Le regole predisposte dal Garante privacy nel marzo 2009,
relative alle chiamate promozionali e pubblicitarie consentite a suo tempo dal
decreto "Milleproroghe" del 2008, restano valide ancora per l’ulteriore
periodo di sei mesi previsto dalla legge di conversione del decreto Ronchi,
ovvero, se istituito in questo periodo, fino alla realizzazione del registro
pubblico delle opposizioni al quale dovranno iscriversi le persone che non
intendono ricevere questo tipo di telefonate.
Lo ha disposto l’Autorità con un provvedimento in corso di pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale.
Aziende e call center che contatteranno gli utenti per fare promozione e
offerte commerciali, dovranno quindi continuare a utilizzare solo banche dati
effettivamente costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al
1° agosto 2005. E non potranno chiedere il consenso degli interessati per
futuri contatti né potranno cedere i dati che utilizzano a terzi.
Gli operatori che telefoneranno agli abbonati dovranno ad ogni contatto
specificare per quale società chiamano e ricordare agli interessati i loro
diritti. Ma soprattutto dovranno registrare immediatamente l'eventuale
contrarietà dell'abbonato ad essere nuovamente contattato. L'utente che non
intende essere più disturbato avrà il diritto di conoscere l'identificativo
dell'operatore al quale ha comunicato la sua volontà.
Inoltre, i dati presenti nelle banche dati dovranno essere utilizzati solo
a fini promozionali e non potranno in alcun modo essere usati per acquisire
nuove informazioni o il consenso degli abbonati ad effettuare chiamate dopo la
scadenza del periodo di deroga.
Il mancato rispetto del provvedimento comporta una sanzione amministrativa
che va da 30 mila a 180 mila euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere
anche i 300 mila euro.
Roma, 30 dicembre 2009 |