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Telecomunicazioni

Effetti anticoncorrenziali delle nuove offerte ADSL

Comunicato dell'Associazione Italiana Internet Providers - 19.01.04

 

AIIP denuncia gli effetti anticoncorrenziali delle nuove offerte ADSL retail a tempo e forfetarie di Telecom Italia in assenza di adeguate offerte xdsl wholesale

L'Associazione Italiana Internet Provider lamenta da tempo l'inadeguatezza della quantità di banda offerta al cliente finale come "larga" e, di conseguenza, apprezza la volontà manifestata da Telecom Italia di raddoppiare - a parità di costo - la banda messa a disposizione dei propri clienti xDSL.

AIIP, tuttavia, manifesta stupore per gli effetti anticoncorrenziali delle nuove offerte ADSL retail a tempo e forfetarie, raddoppiate da 256/128 kbit/s a 640/256 da Telecom Italia in assenza di una adeguata rimodulazione delle offerte ADSL "wholesale" (all'ingrosso) riservate ai concorrenti.

Nel caso dell'offerta di accesso ad Internet con tariffazione a tempo, la nuova offerta "wholesale" prevede infatti solo l'incremento della velocità di picco (da 256/128 kbit/s a 640/256), senza alcuna variazione del prezzo per Megabyte del traffico.
Poiché l'offerta diretta alla clientela finale è a tempo, mentre quella "wholesale" per gli operatori concorrenti è a quantità di dati (risultante dalla somma di quelli trasmessi e ricevuti dall'utente finale), delle due, l'una: se l'utente finale scarica la stessa quantità di dati nella metà del tempo, il concorrente di Telecom Italia vede dimezzare i propri ricavi, a parità di costi (rappresentati dall'offerta "wholesale" a volume di Telecom Italia, i cui ricavi wholesale restano invece invariati); se viceversa l'utente finale mantiene inalterato il tempo di collegamento, i ricavi del concorrente di Telecom Italia restano inalterati, ma raddoppiano i suoi costi (e i ricavi wholesale di Telecom).

Anche nel caso delle offerte di accesso forfetarie, i "ritocchi" all'offerta wholesale risultano del tutto inadeguati: ad un presumibile raddoppio dei consumi dell'utente finale, corrisponde infatti una riduzione del 50% del solo prezzo wholesale della banda ATM e nessuna riduzione (o, meglio, raddoppio di banda a parità di prezzo) per tutte le altre infrastrutture di rete wholesale necessarie per fornire l'accesso ad Internet. A ciò si aggiunge l'assenza di rimodulazione della velocità dei circuiti di accesso a 640 in 1280 kbit/s e di quelli a 1280 in 2048 kbit/s, nonché la mancata introduzione di una offerta a 4096 kbit/s. Infatti, senza una revisione dell'offerta wholesale che consenta la migrazione di tutti gli utenti xDSL verso la fascia superiore, l'operazione si tradurrebbe in un mero spostamento su Telecom Italia della clientela a 640 kbit/s flat dei concorrenti.

In una lettera inviata all'Autorità per le Comunicazioni e alla Commissione Europea, AIIP ha quindi evidenziato come questa manovra rappresenti una conferma degli intenti anticoncorrenziali perseguiti da Telecom Italia nella sua offerta Larga Banda ed attuatisi mediante: (i) una preemption del mercato dei servizi Internet a 256 Kbit/s, annunciandone sin dal 15 dicembre l'automatico passaggio gratuito a 640 (a scapito degli operatori che non hanno potuto pubblicizzare tempestivamente analogo upgrade); (ii) una fidelizzazione dei propri clienti dei servizi Internet a 256 Kbit/s (fascia sulla quale Telecom è stra-dominante), che così non hanno più interesse ad acquistare i servizi 640 offerti dai concorrenti di Telecom; (iii) un'esclusione dei concorrenti dal mercato, stante la non replicabilità delle nuove offerte 640 kbit/s e l'innalzamento dei costi dei concorrenti per riprodurre le offerte 640 kbit/s a condizioni economiche competitive con quelle di Telecom.

Per queste ragioni AIIP, oltre a richiedere che Telecom formuli un'adeguata offerta wholesale che consenta anche ai concorrenti di raddoppiare la banda a tutti i propri clienti (anche quelli a 640 Kbit/s e superiori), fermi restando gli attuali costi wholesale, evidenzia altresì la necessità di mantenere anche in futuro un'adeguata regolamentazione ex ante delle offerte retail di Telecom Italia nonché di imporre a quest'ultima di creare due autonome società per gestire rispettivamente, la divisione rete e quella servizi (cd. "separazione strutturale").


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Mario Gazzola, Alessandra Merini - mgazzola@imageware.it - amerini@imageware.it
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