La sorpresa del Dipartimento
della funzione pubblica
14.09.2000 (e-mail ricevuta il
12.09.2000)
Egregio Direttore,
ho letto con sorpresa quanto scritto
nella pagina dedicata all'Attualità sul Testo unico per la
semplificazione.
In primo luogo, volevo chiederle quali
"strane incongruenze e persino frasi monche" presenterebbe
il testo. Lo ho controllato personalmente, ma non ho notato alcun tipo
di errore o di disfunzione nella versione pubblicata sul nostro sito.
Ritengo, presumibilmente, che tali osservazioni nascano dalla mancata
o inesatta conoscenza del ruolo di un testo unico. Un tale tipo di
provvedimento, invero, unifica una serie di leggi e norme già
vigenti, in caso di ispecie in materia di semplificazione
amministrativa. Pertanto non c'è da stupirsi che il testo contenga
provvedimenti di legge accorpati per rendere la lettura più agevole e
comprensibile e, quindi, non "copiati", come diversamente
Lei ha tenuto a sottolineare. Predisporre un testo unico e' un
lavoro faticoso e improbo sia per la individuazione delle norme da
inserire, sia per il delicato compito della innovazione delle
disposizioni, attività questa diretta ad eliminare norme non più
attuali, rimaste dimenticate negli anni a causa del mancata osservanza
del principio della abrogazione esplicita delle disposizioni non più
vigenti.
Distinti saluti
Dott.sa Caterina Cittadino
(Direttore responsabile del sito Internet Funzione Pubblica)
Nota: la lettera si riferisce alla
notizia Si vuole abrogare la
firma digitale? del 7 settembre, la risposta è nell'articolo Così si distrugge il documento informatico,
in questo numero.
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