Sintesi del Piano
d'azione sull'e-government
Dal sito
della Presidenza del Consiglio dei Ministri - 29.06.2000
Un salto di qualità nel processo di innovazione
tecnologica nelle Pubbliche amministrazioni. Le nuove conquiste dell'informazione
e della tecnologia messe al servizio di un rapporto più rapido, diretto e
trasparente tra i cittadini e i vari livelli di governo della cosa pubblica.
Questo è il significato del concetto di e-government
ed è, in estrema sintesi, l'oggetto del Piano d'Azione presentato dal
Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, al Comitato dei ministri per
la Società dell'informazione.
Il Piano d'Azione prevede tappe certe per
raggiungere nell'arco di tempo di 10-12 mesi e senza varare alcuna nuova
legge tre obiettivi generali:
· Migliorare l'efficienza operativa interna
delle Amministrazioni.
· Offrire ai cittadini e alle imprese servizi
integrati e non più frammentati secondo le competenze dei singoli enti di
governo
· Garantire a tutti l'accesso telematico alle
informazioni e ai servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni.
Ai cittadini che richiedono un servizio non
dovrà più essere richiesto di fornire informazioni già a disposizione della
Pubblica amministrazione, seppure trasmesse in altra occasione e ad altri Enti.
E neanche di indirizzare la propria richiesta all'Ufficio di stretta
competenza, secondo un'articolazione dell'Amministrazione che i cittadini
non sono tenuti a conoscere. Dovrà cadere anche il vincolo territoriale, che
oggi consente di rivolgersi solo all'Ente competente secondo la residenza
anagrafica.
Per fare un esempio concreto: basterà
comunicare il cambio di residenza o le variazioni anagrafiche una sola volta a
un unico sportello di front office, che ne
informerà tutte le amministrazioni interessate.
Protagoniste dell'innovazione dovranno essere
le amministrazioni locali, che nel modello decentrato e federale dello
Stato rappresenteranno il front-office dell'intero sistema
amministrativo a disposizione diretta dei cittadini, mentre le amministrazioni
centrali svolgono il ruolo per lo più di back-office.
Saranno però coinvolte tutte le istituzioni del
Paese, a qualsiasi livello: oltre a Regioni, Province e Comuni, scuole,
ospedali, Asl, centri per l'impiego, camere di commercio.
Il costo totale previsto per la realizzazione
dell'intero Piano d'Azione è di 1.335 miliardi di lire.
Gli strumenti per l'e_government
Perché sia possibile integrare fra loro le
attività e le funzioni delle varie pubbliche amministrazioni, e perché queste
siano pienamente alla portata del cittadino-utente, saranno predisposti tre
strumenti fondamentali.
· La rete nazionale, cioè la rete
Extranet che connette tra loro tutte le reti centrali, regionali, locali, di
categoria e di settore amministrativo, quelle già esistenti e quelle in via di
attivazione. Tutti i soggetti pubblici connessi, a qualsiasi livello operino,
agiranno in condizione di parità nell'accesso alle informazioni. La rete può
costruirsi sulla base di intese tra Governo, Regioni ed Enti locali miranti a
costituire una Extranet del sistema delle amministrazioni pubbliche.
· La carta d'identità elettronica.
Dopo una prima sperimentazione in alcuni Comuni che partirà questo autunno
(100.000 carte d'identità), si procederà entro l'arco di tempo prefissato
- 10-12 mesi - alla emissione di 1 milione di carte d'identità
utilizzabili anche per accedere a servizi a carattere nazionale. La carta d'identità
elettronica non sarà solo il nuovo documento di riconoscimento personale, ma
darà anche al cittadino il diritto all'accesso a tutti i servizi della
Pubblica amministrazione erogati on-line.
· La firma digitale, oramai pienamente
operativa, servirà per dare validità giuridica a tutti quei rapporti tra le
pubbliche amministrazioni e i privati che la richiedono (transazioni
economiche ma anche, per esempio, le dichiarazione delle imprese a Inps, Inail
ecc.). Il Piano d'azione prevede azioni di promozione e di diffusione
delle firme tra i dipendenti pubblici che possono firmare atti, tra i cittadini
e tra le imprese.
Le azioni delle Amministrazioni
centrali
Compito delle Amministrazioni centrali è quello
di attivare nella rete un sistema di portali per consentire il pieno accesso
ai servizi e alle informazioni.
Portale unificato delle norme,
con un motore di ricerca che conduca i cittadini a consultare leggi, norme e
decreti.
Portale unificato dei servizi al
cittadino, dove reperire moduli, compilare
dichiarazioni, trasmettere le richieste di servizio ed essere indirizzati
on-line allo specifico portale di ogni amministrazione. Da qualsiasi parte del
territorio nazionale, in maniera omogenea.
Finirà dunque la caccia, spesso
difficile e talvolta infruttuosa, ai moduli da acquistare: saranno stampati a
casa, oppure compilati, sottoscritti e spediti senza bisogno di stampa. Gli
sportelli di front-office dei Comuni saranno a
disposizione dei cittadini bisognosi di aiuto.
Portale per i servizi di certificazione,
perché i funzionari dello Stato possano verificare in tempo reale la
veridicità delle autocertificazioni. Con il sistema a regime, anche le
autocertificazioni non saranno più necessarie: verranno sostituite dall'acquisizione
on-line dei dati da parte di ogni amministrazione. Non sarà più il
cittadino a dover certificare il proprio status, ma l'Amministrazione a
doverlo verificare al proprio interno.
Portale per i servizi all'impiego,
per consentire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro a livello regionale
e nazionale. Chi cerca lavoro non dovrà più passare attraverso le frustranti
attese del vecchio Ufficio di collocamento, ma troverà direttamente sulla rete
le opportunità più vicine ai suoi interessi.
Portale per i servizi alle imprese,
perché le aziende e le società possano trasmettere per via telematica tutti i
moduli e le comunicazioni richieste dallo Stato per lo svolgimento delle loro
attività, e accedere a tutte le informazioni disponibili sul sistema delle
imprese.
Le azioni delle Amministrazioni
locali
La necessità di garantire l'omogeneità dei
servizi in tutta Italia non impedisce a ogni singola Regione di procedere
all'innovazione secondo linee e strategie proprie.
Compito principale delle Regioni sarà attivare
- come già in parte fatto - le rispettive reti di interconnessione tra gli
enti locali del proprio territorio.
Agli altri Enti, in particolare ai Comuni,
spetta il compito fondamentale di realizzare gli sportelli di front-office,
migliorando il rapporto diretto con i cittadini e le imprese, abbattendo le
attuali forti differenze tra la qualità dei servizi erogati in una parte o in
un'altra del Paese.
Anagrafe e Catasto
La interconnessione tra tutte le reti pubbliche
consentirà di dare vita a un indice delle anagrafi, un vero e proprio
indice dei cittadini italiani gestito dal Ministero dell'Interno, cui i Comuni
parteciperanno nella fase di creazione e per gli aggiornamenti.
Analogamente saranno messe in rete a livello
nazionale - e quindi rese disponibili ai singoli Comuni, ai cittadini, ai
professionisti - le informazioni relative ai dati catastali, con l'obiettivo
di rendere disponibili tutti i dati relativi al territorio e di rendere più
agevoli pratiche e verifiche relative alle posizioni Ici. Ciò avverrà grazie
allo scambio permanente di dati tra Ministero delle Finanze e Comuni.
Acquisti pubblici e aste on
line (e_procurement)
Come già largamente accade nel settore privato,
le Pubbliche amministrazioni possono conseguire notevoli obiettivi di risparmio,
maggiore rapidità e trasparenza delle procedure e agevolazione della
concorrenza acquisendo per sé beni di consumo e servizi mediante gli strumenti
del commercio elettronico.
Aste telematiche permanenti e bandi di gara
pubblicati in rete consentiranno sia alle amministrazioni centrali che a quelle
locali di "stare sul mercato" dei beni e dei servizi - dalle grandi
forniture al materiale di largo consumo - con gli stessi vantaggi attualmente
consentiti alle aziende privati e ai consumatori.
La formazione
Parte integrante del Piano d'Azione è la
formazione dei pubblici dipendenti all'utilizzo delle nuove tecnologie, sia
per le esigenze di alfabetizzazione che per il perfezionamento. E' prevista l'erogazione
di 30 ore di corso per ogni dipendente, per una popolazione iniziale di
circa 400.000 dipendenti pubblici.
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