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 Attualità

Alcune indicazioni Assinform
di Vincenzo Bianchini - 01.03.99

(Intervento al convegno "Internet: i diritti telematici")

L'iniziativa di discutere in una sede così prestigiosa una tematica tanto complessa ed attuale non può non attirare sui promotori, in particolare sull'on.le senatore Semenzato, che questa iniziativa ha fortemente voluto, ringraziamenti non rituali

Il convegno di oggi, sin dal titolo, evidenzia il fatto che in questo settore il ruolo del consumatore e dei connessi diritti telematici diventano sempre più centrale in quanto la rete, nel suo sviluppo verso logiche di commercio e di mercato, pone seri interrogativi sulla tutela degli utenti finali.

La nostra Associazione, che nell'ambito di Confindustria rappresenta le principali aziende di informatica e di telecomunicazioni operanti sul mercato italiano, ha a cuore da tempo questi temi, anche se cerca maggiormente di focalizzare l'attenzione su un problema che, nel nostro Paese, sta a monte rispetto a quello qui enfatizzato. Ed è il problema dell'ancora scarso sviluppo delle tecnologie informatiche e di Internet, cui è collegato il "desiderio" che esse prendano piede con forza in Italia, come avviene in molte altre nazioni europee. In sostanza la nostra prima posizione è che - prima ancora di parlare di diritti, di tutela, di norme a difesa dei consumatori - bisogna fare in modo che questo settore decolli. Una volta che esso sarà partito e si sarà diffuso in modo massivo, allora sarà opportuno e necessario parlare di regole.

Per riassumere quanto già detto da precedenti oratori, potremmo dire che i problemi caratteristici sotto questo profilo dello sviluppo di Internet possono essere riassunti nell'acronimo PASCAL.
Certamente è singolare che il nome del matematico francese entri sempre nel mondo informatico con caratteristiche particolari: chi non ricorda la "pascalina", prima macchina di calcolo automatico, lontana progenitrice dei nostri moderni computer.
Cito solo a grandi linee i temi che l'acronimo rappresenta, temi che ciascuno di voi facilmente riconoscerà, perché anche stasera se ne è parlato a lungo.

P come Privacy, con tutti i problemi irrisolti sia a livello internazionale che a livello tecnologico;
A come Autenticazione dell'interlocutore, concetto che in parte si oppone al precedente;
S come Sicurezza, e tutti noi sappiamo quanto ci sia da lavorare in questo campo;
C come Controllo, chi controlla cosa e perché e come; un corollario: i problemi fiscali;
A come Accesso, il diritto ad essere in rete, un diritto telematico primario;
L come Libertà di espressione, che non significa "licenza" ma consapevolezza e responsabilità.

In realtà in Italia sarebbe necessario aggiungere un'altra lettera iniziale: la R di ritardo.

Tutti i dati parlano di un evidente ritardo del nostro Paese.
Ancora recentemente - e sono dati freschissimi - abbiamo rilevato come il mondo Internet, pur in presenza di un recupero sul passato, sia in notevole ritardo. I dati sono ripresi da una fonte internazionale

http://www.nua.ie/surveys/how_many_online/europe.html

che dice, in termini di percentuale degli utilizzatori di Internet, quanto l'Italia sia ancora arretrata rispetto a Paesi con economie a noi vicine.

Pur se l'esercizio di contare il numero di utenti Internet nel mondo presenta rischi e volatilità di stime, gli andamenti reciproci hanno comunque una sostanziale validità.
Questi dati ci dicono che nel mondo esistono 153,5 milioni di utenti Internet; in Europa il numero attuale sembra essere 33,7 milioni; in Italia siamo fermi ad 1,5 milioni di utenti.
Basta fare un rapporto con il PIL per verificare l'entità del ritardo.

Il numero di utenti italiani è confermato da una recentissima indagine Assinform-Demoskopea in corso di pubblicazione, che ha cercato di valutare il fenomeno non solo sotto l'aspetto quantitativo, ma anche sotto l'aspetto qualitativo e motivazionale.
Quale è il profilo socioeconomico dell'utente Internet? Che cosa ci fa con Internet? Perché lo usa Internet? Con quale frequenza?
L'indagine non aveva l'obiettivo di analizzare i motivi dello scarso sviluppo di Internet, anche se ha correlato questa tecnologia con altre disponibili ed a maggiore diffusione e tasso di crescita quale la telefonia mobile.
Comunque ha fornito una notevole serie di informazioni che per brevità tralascio di citare singolarmente, ma che sono a disposizione di chiunque fosse interessato.

In linea di massima si può affermare che l'utente Internet è di età medio-giovane, di censo medio alto, tende ad utilizzare sempre più Internet per lavoro e come risorsa informativa.
L'indagine indica anche timidi segni di propensione agli acquisti in rete.

Linee programmatiche

A fronte di questa situazione, come articolare un programma di sviluppo del settore ICT e di Internet?

Anche qui lasciatemi usare un acronimo, peraltro molto popolare nel mondo di Internet.

L'acronimo è FAQ, che qui non significa quello che tutti sappiamo ma:

F come Formazione, intesa come nuova cultura, nuovo modo di essere e di porsi in relazione con le nuove possibilità offerte dalle tecnologie;
A come Applicazioni di rete e tra queste focalizzarsi sulle quattro applicazioni che possono portare il massimo sviluppo della utilità di Internet: la posta elettronica, le applicazioni bancarie, i servizi interattivi delle amministrazioni pubbliche, il commercio elettronico;
Q come Quadro normativo chiaro, sulla cui necessità altri oratori prima di me hanno abbondantemente parlato.

Queste le linee di azione che dovrebbero trovare il giusto rilievo in tutti gli strumenti di programmazione economica, con una attenzione particolare all'impresa, in particolare alle PMI che impegnano il 90% della struttura imprenditoriale del Paese, e con l'obiettivo di creare occupazione e sviluppo specie nel Mezzogiorno.

Il tempo non mi consente di essere esaustivo su questi argomenti, che richiedono seri approfondimenti.

Cito, a solo titolo di esempio, quanto ci sia da fare nel campo della:

Produzione di contenuti. (ad esempio incentivi alle imprese start-up, in particolare al Sud, aiuto alla formazione di imprese/operatori dell'offerta).
Revisione dei costi di accesso. (ad esempio agevolare le tariffe dedicate a Internet).
Sviluppo della logistica. (cosa fare per favorire il processo di distribuzione di merci/prodotti)
Promozione di strumenti finanziari a supporto dell'utenza;
Sviluppo del ruolo delle banche quale tramite indispensabile per la crescita del commercio elettronico.
Sviluppo dell'Utenza. E' la parte più importante: incentivi per acquisto prodotti/servizi CE; aiuto per la formazione delle PMI che vogliono entrare in questo mercato; attenzione alla PA come volano; sviluppo di "comunità territoriali" di business facendo leva sulla caratteristica dell'industria italiana (distretti, ecc.).

Sono temi importanti e complessi, sui quali ci saranno altre occasioni di intervento e di approfondimento.

Concludo confermando la più completa disponibilità di Assinform a collaborare, nel rispetto dei ruoli reciproci, con le istituzioni (tra queste cito il Forum della Società dell'Informazione) per avviare a soluzione molti dei problemi evidenziati quest'oggi, certamente cruciali per lo sviluppo del Paese.
Grazie dell'attenzione.