Atto Camera
3-00330
Interrogazione a risposta orale
presentata da
LUIGI VITALI
giovedì 12 ottobre 2006 nella seduta n.052
VITALI, FRANZOSO, MORMINO, AZZOLINI, LAZZARI e MARRAS. - Al
Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per
sapere - premesso che:
il ritardo nell'avvio della emissione ai cittadini italiani
della CIE (carta identità elettronica), previsto dalla legge n. 43 del 2005 per
il 1o gennaio 2006, è stato causato, oltre che da valutazioni ancora in
corso su aspetti di natura economica anche dalla presenza giudicata
inaccettabile di due società private (Livolsi e partners e EDS) nella
società di scopo «Innovazione e Progetti» costituita ad hoc
dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
un nuovo ben più inquietante rischio di blocco per il
progetto CIE si profila a seguito della circolare «urgente» n. 3 inviata in
data 13 settembre 2006 dalla Direzione Centrale per i Servizi Demografici ad
alcune Amministrazioni pubbliche che dispone il trasferimento immediato dal 23
settembre 2006 del Sistema di Sviluppo del Circuito di Emissione (SSCE) dal
Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Polizia Scientifica - alla stessa
Direzione Centrale per i Servizi demografici sotto la consulenza apparente
dell'Università di Tor Vergata, ma, a quanto risulta all'interrogante, di fatto
sotto il controllo di una società privata denominata Nestor, da anni operante
all'interno della predetta Università in quanto amministrata da alcuni
professori;
sussiste il dubbio di legittimità di tale «urgente»
circolare -, a quanto risulta all'interrogante, prudentemente non trasmessa al
Ministero dell'Economia e Finanze, Ministero «concertante» della legge n. 43
del 2005, né all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, né tanto meno
all'Autorità Garante per la protezione dei dati personali - che disattende il
decreto ministeriale del 19 luglio 2000 - Regole tecniche e di sicurezza
relative alla carta di identità elettronica e al documento di identità
elettronici - che, in attuazione dell'articolo 8, comma 4, del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 1999, n. 437, assegna al
Dipartimento della Polizia di Stato il compito i disporre dell'infrastruttura
organizzativa, informatica di reti del CED della Polizia scientifica per la
realizzazione, la gestione e la manutenzione del Sistema di Sviluppo del
circuito di Emissione -:
se i fatti menzionati rispondano al vero;
se tale disposizione, che appare agli interroganti incauta e
illegittima, che si configura come un vero attentato alla riservatezza dei dati
sensibili dei cittadini italiani sia stata condivisa dal Ministro dell'Interno,
dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e dall'Autorità Garante per la
protezione dei dati personali;
se sia Stato considerato che tale trasferimento, se realmente
attuato, comporterà un ulteriore ritardo non solo per il progetto CIE (carta
identità elettronica) ma anche per il PSE (permesso di soggiorno elettronico) e
per il Passaporto elettronico che per impegni internazionali, il nostro Paese
deve emettere entro il 26 ottobre 2006;
quali siano i motivi della presenza di una società privata,
denominata Nestor che seppure da anni consulente del Ministero dell'Interno,
sotto le spoglie dell'Università di Tor Vergata di fatto interviene su aspetti
molto delicati dello Stato italiano, e che finisce con l'influenzare
pesantemente il mercato di riferimento, imponendo scelte tecnologiche per conto
dello stesso ministero dell'Interno;
quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'Interno;
quali iniziative intenda attuare il Ministro dell'Interno in
relazione al rischio che si possano verificare gli inquietanti fenomeni lesivi
della privacy manifestatisi in questo ultimo periodo. (3-00330)
Atto Camera 4-04268
Interrogazione a risposta scritta
presentata da
MARCO ZACCHERA
giovedì 5 luglio 2007 nella seduta n.184
ZACCHERA. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle
finanze, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica
amministrazione.
- Per sapere - premesso che:
in data 12 ottobre 2006 l'onorevole Luigi Vitali, primo
firmatario, con altri colleghi parlamentari, in un'interrogazione a risposta
orale indirizzata al Ministro dell'Interno, segnalava alcuni inquietanti episodi
collegati al progetto della Carta di identità elettronica (CIE) italiana, in
particolare riferiti all'emissione di circolari potenzialmente illegittime da
parte del Direttore dei Servizi Demografici del Ministero dell'Interno, in
contrasto con il decreto legislativo 19 luglio 2000 firmato dallo stesso
Ministro Amato. Più in generale venivano segnalate procedure ritenute anomale e
illegittime del Ministero dell'Interno, confermate come illegittime dallo stesso
Ministro dell'Economia e delle Finanze. Nella stessa interrogazione veniva
segnalato il grave rischio, sotto il profilo della sicurezza dei dati sensibili
dei cittadini, del trasferimento del Sistema di Sicurezza del Circuito di
Emissione (SSCE) della Polizia Scientifica alla stessa Direzione dei Servizi
Demografici, assistita da una consulenza apparente dell'Università di Tor
Vergata, che in realtà poteva ritenersi controllata da una società privata
denominata «Nestor Scarl». Veniva inoltre chiesto il motivo della presenza di
tale società privata che interviene su aspetti molto delicati dello Stato
italiano, influenzando pesantemente il mercato di riferimento e imponendo scelte
tecnologiche sotto l'egida del Ministero dell'Interno. A quanto risulta
all'interrogante questa interrogazione non ha ancora avuto risposta;
successivamente è stato però operato l'allontanamento del
Direttore dei Servizi Demografici che, di fatto, con una serie di decreti aveva
esautorato il Ministro dell'Interno. Nonostante il cambio della guardia alla
Direzione dei servizi Demografici la sostituzione non ha prodotto effetti però
positivi per il progetto CIE e al contrario, l'interrogante ritiene che i rischi
di una gestione privata dell'interesse nazionale si siano ulteriormente
aggravati per alcune circostanze maturate nei mesi successivi -:
se sia a conoscenza del fatto ed in questo caso se confermi
che la società consortile «Nestor» abbia un capitale sociale di 40.000,00
euro sia posseduta dall'Università di Tor Vergata per il 51 per cento, da
Ancitel Spa per il 30 per cento, e da due società private: ATS srl per il 12
per cento e Unicem servizi per il 7 per cento;
se risulta vero che la stessa «Nestor» abbia, diramazioni
in numerose società sottostanti fino a costituirsi in società anonima
fiduciaria di diritto lussemburghese;
se sia conforme al vero che risulti in corso la scrittura
delle «nuove» Regole tecniche della CIE, che di fatto confermano il passaggio
del sistema di emissione della CIE dalla Polizia Scientifica alla Direzione dei
Servizi Demografici attribuendo al Presidente di Nestor il coordinamento
scientifico e progettuale del CNSD (ex SSCE) e della CIE, mettendo di fatto in
mano a società privata, con una storia che all'interrogante appare opaca, i
dati sensibili degli italiani;
se vi sia riscontro nel fatto che nelle stesse «Regole
tecniche» viene imposto un ulteriore aggravio di costo, voluto da Tor Vergata,
alias Nestor, che ne possiede il software proprietario per la presenza di sonde
denominate Backbon, molto costose che tra l'altro impediscono l'utilizzo
all'estero della CIE in quanto dotato di un sistema proprietario mancante del
requisito di interoperabilità;
se sia opinione del Ministro che le «nuove» Regole tecniche
non tengano conto delle direttive europee in tema di «European citizen card» e
di mobilità europea che fissano i nuovi standard europei (WG15) allineandoli a
quelli internazionali elaborati da ICAO per i passaporti elettronici;
se si sia considerato che in materia di tecnologia di
sicurezza esistono in Italia centri universitari di eccellenza sia al Nord che
al Sud e quindi stupisce il ricorso del Ministero dell'Interno a collaborazioni
esterne il cui requisito appare all'interrogante di carattere esclusivamente
politico-ambientale. (4-04268)
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