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 Attualità

E' necessario dominare il futuro
di Manlio Cammarata - 09.11.2000

Non è una notizia sensazionale, ma per molti versi significativa: il sito web della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato completamente ridisegnato. Non si chiama più "Palazzo Chigi", ma "Governo italiano", e il cambiamento del titolo riflette una nuova impostazione. Da una parte si mette in evidenza il Governo nel suo insieme, più che la presidenza, dall'altra cambia tutto l'approccio alla presenza dell'Esecutivo sull'internet.

Chi aveva progettato il vecchio sito era riuscito in un'impresa non facile, tale da meritare un premio (puntualmente assegnato): riportare sul web tutti gli aspetti negativi del "Palazzo" in senso fisico, adattando lo strumento telematico alle vecchie prassi della burocrazia.
Con il nuovo schema sono i contenuti che si adattano alla consultazione telematica e tutto il sito sembra avviato a trasformarsi in un utile portale per lo scambio di informazioni tra Governo e cittadini. Manca ancora un elemento fondamentale, l'elenco degli indirizzi e-mail di ministri, sottosegretari e funzionari, che renderebbe "interattiva" la comunicazione con i diversi uffici. Ma per questo non basta inserire un "mailto:" nelle pagine, occorrono una mentalità e un'organizzazione che, evidentemente, non sono ancora diffuse nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione.

Un'altra notizia che merita attenzione è nella riunione che si è svolta il 6 novembre su iniziativa del COESIN (COmitato ESperti INternet), nel corso della quale sono state presentate le risposte a una serie di domande che lo stesso Comitato aveva rivolto ad alcuni soggetti a vario titolo coinvolti nella governance della Rete in Italia.
Il COESIN è  un gruppo di "addetti ai lavori" designati da diverse amministrazioni, istituito il 27 dicembre dello scorso anno con un decreto del Presidente del Consiglio, con il compito di "definire le linee strategiche di indirizzo  per un approccio globale e sistematico alle problematiche inserenti alla rete Internet". Fino a oggi ha prodotto un documento preliminare e il call for papers che si è concluso nella citata riunione del 6 novembre.
Inoltre ha partecipato a una riunione del Government Advisory Committee di ICANN. A questo proposito va segnalato che la Presidenza del Consiglio è membro del W3C, unico ufficio di un primo ministro tra le centinaia di membri di tutto il mondo che compongono il World Wide Web Consortium.

Per capire quali potranno essere i risultati dell'azione del COESIN si dovrà aspettare la pubblicazione degli interventi presentati il 6 novembre e la sintesi operativa che ne verrà tratta. Ma, da quanto si conosce fino a questo momento, si può rilevare un interesse indirizzato soprattutto ai problemi della Internet Governance in senso tecnico-normativo, mentre sembra poco rilevante la considerazione per la questione della "regolamentazione" come si va delineando nelle aule parlamentari, oltre che nelle campagne dell'informazione.
Se il Governo affronta e risolve in termini positivi il proprio rapporto con la Rete, in altre sedi la situazione è critica. Sopita all'improvviso la campagna di stampa contro l'internet innescata dalla questione pedofilia, resta in Parlamento qualche proposta di legge assolutamente negativa, in sintonia con una campagna internazionale di repressione della libertà telematica che deve assolutamente essere fermata (vedi Alziamo la voce, o ci ridurranno al silenzio di una settimana fa). I precedenti, come l'invereconda legge di "aggiornamento" del diritto d'autore, non aiutano a sperare che certe proposte possano essere migliorate, se non abbandonate del tutto.

E' necessario che il Governo insista sulla linea intrapresa con il COESIN, sia in Italia, sia in sede internazionale, mettendo all'ordine del giorno anche le questioni della regolamentazione (controllo dei contenuti, responsabilità dei provider e così via), essenziali per lo sviluppo della democrazia, elettronica o tradizionale che sia.

La precedente esperienza del "Forum per la società dell'informazione" deve insegnare due cose: primo, è importante non trasformare la discussione in una fabbrica di chiacchiere o di proclami; secondo, è necessario agire con rapidità.
L'evoluzione della società dell'informazione è rapidissima. L'analisi della situazione che possiamo fare oggi, fra tre mesi sarà superata. E' necessario dominare il futuro, non fare progetti per il passato.