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 Tutela dei dati personali - Legge 675/96

Titolari sull'orlo di una crisi di nervi
di Manlio Cammarata - 16.12.97

Se avete intenzione di compilare col computer il modulo per la notifica dei trattamenti dei dati personali, scegliete un luogo e un momento tranquilli, staccate il telefono, rilassatevi. Se siete soggetti a scatti d'ira o perdete facilmente la pazienza, lasciate perdere e usate il modulo cartaceo. Perché quello che avevamo chiamato "Il 740 della privacy" non è cosa da prendere alla leggera. Il 740 è di quattro pagine, qui sono più di venti, allegati compresi.
Nella versione di carta non è di tipo "lunare", perché richiede solo molta pazienza per capire di volta in volta quali caselle si devono barrare o quali codici si devono scrivere, compulsando le tabelle poste alla fine. La versione digitale dovrebbe rendere la cosa molto più rapida, ma le prime prove che abbiamo fatto sulla versione pubblicata da Italia Oggi su floppy disk e disponibile su Internet nel sito del
Sole 24 Ore hanno portato a risultati che solo con un garbato eufemismo si possono definire poco soddisfacenti.

La procedura, scritta in Visual Basic, si rivela fuori standard fin dall'inizio. Lo scompattamento dei file richiede un tempo inspiegabilmente lungo, al termine del quale appare un terrificante svarione di ango-italiano: "si vuole leggere il files di guida ora?".
La risposta affermativa, alla prima prova su un Pentium con Windows 95, ha portato all'immediato blocco del sistema, che tuttavia non si è ripetuto nelle prove successive.

Alla partenza su un vecchio sistema 486 con monitor VGA 640x480, usato per simulare le condizioni che con ogni probabilità si verificheranno di frequente soprattutto negli uffici pubblici, è apparso l'avviso "Si consiglia di impostare la risoluzione di Windows ad un valore superiore a 640x480 pixel". Infatti il formato della finestra non è parametrico (cioè non si adatta automaticamente alla risoluzione dello schermo), ma non è stato nemmeno impostato sul valore massimo consigliato per i monitor standard. Così i riquadri non possono essere visti per intero ed è necessario un continuo scrolling nella finestra.

E' impossibile, poi, dare una rapida occhiata a tutto il contenuto o uscire dal programma in qualsiasi momento. Non si può andare a vedere il riquadro successivo, e non si può neanche tornare indietro o uscire senza aver compilato il riquadro aperto. Inoltre mancano i consueti pulsanti AVANTI e INDIETRO, ma si passa da un quadro all'altro cliccando sulle linguette che li identificano. Il che significa che la procedura non è stata impostata in funzione dello strumento informatico, ma riproduce pedissequamente quella cartacea.
Ancora, all'apertura di un riquadro il cursore non si pone automaticamente all'inizio della prima casella da riempire, ma si deve premere il pulsante INSERISCI (con relativo doppio scorrimento nella finestra se si usa un monitor a bassa risoluzione). Inutilmente, poi, il paziente compilatore tenta di riempire le caselle che si trovano in alto, che sono invece gli elenchi automatici dei dati inseriti, che normalmente (come è logico) si trovano in basso. La crisi di nervi si avvicina: nessuno degli standard di Windows è rispettato, persino il fumetto con la "i" che di norma accompagna le informazioni fornite dal sistema, qui è usato per l'aiuto in linea (che, fra l'altro, non è disponibile per tutti i riquadri).

Chi riesce ad arrivare al quadro p), l'ultimo, trova lo spazio per firmare il modulo. E anche un avviso, che dice: "Il campo collegato alla firma elettronica per il momento non è attivo. Sarà usato a decorrere dalla data indicata dal Garante, successivamente alla data di entrata in vigore della disciplina concernente la firma elettronica. Al momento è indispensabile apporre la firma sul documento cartaceo che deve essere stampato al termine della compilazione".
Non ha senso. La firma elettronica non si appone in un campo, ma si ottiene applicando l'apposita procedura al documento finito. Che, in questo caso, non si sa nemmeno come finire. Uscendo dal riquadro p) non compare nulla, spostando il cursore sull'icona del salvagente (sic!) compare una scritta che dice: "ATTENZIONE: uscendo dal riquadro con questo pulsante la notificazione risulta incompleta e, conseguentemente, non può essere inviata al Garante".

A questo punto, chi non è stato ancora colto dalla crisi di nervi, prende una biro e compila in quattro e quattr'otto (si fa per dire) il modulo di carta.