Garante per la protezione
dei dati personali
Comunicato
stampa
19.11.97
IL GARANTE
SEMPLIFICA LA PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE PER I DATORI DI
LAVORO
Il Garante per la
protezione dei dati personali ha emanato un atteso
provvedimento che permette ai datori di lavoro del
settore privato di utilizzare i dati di carattere
sensibile nel rispetto di alcune prescrizioni. I datori
di lavoro vengono sollevati dall'obbligo di presentare
singolarmente un'apposita richiesta di autorizzazione,
semplificandosi così una procedura altrimenti assai
complessa.
L'autorizzazione sarà pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale venerdì 21 novembre, ed avrà efficacia fino
al 30 settembre 1998.
Il provvedimento mira a facilitare la gestione dei
rapporti di lavoro nel rispetto dei diritti e delle
libertà fondamentali dei lavoratori dipendenti ed
autonomi, e reca la prima delle autorizzazioni di ordine
generale riguardanti la delicata tematica del trattamento
dei dati che attengono, in particolare, allo stato di
salute, all'attività sindacale e alle convinzioni della
persona.
L'autorizzazione è stata adottata sulla base della
consultazione di alcune parti sociali.
Le imprese, le aziende e le associazioni che utilizzano
lavoratori dipendenti ed autonomi (ivi compresi i
lavoratori in rapporto di tirocinio, di formazione e
lavoro o utilizzati ai sensi della recente legge sul c.d.
"lavoro in affitto") potranno raccogliere ed
utilizzare le informazioni necessarie per adempiere ad
obblighi o a compiti previsti dalla legge o dai contratti
collettivi anche aziendali, specie se a fini retributivi,
fiscali, previdenziali ed assistenziali (ad esempio, con
riferimento alle assenze per malattia, ai congedi per
maternità, o ai dati che devono essere custoditi dal
medico competente in materia di igiene e sicurezza del
lavoro).
L'autorizzazione, articolata in dieci punti, individua il
proprio ambito di applicazione, le finalità del
trattamento, le categorie di dati e i criteri per la loro
conservazione e diffusione, introducendo alcune garanzie
a tutela dei lavoratori. Sono inoltre salvaguardati i
princìpi stabiliti dallo "Statuto dei
lavoratori" e da normative specifiche, ad esempio in
materia di sieropositività.
Numerosi datori di lavoro avevano già raccolto l'invito
rivolto dal Garante a non presentare apposite richieste
di autorizzazione.
L'Autorità ha confermato che l'odierna autorizzazione
avrà efficacia generale, a decorrere dal prossimo 30
novembre, ed opererà automaticamente anche in
riferimento alle richieste eventualmente già presentate.
Nessuna ulteriore richiesta, pertanto, deve essere
inviata all'Ufficio del Garante.
Il Garante precisa inoltre che non prenderà in
considerazione le richieste di autorizzazione volte ad
ottenere prescrizioni difformi da quelle contenute
nell'autorizzazione generale.
Il garante si riserva però, di valutare eventuali
richieste il cui esame sia giustificato da circostanze
del tutto particolari o da situazioni eccezionali.
Nell'individuare le prescrizioni volte a garantire la
riservatezza, l'identità personale e la dignità dei
lavoratori, il garante per la protezione dei dati
personale si è attenuto ad un criterio di massima che
varrà anche per le altre autorizzazioni generali che
saranno adottate prima del 30 novembre, criterio volto ad
evitare che l'innesto di ulteriori garanzie rispetto a
quelle già previste dalla legge n. 675 comporti
ulteriori contraccolpi nell'ordinaria gestione delle
aziende.
La disciplina legislativa della tutela dei diritti della
persona nel mondo del lavoro dovrà essere infatti
completata dal Governo entro il termine del 23 luglio
1998 in attuazione della legge delega n. 676/1996.
Il Garante ha previsto anche la possibilità per i datori
di lavoro di adeguarsi entro il 31 dicembre 1997 alle
prescrizioni della nuova autorizzazione generale, qualora
l'adempimento non sia possibile entro un termine più
breve.
Nei prossimi giorni verranno emanate altre autorizzazioni
generali recanti alcune garanzie in tema di utilizzazione
dei dati relativi alla salute, alla vita sessuale e agli
altri dati sensibili. Tali autorizzazioni permetteranno
ai liberi professionisti (avvocati, notai, consulenti del
lavoro, commercialisti, ecc.), alle associazioni di vario
tipo (religiose, sindacali, politiche, al volontariato) e
ad altri soggetti (studiosi, ricercatori, ecc.) di
utilizzare determinati dati sensibili, sempre nel
rispetto di precise garanzie.
L'imminente adozione di queste autorizzazioni rende
parimenti superflua la presentazione di apposite
richieste.
19.11.1997
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