Il titolo sarà anche accattivante, ma forse tradisce il contenuto del volume. Che in realtà comprende tre libri, molto diversi, scritti separatamente dai tre autori.

"La storia dei codici segreti" è il titolo della prima parte, opera di Corrado Giustozzi. Un trattato sulla crittografia in cui tecnica e storia si fondono in un'esposizione di chiarezza esemplare, ricca di aneddoti e curiosità. L'autore, giornalista scientifico, rifugge dall'esibizionismo tecnicistico e si fa capire anche dai profani: un testo assolutamente da leggere per chi abbia voglia (o sia costretto...) a occuparsi di documenti informatici, firme digitali e quant'altro le recenti innovazioni legislative hanno introdotto nel nostro Paese.

Di segno completamente diverso la seconda parte, "La privacy fra legge, politica e mercato", scritta da Andrea Monti, il noto avvocato esperto di diritto delle tecnologie e autore (con Stefano Chiccarelli) di "Spaghetti Hacker". Con la consueta vena polemica, Monti affronta il tema fondendo la visione giuridica con quella politico-sociale: ne risulta un testo di lettura non facilissima, ma molto coinvolgente, anche perché svela ghiotti retroscena di fatti recenti e meno recenti. Stupiscono la vastità del quadro e la ricchezza delle fonti: una vera "chicca" per gli appassionati della materia e anche per chi si accosta per la prima volta al tema della crittografia.

Meno convincente il terzo testo, redatto da Enrico Zimuel, "Le tecniche crittografiche... in chiaro". Tecnologia, hacking e sicurezza si mescolano in un'esposizione non sempre chiara e non priva di qualche inesattezza. Anche qui, però, non mancano notizie interessanti, soprattutto per gli appassionati e gli "smanettoni".
Soprattutto a questi ultimi è rivolto il CD-ROM allegato al volume: una miniera, ben realizzata, di programmi e di informazioni in qualche caso ai limiti della legge (ma comunque facilmente rintracciabili sull'internet).

Da segnalare, infine, un aspetto negativo della realizzazione editoriale: le note alla fine di ogni sezione, invece che a pie' di pagina, sono insopportabili.

(M. C. 01.09.99)