (Norme
in rete, Gazzetta Ufficiale on-line accessibile gratuitamente per gli ultimi
60 giorni, il rifacimento del sistema Italgiure della Corte di Cassazione)
anche sul piano della cooperazione interistituzionale.
Relativamente a quest'ultimo aspetto, l'esperienza di Norme in rete ha
costituito un laboratorio per la elaborazione di un modello di cooperazione
che ha risvolti sia organizzativi sia tecnologici. Normeinrete ha infatti
adottato un modello distribuito in cui ogni pubblica amministrazione offre il
proprio contributo alla realizzazione di un servizio di divulgazione
normativa, pubblicando sul web i provvedimenti di propria competenza, sulla
base della considerazione che una soluzione al problema dell'accessibilità
alle norme basato sulla centralizzazione delle informazioni risulterebbe in
controtendenza rispetto alle evoluzioni istituzionali e tecnologiche. La
"federazione di siti" così ottenuta supera la centralizzazione dei
sistemi tradizionali di informatica giuridica e realizza un'integrazione non
invasiva dei sistemi informatici, dando valore aggiunto alla somma delle
autonome iniziative di comunicazione legislativa delle singole
amministrazioni.
L'interoperabilità e l'integrazione tra le diverse basi documentali
viene perseguita all'interno del progetto attraverso la standardizzazione.
Infatti il pre-requisito indispensabile per attuare un'interazione
automatica tra sistemi gestiti da organizzazioni distinte è la condivisione
di un protocollo comune attraverso cui gestire il colloquio. E' proprio la
generale condivisione dei protocolli di comunicazione che ha reso possibile la
capillare diffusione della rete internet, la cui crescita continua a dar luogo
ad una intensa attività di regolamentazione da parte degli organismi
internazionali di standardizzazione. Analogamente, la più ristretta comunità
costituita dai siti istituzionali che intendono offrire un servizio
cooperativo necessita della condivisione di un linguaggio per consentire l'interazione
tra sistemi informatici differenti, ciascuno dotato di caratteristiche
tecnologiche e funzionali proprie.
Il progetto Normeinrete si è sviluppato incrementalmente ed attualmente
coinvolge circa 50 amministrazioni pubbliche, di livello statale e regionale.
Il portale Normeinrete, che registra circa 150.000
operazioni di ricerca al mese, consente di accedere alle raccolte normative
messe a disposizione dai siti web della amministrazioni partecipanti
attraverso un motore di ricerca che opera sui 140.000 documenti circa resi
disponibili attualmente, che comprendono:
- normativa statale primaria delle ultime due legislature;
- legislazione comunitaria e regionale;
- selezioni tematiche pubblicate da amministrazioni centrali di normativa
primaria (su vari temi, tra cui: giustizia, contratti collettivi di lavoro,
commercio elettronico e sviluppo produttivo, pubblica amministrazione) e di
normativa secondaria (circolari, delibere);
- selezioni di sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di cassazione;
- studi della Corte dei conti e del Consiglio nazionale del notariato.
La definizione degli standard è avvenuta in maniera "partecipata",
all'interno di due gruppi di lavoro a cui hanno preso parte esponenti di
diverse Amministrazioni centrali e regionali e degli Organi costituzionali con
il contributo di esperti provenienti ad istituti di ricerca nel campo
dell'informatica giuridica. Il gruppo di lavoro "Uniform Resource Name -
URN" , coordinato dall'Istituto di Teoria e tecnica dell'informazione
giuridica del CNR, ha approfondito le problematiche relative alla definizione
di una modalità di identificazione univoca dei provvedimenti giuridici
rappresentata in una forma codificata attraverso i propri estremi
identificativi (autorità emittente, data, numero, tipo).
Il gruppo di lavoro "DTD delle norme", coordinato dalla Camera dei
Deputati, ha analizzato la struttura e le caratteristiche dei diversi tipi di
atti normativi al fine di pervenire ad una efficace rappresentazione dei
provvedimenti e di un insieme di metainformazioni attraverso il linguaggio di
marcatura XML. Gli esiti delle attività dei gruppi di lavoro hanno dato luogo
alla definizione di due standard, divulgati rispettivamente attraverso la circolare 6 novembre 2001 AIPA/CR/35 (G.U.
serie generale n. 262 del 10
novembre 2001) "Assegnazione dei nomi uniformi ai documenti
giuridici", e la circolare 22 aprile 2002
AIPA/CR/40, (G.U. serie
generale n. 102 del 3 maggio 2002) "Formato per la rappresentazione
elettronica dei provvedimenti normativi tramite il linguaggio di marcatura XML".
Il portale Normeinrete contiene una sezione riservata attraverso cui vengono
offerti alle amministrazioni partecipanti servizi di formazione on-line e
strumenti software di supporto all'adozione degli standard, distribuiti in
modalità freeware o open source.
Senza addentrarsi nei dettagli tecnici, può essere utile illustrare quali
siano gli effetti dell'utilizzo degli standard di progetto e quali benefici
producano per gli utenti. Lo scopo di Normeinrete è quello di rendere
possibile la ricerca delle norme attraverso un'unica interfaccia in grado di
operare con le stesse modalità su decine di sistemi diversi. L'esigenza
funzionale più sentita e percepita come "naturale" dagli utenti si
sistemi di informatica giuridica è quella di poter effettuare la ricerca per
estremi dell'atto, che è evidentemente impossibile quando ciascuno dei
sistemi "codifica" in maniera diversa la data, il numero e il tipo
di provvedimento. Quindi il primo risultato derivante da una generalizzata
adozione del nome uniforme (URN) è la possibilità di effettuare una ricerca
per estremi attraverso un'unica interfaccia, senza che l'utente debba a priori
conoscere quale sia la base documentale che contiene il documento ricercato.
Ma la vera innovazione derivante dall'adozione dell'URN è costituita dalla
possibilità di costruire automaticamente un ipertesto globale delle norme.
Infatti, è noto che la predisposizione dei link all'interno di pagine web
richiede solitamente un intervento redazionale manuale, attraverso il quale si
inserisce nel testo l'indirizzo fisico del documento da collegare. Questa
informazione non è direttamente visibile agli utenti, ma viene utilizzata dal
browser per reperire la pagina opportuna a seguito dell'eventuale click e
poterla così visualizzare. L'ipertesto opera quindi come una citazione
introdotta da un'espressione del tipo: con il verso "e 'l naufragar m'è
dolce in questo mare " si conclude la poesia a pagina 5 del settimo libro
del quinto scaffale della libreria nel soggiorno dell'interno 10 di piazza
di Spagna, 1 Roma, Italia". Nella prassi delle citazioni, invece, il
titolo della poesia, l'Infinito, e il suo autore, Giacomo Leopardi,
forniscono un mezzo univoco ed universale per identificarla, indipendentemente
dalle svariate edizioni e dalle numerose copie distribuite in vari luoghi.
Analogamente, l'assegnazione di un nome uniforme ai documenti giuridici
consente di associare ad ogni riferimento normativo un identificativo univoco
e "universale" del provvedimento citato e rende possibile realizzare
dei sistemi informatici in grado di localizzare il testo del documento puntato
da un link nel momento in questo viene richiesto.
La realizzazione di questo servizio si basa su diversi componenti: il primo
passaggio consiste nel riconoscimento all'interno del testo dei riferimenti
normativi e la costruzione automatica del relativo nome uniforme. Il programma
(parser) che svolge questa funzione viene reso disponibile alle
Amministrazioni partecipanti in più modalità: come servizio on line, per cui
le Amministrazioni sottopongono i loro documenti e li riottengono con i
riferimenti identificati e opportunamente marcati; oppure con un software,
(attualmente in fase di test) che le Amministrazioni possono scaricare
effettuando localmente l'elaborazione sui documenti da pubblicare sul proprio
sito.
Ma l'individuazione costituisce solo un primo passaggio: il collegamento
all'indirizzo fisico del documento viene realizzato attraverso il sistema di
"risoluzione" on-line che consente di reperire in tempo reale la
copia del testo ove essa è disponibile, operando come se fosse un
"elenco telefonico" delle risorse di rete, che associa ad ogni URN
(nome logico) il corrispondente URL (indirizzo fisico).
L'architettura di questo sistema di "risoluzione" è del tutto
analoga a quella utilizzata per effettuare il corretto indirizzamento dei siti
web, dove il nome di ogni sito espresso in maniera intelligibile alle persone
corrisponde nella realtà ad un indirizzo fisico espresso in forma numerica, e
l'associazione tra il nome logico e l'indirizzo fisico viene fatta da un
sistema distribuito denominato Domain Name System (DNS).
L'altro standard, quello relativo alla rappresentazione strutturata dei
testi di legge, apre a sua volta un ampio spettro di possibilità di
realizzare funzionalità in grado di supportare non solo la ricerca ma anche
la gestione di tutto il ciclo di vita dei provvedimenti normativi. La
"marcatura" XML dei testi consente infatti di associare al testo una
serie di "metainformazioni", quali ad esempio quelle relative alle
modifiche intervenute nel tempo con le relative date di validità, che
permetteranno di facilitare la costruzioni dei testi vigenti e, più in
generale, le azioni di riordino.
A questo scopo è importante sottolineare come il progetto del Centro
elettronico di documentazione della Corte di cassazione, attualmente in
avanzata fase di sviluppo, per la realizzazione del nuovo Italgiure, non solo
abbia adottato gli standard di Normeinrete, ma comprenda anche lo sviluppo di
strumenti software in grado di supportare la costruzione dei testi vigenti.
Questa circostanza, unitamente ad una nuova regolamentazione dell'accesso,
potrà offrire un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi
prefissati dal "programma 107", da cui trarranno giovamento tutti i
soggetti interessati. La normativa di prossima emanazione relativa alla
regolamentazione per l'accesso alle banche dati del CED distingue tra dati
essenziali, che devono essere gratuitamente accessibili dai cittadini, e dati
arricchiti. Le nuove modalità prevederanno infatti l'accesso libero ai
provvedimenti normativi dello Stato e richiederanno invece il pagamento di un
canone per poter fruire delle informazioni arricchite di un valore aggiunto
redazionale, costituito ad esempio dalla opportuna integrazione di
legislazione, dottrina e giurisprudenza, che danno luogo ad un servizio
diretto ad un'utenza professionale.
L'AIPA ha finora esercitato la propria azione dando l'impulso per la
realizzazione di applicazioni "di frontiera", basate cioè su
tecnologie innovative sufficientemente definite ma non ancora diffuse, ed allo
stesso tempo armonizzando gli interventi di diversi attori istituzionali
perché gli sforzi di ciascuno convergessero verso un più generale obiettivo
comune.
Le soluzioni elaborate hanno raggiunto ora il grado di maturità sufficiente
per considerare conclusa la sperimentazione ed i risultati prodotti vanno ben
oltre quello che è oggi direttamente fruibile dagli utenti del sito. Per la
realizzazione di un servizio completo ed affidabile è necessario che gli
ambiti di competenza dei soggetti fornitori di informazione siano ben definiti
e che la partecipazione delle amministrazioni al progetto comporti anche
l'assunzione di impegni, disponendo delle adeguate risorse e di un'autorevole
azione di regia.
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