Carte di credito: nuovo
servizio, maggiore insicurezza
di Tale Digi - 08.06.2000
Tra i tanti aspetti della sicurezza informatica,
come tutti dovrebbero sapere, c'è anche quello relativo ai furti delle carte di
credito o dei loro numeri: un crimine purtroppo abbastanza diffuso e che
comporta non pochi problemi per il derubato. Infatti, se è vero che prima o poi
la vittima recupera le somme che altri ha speso a suo nome, deve perdere molto
tempo in denunce e formalità varie, deve aspettare qualche settimana prima di
avere la nuova carta e via discorrendo. Alla fine, chi ci rimette di più è la
società che emette la carta e quindi è logico che si cerchi sempre di
aumentare il livello di sicurezza di tutti i passaggi, a cominciare dall'invio
del documento al titolare. Infatti alcuni mesi fa il bollettino della più
diffusa carta di credito italiana recitava :"Nuovo servizio riservato ai
Titolari: maggiore sicurezza nel recapito della carta".
In nuovo sistema consiste nell'inviare la busta
con il servizio postale - notoriamente sicuro!!! - invece che attraverso il
canale bancario. La trovata geniale è che il titolare, dopo aver ricevuto la
carta, deve telefonare all'emittente e digitare alcuni numeri sulla tastiera
dell'apparecchio. Così la carta viene abilitata.
Ho potuto constatare personalmente l'efficacia di questo sistema di sicurezza
avendo cambiato banca e avendo quindi chiesto una nuova carta di credito, il 6
aprile scorso. Ho firmato una serie di moduli (leggendo bene quello
dell'informativa sui dati personali!) e ho aspettato pazientemente le due
settimane entro le quali, secondo la banca, avrei dovuto ricevere il prezioso
plico. Poi una terza e una quarta. Dopo quasi un mese la richiesta era sempre
inevasa.
Il 22 maggio il cervellone risponde: la carta è
stata spedita l'8 maggio. Ma allora perché non arriva? Sarà colpa delle Poste.
Comunque la cosa è sospetta, meglio controllare. E così si copre che la
carta è stata già usata, e per una cifra che supera il tetto mensile di spesa,
prima ancora che io la vedessi!
Telefonate, fax, denuncia ai Carabinieri.... Ora il computer dice che la carta
non è stata ricevuta e quindi "E' tutto a posto, signor Digi: quando
vedrà l'addebito sull'estratto conto, non dovrà fare altro che mandare una
raccomandata alla società e nel giro di un paio di mesi le ridaranno i
soldi".
Dunque, dopo la beffa della finta sicurezza
postale, anche il danno dell'addebito indebito, oltre al tempo perso e allo
stress?
A pensarci bene, di due cose sono sicuro: non ho autorizzato nessuno a trattare
i miei dati personali a scopo di truffa, come evidentemente ha fatto qualcuno
"abilitando" la carta. E la società non è autorizzata ad addebitarmi
soldi che non posso avere speso, dal momento che non ho ricevuto la carta, e
loro lo sanno. Staremo a vedere.
Un'altra cosa, però, l'ho già vista, ed è una
misura di "massima insicurezza" da far venire i brividi: quando ho
chiesto alla nuova banca l'abilitazione alle operazioni di home banking
mi hanno consegnato una delle solite buste oscurate e sigillate con dentro,
insieme, il codice utente e la password.
Insieme, così se perdo la busta chiunque può operare al mio posto sul mio
conto corrente. Appena arrivato a casa mi sono affrettato a collegarmi, per
cambiare subito la password. Ma il sistema funzionava solo in versione
"demo": questa sì che è sicurezza!
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