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 Nomi a dominio

ICANN: poca storia, molti problemi
1- Il controllo sui nomi a dominio
di Sergio Baccaglini* - 21.06.01

1. I "soggetti forti" di Internet

Il 18 maggio 2001 il Dipartimento del commercio americano ha convalidato la revisione agli accordi tra la società Verisign Inc. ed ICANN, accordi la cui prima stipulazione risale al novembre 1999. A seguito del via libera del governo americano, il 25 maggio 2001 il contratto tra ICANN e Verisign è stato quindi firmato dalle due parti.

ICANN (Internet Corporation for Assiged Names and numbers) è l'ente non-profit cui è delegata, tra gli altri compiti, la gestione del sistema mondiale dei nomi di dominio. Verisign è la società americana che svolge un duplice compito (di registrar e di registry) nell'ambito dei nomi di dominio a seguito dell'acquisizione della Network Solutions (ricordiamo, per chi non fosse particolarmente esperto di questi problemi, che registry sono gli enti che gestiscono i data base dei singoli domini, mentre i registrar sono i soggetti che operano le iscrizioni).
L'accordo del 18 maggio è un passaggio del lungo processo di "internazionalizzazione del governo della Rete", che costituisce il filo conduttore di questa serie di articoli. 

Per capire l'attuale situazione, dobbiamo risalire al mese di novembre 2000, quando è stato dibattuto un tema fondamentale per l'evoluzione prossima di Internet: quello sulle nuove estensioni di dominio.
Entro breve, infatti, il Dipartimento del commercio americano si pronuncerà sui contratti di gestione dei nuovi suffissi, con modalità simili a quelle attuate per la convalida degli accordi tra ICANN e Verisign.
Tra qualche tempo potremo quindi navigare utilizzando non più i soliti e congestionati .com .net .org, ma ricorrere ai sette nuovi domini approvati .aero, .coop, .info, .museum, .name, .pro, e .biz.

Approvati. Forse è il caso di guardare con ottimismo ai sette nuovi domini e pensare che si tratta di un'interessante novità. Ma è anche opportuno capire chi abbia eseguito questa selezione, con quale autorità e secondo quale procedura siano stati individuati e scelti i nuovi domini.
Per la verità il quesito, di estremo interesse, presuppone una conoscenza dell'origine e della struttura di ICANN.
Cercheremo in primo luogo di verificare le critiche rivolte a questa società circa le modalità di selezione di soli sette domini a fronte di oltre quaranta richieste e quindi di tradurre in breve storia l'evoluzione della società che rappresenta un fenomeno unico nel panorama degli enti internazionali.
In seguito considereremo l'origine del potere di ICANN nella creazione di nuovi gTLD (generic Top Level Domain).

Istituzioni quali ICANN o le relazioni di questa con il Governo americano e la Network Solutions, o ancora i rapporti informali del Dipartimento del commercio americano con ICANN, tutto ed altro necessita, proprio in quanto in un momento formativo fondamentale di Internet, di essere conosciuto ed analizzato più approfonditamente. Tali relazioni infatti, oltre ad essere rilevanti nella formazione di "nuove regole tecniche e di gioco", sono certamente rappresentative di una nuova forma di rapporti che si instaurano tra vari enti che operano in internet; enti che fino a pochi anni fa erano abituati a rapporti molto meno formali e "diplomatici" e che solo ora si trovano in un contesto dove è necessario essere diplomatici e politici(zzati).

Indubbiamente non è possibile vagliare tutti gli accordi e le relazioni intercorse tra i "soggetti forti" di internet; nonostante ciò, considerando che l'attuale è il periodo in cui Internet pone le basi della sua formazione ed evoluzione futura, può essere di estremo interesse considerare i risultati di alcune di queste relazioni. E' necessaria qualche premessa.

In primo luogo consideriamo il fatto che parlando di "soggetti forti di internet" facciamo riferimento essenzialmente a tre organi: il Dipartimento del Commercio Americano, l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ed infine la Network Solutions Inc..
Oltre a tali enti sono essenziali per gli aspetti, tecnici e non, di gestione della rete alcune associazioni ed agenzie quali la ISOC (Internet Society), la IETF (Internet Engineering Task Force), la WIPO (World Intellectual Property Organization).
In secondo luogo è importante rilevare che gli accordi e le relazioni intercorsi tra questi soggetti sono stati talvolta informali, o addirittura, secondo alcuni studiosi, "segreti" e comunque così intensi da avere creato una rete fittissima e spesso inestricabile di rapporti, che richiederebbero mesi d'indagine solo per una classificazione.

Infine, una constatazione. La rete nella sua estensione a livello globale e nella sua atomizzazione non è soggetta ad alcun governo od autorità; tuttavia resta unita grazie alla gestione centralizzata di tre elementi: gli standard per l'interconnessione, il sistema dei nomi a dominio (DNS) e soprattutto il piano di numerazione: questi compiti sono gestiti a livello centrale da ICANN.
ICANN rappresenta il culmine di un processo che ha come obiettivo la formalizzazione dei rapporti tra i soggetti forti che si occupano della gestione della rete; un processo avviato su iniziativa dell'amministrazione Clinton.

Controversie, critiche e contrasti: questa è ICANN; e così è fin dalla sua nascita ad opera di Jon Postel - di lui parleremo in un prossimo articolo - con la legittimazione dell'amministrazione Clinton. Sono stati espressi numerosi giudizi negativi su questa società e da più parti; è interessante considerare queste critiche principalmente per due aspetti: da un lato per capire fino a che punto l'operato di ICANN sia da stigmatizzare; dall'altro, invece, per sottolineare come le soluzioni adottate per queste controversie rappresentino un modus di operare che giustificherà in futuro decisioni dello stesso tenore e adottate con le stesse formalità.

2. I sette nuovi domini generici (gTLD)

Prendiamo in esame la materia dei sette nuovi domini generici approvati da ICANN, durante il meeting del 16 novembre 2000, che andranno ad affiancarsi a .com .net .org e .mil .gov .edu .arpa .int; successivamente sarà indicata l'origine storica della legittimazione in capo a ICANN ad ampliare le estensioni esistenti, in particolare considerando i due documenti ufficiali del governo americano,il green paper e il white paper, che appunto forniscono tale legittimazione.
Sembra opportuno sottolineare alcuni aspetti relativi alle modalità con le quali "i sette" sono stati scelti.

In novembre, al secondo raduno annuale di Marina del Rey, il direttivo di ICANN ha vagliato e approvato alcune delle richieste provenienti da ogni parte del mondo sulle possibili nuove estensioni. Tra le proposte interessanti si sono distinte, ad esempio, .xxx dedicata a siti con contenuto "esplicito" oppure .kids per siti web il cui contenuto s'identifica con gli interessi dei bambini. Creativa ed innovativa è stata la proposta del consorzio italiano, DADA e Register.it, di attuare un estensione .pid (personal identification domain). Estensione dedicata ad identificare universalmente un soggetto, integrando le differenti tecnologie (e-mail, telefono fisso,mobile, pagina web ecc) in un unico protocollo: nome.cognome.pid.

Le proposte fatte pervenire a ICANN entro il termine assegnato del 2 ottobre 2000 sono state in totale quarantasette.
I partecipanti, che avevano versato una somma di 50.000 dollari per la sola chance d'essere selezionati tra i vari proponenti, speravano quindi di poter vedere accettata la propria proposta e di conseguenza ottenere la gestione del database relativo alle registrazioni future dei nuovi domini web e divenire quindi registry del TLD proposto, in competizione con Verisign Inc. attuale registry di .com .net .org.
Le prime contestazioni sono nate proprio in questo ambito.

La somma versata, se da un lato poteva rappresentare una sorta d'investimento, dall'altro assomigliava, viste le modalità della selezione, ad una lotteria. Va infatti considerato che a fronte del versamento ad ICANN della somma indicata corrispondeva solo l'obbligo di questa di "valutare" la proposta, ovviamente non anche la sua approvazione. Tenuto anche conto del fatto che 50.000$ non sono un modesto importo, è facile capire come tale versamento abbia di fatto escluso molte società, ad esempio le non-profit, che non potevano disporre di tale somma.
Oltretutto, la selezione vera e propria ad opera del direttivo di ICANN si è svolta solo sei settimane dopo la pubblicazione definitiva dei requisiti e delle regole per poter partecipare.

Da più parti è stato posto in dubbio che in un così breve periodo di tempo fosse possibile vagliare correttamente e approfonditamente le singole proposte.
Restando su questa linea: è facilmente intuibile che mentre un investimento in base a regole certe e requisiti prefissati garantisce un esito, altrettanto non può dirsi nel caso in cui tali regole e requisiti non siano certi e determinati e addirittura possano cambiare nel corso della fase decisionale.
Regole certe, requisiti prefissati e precedentemente determinati avrebbero dovuto essere alla base delle decisioni di ICANN per la scelta dei nuovi domini. In realtà ciò non si è verificato: si sono prodotte scelte in larga misura arbitrarie. Ad esempio: tra i requisiti previamente indicati da ICANN per accedere alla selezione quello della rappresentatività non era previsto, eppure per questo motivo sono stati esclusi alcuni partecipanti, proprio in quanto non rappresentativi della categoria alla quale il dominio proposto faceva riferimento.

Il cambio "in corsa" e l'aggiunta di ulteriori criteri hanno di fatto viziato il procedimento fin dalla sua origine; se oltre a ciò si sottolinea che le singole proposte hanno avuto da parte del direttivo di ICANN solo alcuni minuti ciascuna per la discussione, è facile comprendere come in realtà si sia realizzato un procedimento decisionale incoerente e disorganizzato.
Il poco tempo dedicato alla trattazione delle singole proposte ha la sua ragion d'essere nel fatto che il direttivo di ICANN si era determinato a procedere alla selezione dei nuovi suffissi prima che entrassero a far parte del direttivo stesso i membri eletti con procedimento "at large", cioè dagli utenti di Internet facenti parte della At Large Membership!

Karl Auerbach, votato at large in rappresentanza dell'America del Nord,ha messo in evidenza come i membri eletti at large siano entrati a far parte del Board of Directors di ICANN "shortly after the well publicized and controversial selection of the new Top Level Domains".
"Shortly after",
quindi di fatto cancellando ogni possibile elemento di consenso nel processo di selezione dei nuovi gTLD. La logica avrebbe voluto che durante una scelta in un campo di così ampio interesse pubblico, quale è quello dell'ampliamento dei suffissi generici, i soggetti rappresentativi degli utenti internet potessero esercitare il loro diritto di voto.

Karl Auerbach ha avuto modo, insieme ad altri esperti di esprimere le proprie perplessità sulle modalità di selezione dei sette nuovi gTLD. L'occasione è stata l'hearing, (cioè, un'indagine conoscitiva davanti ad un'agenzia governativa americana), tenutasi presso l'House Committee on Energy and Commerce il giorno 8 febbraio 2001, il cui titolo era: Is ICANN's New Generation of Internet Domain Name Selection Process Thwarting Competition?
Questa udienza è diventata necessaria dopo le numerose critiche mosse da più parti ad ICANN in particolare in relazione alle modalità di selezione dei nuovi suffissi generici. Sono stati ascoltati sia membri dell'ICANN sia esperti esterni e gli sviluppi pratici di questa prima udienza si sono avuti subito.
Esattamente una settimana dopo la prima udienza,il 14 febbraio 2001, si è infatti tenuto un nuovo hearing,sempre presso il Committee del Governo americano, con oggetto più ampio e indirizzato alla conoscenza della struttura stessa di ICANN Examine of the structure of ICANN.

Tornando al contenuto e all'oggetto di queste udienze, molto interessante è stata la testimonianza del direttore esecutivo del Center for Democracy and Technology, Jerry Berman. Durante l'intervento egli ha chiesto ai presenti: "Is the group that made this decision appropriately structured and representative?"; la mancanza dei membri eletti dagli utenti di internet, cosiddetti at large directors, secondo Berman e altri, pone quindi ulteriori dubbi sulla legittimità di tale decisione.
Lo stesso Center for Democracy and Technology ha avuto modo di sottolineare come simili procedimenti di decisione dei nuovi Top Level Domain abbiano risvolti importantissimi nel contesto dei diritti della libertà di espressione e di libera concorrenza e competitività.

Numerose start-up americane infatti ottengono finanziamenti anche in base alla sola registrazione di un "buon" nome di dominio, funzionale e in grado di attirare visitatori. La limitazione imposta, con solo sette gTLD selezionati rispetto alle decine e decine di estensioni proposte, rappresenta pertanto una forzatura e un blocco allo sviluppo di una libera competitività.
A queste argomentazioni ICANN ha avuto modo di rispondere, anche recentemente, evidenziando
un aspetto prettamente "strutturale" della rete: Internet negli ultimi 15 anni non ha modificato il numero di suffissi disponibili, la scelta di procedere alla selezione di soli 7 gTLD era quindi dettata da necessarie valutazione pratiche. Lo scopo era di procedere ad una "verifica sul campo", attuando l'ampliamento in un primo tempo a soli 7 suffissi per poi, in ipotesi successivamente, ampliare la rete ad altri domini generici.

In realtà, questa posizione è stata da più parti contestata per un motivo altrettanto convincente, e cioè che i vari test tecnici, proof of concept o test bed, sulla possibile estensione della rete anche a migliaia di domini generici, non hanno riscontrato alcun limite tecnico, garantendo invece la completa funzionalità della rete anche con numerosissimi gTLD.
Se quindi, da un lato pare corretto il rilievo tecnico, dall'altro, le motivazioni di ICANN hanno ugualmente una coerente e logica ragion d'essere.

Resta infine da dire che le modalità con le quali ICANN ha adottato i sette nuovi suffissi hanno mostrato lacune nel campo della trasparenza e dell'imparzialità che la comunità web non ha mancato di notare, anche a livello governativo; nonostante ciò, le basi per l'evoluzione di un ente estremamente peculiare e funzionale esistono: starà agli utenti della rete e al direttivo di ICANN saper cogliere ciò che di positivo queste prime selezioni hanno prodotto e allo stesso tempo eliminare e correggere le questioni che nel corso degli ultimi mesi hanno prodotto i forti giudizi di cui abbiamo riferito.
Lo scopo degli hearing tenutisi in febbraio è indubbiamente anche questo: ICANN dovrà saper correggere le proprie lacune, soprattutto tenendo conto che si tratta di una "private, non-profit entity with global responsibilities". (Billy Tauzin, presidente dell'hearing governativo).

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