"Gli Stati Uniti d'America
contro Microsoft Corporation"
Quando il mercato non è libero: bassa
qualità e alti prezzi
di Manlio Cammarata - 21.05.98
Per una volta InterLex è in sintonia con il
resto dell'informazione e dedica la prima pagina a una notizia che negli stessi
giorni tiene banco su quasi tutta la stampa del mondo. Ma per dire qualcosa che
buona parte della stampa spesso ignora.
L'argomento è l'apertura della causa anti-trust contro Microsoft da parte del
governo degli Stati Uniti. Per una sciagurata coincidenza - che potrebbe anche
essere del tutto casuale - negli stessi giorni la casa americana mette in rampa
di lancio il suo nuovo prodotto di punta, il sistema operativo Windows 98,
sicché la notizia di cronaca giudiziaria amplifica l'effetto della notizia
commerciale, dando ulteriore risalto alle messianiche anticipazioni delle azioni
di mercato targate Redmond.
In America si dice che il successo di Microsoft
sui mercati mondiali derivi in buona parte dal fatto che per ogni programmatore
ci sono tre avvocati.
Secondo me, un fattore ancora più determinante è costituito dalla presenza di
centinaia o forse migliaia di promotori commerciali per ogni avvocato. Il fatto
singolare è che, mentre gli avvocati intascano sostanziose parcelle, i
promotori commerciali lavorano gratis o per un modestissimo tornaconto.
Non si spiega altrimenti la valanga di anticipazioni e di commenti - sempre
entusiastici - che accompagna l'uscita di ogni prodotto della software house
americana.
Ricordate il lancio di Windows 95? In un coro mondiale di notizie tutte uguali,
il nuovo sistema operativo veniva descritto come la soluzione di tutti i
problemi, esente da difetti, adatto anche ai più inesperti utenti di personal
computer. Un concerto di alleluia su tutta la stampa di informazione
con articoli scritti - oggi lo possiamo dire con cognizione di causa - da
giornalisti che del nuovo software conoscevano solo i comunicati stampa.
"Facilissimo da installare e
configurare..." Chi non ha inviato qualche moccolo a Bill Gates e ai suoi
programmatori dopo decine di inutili tentativi di far funzionare "accesso
remoto" della prima versione? O dopo aver cercato invano un sistema veloce
per trasferire un file dal disco rigido a un dischetto?
"Windows 95 riconosce automaticamente i nuovi componenti hardware
installati..." Chi non ha passato almeno una nottata insonne alle prese con
un "conflitto di indirizzi" tra periferiche plug and play?
"Quando qualcosa non va, Windows 95 si ripara da solo..." Alzi la
mano chi non si è trovato almeno una volta alle prese con un "registro di
sistema" danneggiato e ha dovuto reinstallare tutto daccapo con ore, o
giorni di lavoro, per constatare poi che nulla funzionava come prima!
Questo è solo una parte di quello che ci hanno raccontato prima che potessimo
provare sulle nostre macchine la meraviglia di tre anni fa, e quello che abbiamo
sperimentato.
Oggi la stessa Microsoft ci racconta che in
Windows 95 c'erano - ci sono - tremila bug. Non ho nessuna voglia di
contare quanti ne incontrerò quando sarò costretto a installare Windows 98.
Già, "costretto", perché l'abilità dei disinteressati promoter
di Microsoft indurrà una moltitudine di utenti "normali" ad
affrettarsi a comperare il nuovo prodotto e il mondo sarà invaso da elaborati
inutilizzabili da chi è appena faticosamente riuscito a far funzionare
decentemente il vecchio sistema, sicché anche gli utilizzatori più avvertiti e
diffidenti dovranno adeguarsi, per non restare tagliati fuori, come appunto è
accaduto con la versione di tre anni fa.
Certo, tutti ci rassicureranno dicendo che il nuovo sistema è di gran lunga
migliore del precedente, che è ancora più facile da usare e via elogiando,
tanto più che "incorpora" il programma di navigazione in Internet.
Già, Internet Explorer! Fateci caso: è usato solo dagli utenti
"passivi", quelli che lo trovano pronto nel pacchetto e lasciano che
si installi da solo. Gli esperti, quelli che con Internet lavorano veramente,
usano Netscape: più semplice, più efficiente, più "intelligente" e
soprattutto molto più affidabile.
Perché i promotori di Microsoft sono bravi e
solerti, gli avvocati sono dei fenomeni, ma i programmatori fino a oggi non sono
sembrati geniali. Non una delle innovazioni sostanziali delle tecnologie
dell'informazione è venuta dagli uomini di Gates: il sistema operativo MS-DOS
riprendeva il CP/M della Digital Research, l'interfaccia grafica e il mouse sono
stati inventati dalla Xerox e diffusi dalla Apple, il World Wide Web è nato dai
cervelli degli scienziati del CERN, il primo browser grafico dal
National Center for Supercomputing Applications (NCSA), l'idea di distribuirlo
gratis agli utenti finali è di Netscape...
Mentre i programmatori Microsoft sono riusciti a far funzionare il DOS oltre i
640 kB di RAM molto tempo dopo quelli delle software house
indipendenti. Ci sono voluti anni prima che si potesse sfruttare tutta la
memoria disponibile per un banale diskcopy e molti ricorderanno come
per usare il DOS con una certa efficienza fosse necessario ricorrere ai
programmi di Peter Norton, della Central Point Software o della Quarterdeck, per
citare solo i primi che mi vengono alla mente.
Non parliamo delle difficoltà nella tanto decantata interoperabilità tra le
applicazioni (vedi Exchange o Outlook), ma il massimo è stato
raggiunto con Word 97, che quando è stato immesso sul mercato era addirittura
in parte incompatibile con le sue precedenti versioni, cioè con se stesso!
Tralasciamo di parlare di Windows NT e dei suoi intollerabili problemi di
sicurezza (con la sequenza di patch che hanno messo a dura prova la
pazienza degli amministratori di sistema), perché ormai il discorso dovrebbe
essere chiaro.
Ma non completo, perché c'è da considerare un
altro aspetto di importanza sostanziale: in questi anni i prezzi del software
non hanno seguito la tendenza al ribasso che sarebbe stata logica in conseguenza
dell'allargamento del mercato (mentre l'hardware, in regime di concorrenza, ha
subito i ribassi che conosciamo). Considerando le enormi tirature e il basso
costo marginale delle copie - non ci sono nemmeno più i manuali di istruzioni -
i prodotti Microsoft sono venduti a cifre troppo alte e tengono alto tutto il
mercato (e poi i produttori di programmi si lamentano della percentuale di copie
abusive in circolazione: abbassino i prezzi e la pirateria diminuirà da sola).
Quando si scriverà la storia di questi anni di
sviluppo delle tecnologie dell'informazione, probabilmente si dovranno valutare
anche altri fattori che hanno portato a questa situazione, come l'inerzia delle
altre grandi industrie del settore e la loro incapacità di arginare l'ascesa di
Gates, dovuta forse anche a scarsa lungimiranza e a tempi di reazione troppo
lunghi. Resta il fatto che oggi il progresso delle tecnologie è viziato dal
binomio "bassa qualità - alti prezzi" del software. Condizione tipica
delle situazioni di monopolio.
Ma ora, l'apertura della causa anti-trust
"Gli Stati Uniti d'America contro Microsoft" potrebbe determinare la
svolta. C'è solo da sperare che gli avvocati anti-trust siano più bravi di
quelli di Gates, anche se il bilancio di Microsoft è molto più ricco di quello
del Dipartimento della giustizia...
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