Alberto Tripi, a nome della Giunta della Federazione chiede
in Finanziaria una chiara visione del processo di modernizzazione del Paese:
“Non occorrono più risorse, ma un coerente programma di misure sull’innovazione
per avviare il cambiamento qualitativo del Paese. Gli imprenditori, attraverso
la finanza di progetto, sono pronti a fare la loro parte per la realizzazione di
infrastrutture avanzate, di servizi innovativi ai cittadini e imprese, di
soluzioni per il miglioramento della burocrazia e la riduzione della spesa
pubblica, ma vogliono regole certe nei rapporti con la Pa, un mercato
concorrenziale sottoposto a un regime di appalti trasparente”.
Napoli, 12 ottobre 2007 – “Non possiamo non sottolineare
la nostra più profonda preoccupazione nel costatare che il disegno di legge
finanziaria 2008, pur contenendo aspetti interessanti sulla fiscalità delle
imprese, è assai carente sulle misure, azioni e risorse per l’innovazione.
Con un pesante deficit pubblico e una burocrazia da modernizzare, ci si sarebbe
aspettato il varo di una politica più mirata a valorizzare le soluzioni che
offrono le nuove tecnologie per la riduzione e riqualificazione della spesa
pubblica, il miglioramento dei servizi ai cittadini, la semplificazione dei
rapporti con le imprese”. E’ quanto ha dichiarato oggi il Presidente di
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Alberto Tripi, esprimendo la
posizione emersa dalla riunione della Giunta della Federazione riunita a Napoli,
che ha visto al centro del dibattito l’analisi e le proposte per la
Finanziaria.
“Ormai – ha precisato Tripi - non si ravvisano motivi
oggettivi per rimandare ciò che i Paesi nostri concorrenti hanno già da tempo
scelto di attuare: e-Government, sviluppo di infrastrutture a banda larga in
modo da raggiungere livelli di copertura del territorio e penetrazione della
popolazione in linea con quelli degli Stati europei più avanzati, il sostegno
all’innovazione informatica, l’eliminazione delle penalizzazioni di tipo
fiscale sul settore Tlc. Misure queste che la Federazione ha proposto di
inserire in Finanziaria, ma su cui non è riuscita finora a ottenere la giusta
priorità. La necessità di non aggravare il bilancio pubblico non deve
significare rinunciare a investire sul miglioramento del sistema-paese. Lo si
può fare coinvolgendo risorse finanziarie e produttive private, attraverso il
ricorso al Project Financing da una parte e dall’altra con l’esternalizzazione
di funzioni e liberalizzazione di servizi pubblici no core. In questo modo allo
Stato rimane la gestione strategica dei progetti e il controllo dei processi,
mentre l’operatività ricade sul settore privato, la cui remunerazione viene
legata ai risultati ottenuti”.
“Siamo pronti – ha continuato il presidente di
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – a investire con la finanza di
progetto per infrastrutturare il Paese con nuove tecnologie di rete, realizzare
servizi avanzati, fornire soluzioni efficienti per la Pubblica Amministrazione.
Al Governo non chiediamo soldi, ma una visione chiara del processo di
modernizzazione del Paese e certezza delle regole. La certezza dei tempi di
pagamento, che può essere ottenuta senza alcun onere aggiunto per lo Stato
dando applicazione a una norma approvata con la Finanziaria 2005: l’istituzione
di un fondo rotativo che utilizzi le risorse appostate presso la Cassa Depositi
e Prestiti. La certezza di poter lavorare in un mercato dei servizi aperto alla
concorrenza, senza segmenti pubblici protetti, con un regime di appalti
trasparente, basato su poche e competenti stazioni appaltanti”.
“E’ questo il senso delle proposte che la Federazione sta
presentando in questi giorni come contributo alla definizione del disegno di
legge finanziaria – ha concluso Alberto Tripi – sulle quali auspichiamo vi
sia una valutazione attenta ed equilibrata in sede di dibattito parlamentare”.
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