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 Attualità

Perché è urgente risolvere i problemi di Internet in Italia
di Manlio Cammarata - 24.11.98

Non possiamo aspettarci che la conferenza Emergenza Internet che si apre fra tre giorni a Napoli possa... far cessare l'emergenza e sciogliere in un giorno gli intricati nodi del ritardato sviluppo dell'internet in Italia.
Possiamo però ragionevolmente sperare che l'incontro tra le imprese e le istituzioni serva a far capire al Governo, al Parlamento e alle varie Autorità che se i problemi di sviluppo delle attività telematiche non saranno risolti in tempi brevissimi, le conseguenze per l'economia del nostro Paese potrebbero essere molto pesanti.

Questo non è vuoto allarmismo. E' una constatazione che nasce dall'analisi della situazione italiana e dal raffronto con quella di altre nazioni industrializzate, nelle quali le tecnologie dell'informazione costituiscono già un fattore determinante per lo sviluppo economico e sociale. Altrove i governi prendono iniziative per favorire l'uso della Rete, qui lo si frena in tutti i modi.
Il
programma della conferenza, organizzata per venerdì prossimo dall'associazione dei provider, pone senza equivoci all'ordine del giorno le questioni aperte, che riassume in due domande: "Internet, ma quanto mi costi?" e "Autodisciplina: e il quadro normativo?". Cioè, in due parole, il mercato e le regole.
Vediamo, ancora una volta, qual è la sostanza dei due problemi.

1. Il mercato. Nell'articolo pubblicato in questo stesso numero "Con il 147 la tenaglia si chiude" Paolo Nuti ripercorre con molta chiarezza i passaggi attraverso i quali Telecom Italia si prepara ad aumentare a dismisura la propria quota del mercato degli accessi (e non solo), a danno degli altri fornitori, sfruttando la posizione dominante che detiene nel mercato della telefonia.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato si pronuncerà tra qualche mese sul
ricorso avanzato dall'Associazione italiana Internet providers. Ma, anche se il verdetto riconoscerà tutte le ragioni dell'AIIP, i problemi del mercato dell'internet non saranno automaticamente risolti.
Si dovrà infatti vedere come sarà attuata la norma della legge finanziaria, che prevede significative facilitazioni di accesso, e resteranno comunque altri nodi pesanti, come i "contributi" milionari per le autorizzazioni generali stabiliti dal Ministero delle comunicazioni.

2. Le regole. Protezione dei dati personali, autoregolamentazione e controllo dei contenuti critici, responsabilità dei provider per i contenuti e la qualità dei servizi: un altro menù che potrebbe presto rivelarsi indigeribile per molti operatori - si vedano le "Considerazioni sulle responsabilità degli Internet provider" di Carlo Gattei, che si aggiungono alla lunga serie di articoli che InterLex dedica a questo argomento.
L'incertezza del quadro normativo e il ripetersi di proposte - anche legislative - di stampo repressivo o censorio è accompagnata dall'informazione distorta operata dai media tradizionali, che continuano a mettere in evidenza gli aspetti negativi della Rete e contribuiscono a creare un quadro di diffidenza, quando non di rifiuto, che ostacola la formazione di quella "cultura telematica" della quale abbiamo tanto bisogno.

A questo punto si deve aggiungere il terzo tema della conferenza:

3. Il commercio elettronico. Per qualcuno è il futuro dell'internet, forse è più corretto dire che l'internet è lo strumento più importante del commercio del futuro.
Le attività commerciali per via telematica si svilupperanno anche in Italia indipendentemente da come saranno risolti i problemi di sviluppo della Rete, soprattutto per gli effetti della globalizzazione dei mercati. Ma le conseguenze di questo sviluppo saranno diverse se esso si verificherà come riflesso dello sviluppo globale - e quindi con una prevalente dipendenza da operatori esteri - o se le imprese italiane troveranno le opportunità per iniziative locali, rivolte anche al mercato internazionale.
E' facile prevedere che, se non saranno risolti subito almeno i problemi più gravi e urgenti del mercato e delle regole, moltissimi imprenditori saranno costretti ad abbandonare la partita. Alcuni costretti dai bilanci che - se perdurano queste condizioni - non possono quadrare, altri scoraggiati da un contesto generale di incertezze e di difficoltà oggettive.

Questo è il quadro della situazione, che giustifica in pieno il titolo Emergenza Internet che l'AIIP ha dato alla conferenza. E uscire dall'emergenza è la prima condizione per avviare uno sviluppo efficace dell'internet in Italia.

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