Garante
per la protezione
dei dati personali
Comunicato
stampa
04.02.99
VIDEOCAMERE ANTICRIMINE
SUGLI AUTOBUS E ALLE FERMATE: COME RENDERLE COMPATIBILI
CON LA PRIVACY
Per contenere il fenomeno
della criminalità nel settore del trasporto urbano, a
Torino il Comune e le autorità di pubblica sicurezza
hanno ipotizzato l'installazione di telecamere sulle
linee di autobus e tram e anche presso alcune fermate per
garantire la sicurezza dei viaggiatori e ridurre gli atti
di vandalismo, consentendo inoltre la prevenzione e la
repressione dei reati.
Le modalità di funzionamento del sistema, descritte in
una bozza di protocollo d'intesa tra autorità di polizia
e ATM, Azienda Torinese Mobilità, ipotizzano che le
immagini riprese sui mezzi o presso le fermate vengano
registrate e conservate per non più di 24 ore sul disco
fisso di un apparecchio posto a bordo degli autobus e
presso le fermate. Qualora non giungano in questo arco
temporale segnalazioni o denunce di reati, le immagini
registrate verrebbero automaticamente distrutte.
La registrazione delle immagini avverrebbe in modo
crittato e le procedure per visionarle, sia in caso di
borseggi, aggressioni, minacce ecc. subiti da passeggeri,
sia in caso dì atti vandalici subiti dall'ATM, prevedono
che la visione avvenga successivamente alla denuncia da
parte dei passeggeri o degli autisti che deve essere
sporta nell'arco temporale delle 24 ore.
Nell'esaminare il progetto
torinese, il Garante ha ricordato che appare sempre più
necessaria per il nostro Paese la rapida adozione di una
apposita disciplina sulla videosorveglianza.
Nella attuale situazione, nella quale sono in vigore solo
i principi della legge n. 675 del 1996, il Garante ha
affermato che questa, così come la normativa europea,
considera come "dato personale" qualunque
informazione che permetta l'identificazione, anche in via
indiretta, dei soggetti interessati, compresi i suoni, le
immagini e i dati cifrati o codificati, e impone già
oggi degli obblighi e delle cautele.
In questo quadro, e
considerato il particolare impatto dell'iniziativa
proposta, l'Autorità ha chiesto al Comune e all'Azienda
di trasporto di disciplinare tutta una serie di aspetti
prima di attivare il sistema di videosorveglianza.
- Innanzitutto Comune e
ATM dovranno determinare con precisione dove
andranno collocate le telecamere e le modalità
di ripresa, tenendo conto che la raccolta, la
utilizzazione e la conservazione dei dati deve
rispettare il principio di pertinenza e non
eccedenza rispetto agli scopi perseguiti. Le
riprese dovranno consentire di cogliere in modo
panoramico l'interno delle vetture o l'area di
fermata, evitando immagini particolareggiate,
tali da essere eccessivamente intrusive della
riservatezza delle persone o da permettere la
rilevazione di particolari non indispensabili.
- Va poi evitato che le
telecamere riprendano in modo stabile le
postazioni di guida degli autisti, nel rispetto
dei precisi limiti stabiliti dallo Statuto dei
lavoratori a tutela degli stessi. Le immagini
visionate per finalità di polizia giudiziaria
non potranno infatti essere utilizzate per
controlli anche indiretti sull'attività
professionale dei dipendenti.
- Andranno definiti con
precisione i soggetti legittimati a trattare i
dati personali. Inoltre, per la visione "in
chiaro" delle immagini crittate dovrà utilizzarsi
il sistema della "doppia chiave"
congiunta, una in possesso del personale
incaricato dalla ATM ed una in possesso
dell'autorità di polizia.
- Andranno adottate,
così come il Comune ha già dichiarato di voler
fare, tutte le misure di sicurezza necessarie per
evitare la dispersione dei dati, gli accessi non
autorizzati e, soprattutto, dovrà essere
garantita l'impossibilità dell'accesso diretto
alle immagini registrate.
- I passeggeri
dovranno essere informati dell'esistenza del
sistema di videosorveglianza. Gli autobus e i
tram dotati di telecamere dovranno pertanto
portare apposite ed idonee indicazioni o
contrassegni, che informino con facilità ed
immediatezza della presenza dell'impianto. Per
quanto riguarda le aree di fermata, nelle quali
transitano o si soffermano anche persone che non
utilizzano i mezzi pubblici, l'esistenza delle
telecamere andrà opportunamente evidenziata,
anche attraverso un'apposita segnaletica
orizzontale che indichi con chiarezza le aree
soggette a videosorveglianza.
- Titolare del
trattamento è il Comune e questo in
considerazione del fatto che le finalità per le
quali verrebbe installato il sistema di
videosorveglianza sono ispirate ad una
collaborazione istituzionale e finalizzate alla
tutela dell'ordine e della sicurezza degli utenti
del trasporto pubblico, ma anche alla tutela del
patrimonio pubblico e ad una generale attenzione
al benessere cittadino. L'Azienda di trasporto
dovrà essere designata quale responsabile del
trattamento.
Soltanto una volta che
siano state adempiute queste prescrizioni, il Comune
potrà procedere all'installazione del sistema. A tale
proposito, il Garante ha invitato l'amministrazione
comunale a valutare l'opportunità di un'introduzione
progressiva e di una fase di sperimentazione del
progetto, in modo tale da poter verificare anche
l'efficacia delle misure poste a protezione dei dati
personali dei cittadini.
L'Autorità ha, comunque, richiesto di essere tenuta
informata sugli atti emanati per dare attuazione a questa
importante e delicata iniziativa.
2.4.1999
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