Da parecchi anni si parla di telelavoro, ma in Italia le esperienze sono ancora poche in confronto a quelle di altri paesi industrializzati. Il ritardo è dovuto, come al solito, alla scarsa cultura tecnologica che caratterizza il nostro Paese, ma anche alla rigidità della normativa sul lavoro, che male si adatta alla grande varietà e flessibilità di situazioni che si riscontra nella prestazione a distanza di attività lavorative. La situazione è aggravata dal fatto che al telelavoro dipendente si affiancano le cosiddette attività "atipiche", in gran parte favorite dallo sviluppo dell'internet, che da noi sono viste negativamente, nell'ottica del "posto fisso" non facile da superare.

Il libro di Cassano e Lopatriello ha il merito di fare chiarezza sui vari aspetti del telelavoro, sia dipendente, sia autonomo, inqudrandolo nell'incompleta normativa specifica e soprattutto nell'ambito delle regole consolidate del lavoro tradizionale.
Gli aspetti giuridici sono trattati più diffusamente di quelli sociologici, ma questo non è un male, perché una visione sistematica degli aspetti normativi del telelavoro è molto utile per mettere a fuoco una serie di problemi che devono ancora essere affrontati con la cognizione che si tratta di un'evoluzione non solo inevitabile, ma che deve essere incoraggiata.
Dopo una sintetica introduzione ai profili sociologici e allo sviluppo del telelavoro in ambito internazionale e nazionale, il libro inquadra il telelavoro nell'ordinamento giuridico vigente ed esamina i primi contratti specifici siglati in Italia, che presentano aspetti di notevole interesse.

Il floppy disk contiene una rassegna di siti di tutto il mondo dedicati al telelavoro: una miniera di informazioni.

(M. C. 27.01.2000)