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 Firma digitale

Una "lettera aperta" dei certificatori al ministro Bassanini
28.09.2000

On. Prof.
Franco Bassanini
Dipartimento della funzione pubblica
Palazzo Vidoni
Corso V. Emanuele, 116
00186 ROMA

Signor Ministro,

con stupore leggiamo lo schema di Testo Unico sulla documentazione amministrativa, approvato il 25 agosto scorso dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sul sito internet del Dipartimento della funzione pubblica.

Il testo, nell'accorpare articoli di norme diverse, modifica radicalmente l'impianto normativo su cui erano fino ad oggi basati il documento informatico e la firma digitale, così come era stato disegnato dal DPR 513/97 e dal DPCM 8 febbraio 1999.

L'abrogazione delle norme tecniche (non sostituite) e tutta una serie di modifiche all'apparenza di dettaglio, ma che - a un'attenta lettura - si rivelano in contrasto con le disposizioni vigenti, non possono non determinare gravissimi rischi (per i "titolari", le loro controparti e, in generale, tutti i soggetti coinvolti) connessi all'incertezza e/o incompletezza dei riferimenti normativi indispensabili a definire - senza alcuna ambiguità - i requisiti per la validità legale della firma digitale (e, questo, proprio nel momento in cui essa sta per diventare pienamente operativa, dopo una lunga attesa).

Così si vanificano i notevoli investimenti operati dalle società che hanno ottenuto l'iscrizione nell'elenco dei certificatori a norma del DPR citato, e si compie un passo indietro nel cammino che fino ad oggi ha visto il nostro Paese all'avanguardia nei progetti di utilizzo delle tecnologie per migliorare l'efficienza dell'operato della pubblica amministrazione, cammino da Lei meritoriamente avviato e perseguito con le leggi di semplificazione degli ultimi anni.

Tanto premesso, ci rivolgiamo a Lei perché intervenga con la Sua autorità per fermare l'iter del provvedimento, prima che sia troppo tardi.
La soluzione che ci sembra di più facile e immediata applicazione è la riformulazione di alcune parti relative alla firma digitale e all'archiviazione dei documenti informatici, con lo spirito di preservare il ben congegnato dispositivo del DPR 513/97 e soprattutto le norme tecniche conseguenti, evitando anche l'emanazione di norme in contrasto con la direttiva 99/93 CE sulla firma elettronica.

Siamo certi che comprenderà lo spirito con cui chiediamo il Suo autorevole intervento, anche in considerazione della più volte ribadita volontà Sua e del Governo di cui Lei fa parte, di sburocratizzare il Paese e modernizzare la pubblica amministrazione.

Questa lettera le è inviata dalle società di certificazione iscritte nell'elenco pubblico dell'AIPA, che si stanno raggruppando in una associazione (ASSOCERTIFICATORI) creata per partecipare e contribuire, in maniera organizzata, al processo di razionalizzazione e di sviluppo dei servizi di certificazione elettronica.

Certi di trovare in Lei un interlocutore sensibile al problema esposto, La ringraziamo sin da ora per l'attenzione e restiamo a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento delle questioni aperte.

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