Lavori in corso...
di Manlio Cammarata - 18.03.02
Non è vicino il momento in cui questa rivista potrà riprendere il normale
ritmo delle uscite. Pubblichiamo questo numero per dare conto almeno degli
sviluppi più importanti della situazione normativa del mondo delle
telecomunicazioni in Italia e per non rompere il filo che ci lega ai nostri
lettori.
(continua dalla prima
pagina)
Manteniamo quindi l'impegno preso più di un mese fa, quando abbiamo scritto Ci fermiamo qui, ma non scompariremo. E vogliamo anche
mantenere aperto il discorso sul futuro di InterLex, perché in un modo o
nell'altro un futuro dovrà esserci.
L'annuncio della sospensione della pubblicazione ha suscitato una forte
reazione. Sono giunte centinaia di e-mail con ringraziamenti, incoraggiamenti a
proseguire e anche suggerimenti per far continuare e sviluppare la rivista.
E' stato possibile rispondere direttamente solo a una parte dei messaggi, a
tutti gli altri va un sentito "grazie". Ma non si devono
trascurare alcune proposte, avanzate da diversi lettori, che si possono
riassumere in due "consigli" molto semplici.
Il primo è di pubblicare la rivista a pagamento, o di fornire a pagamento
alcuni servizi. L'attuale situazione della Rete, oltre ai numeri della
diffusione, sconsigliano la prima soluzione: le poche esperienze che si
conoscono indicano che la contrazione del numero dei lettori è fortissima (se
tutto va bene, meno del dieci per cento di coloro che sono abituati a consultare
gratis le pagine è effettivamente disposto a pagare). Senza contare che i costi
aumentano per il solo fatto di dover mettere in piedi una struttura
amministrativa.
Anche la proposta lasciare l'accesso gratuito alle pagine e di fornire
servizi a pagamento non è praticabile in tempi brevi, perché questi servizi
devono essere "prodotti" e richiedono quindi risorse umane e
finanziarie.
Uno solo, tra i molti messaggi di questo segno, ha posto la domanda essenziale:
quanto costa produrre InterLex? Perché è da qui che si deve partire per
qualsiasi progetto di sviluppo, e la risposta non è facile, perché dipende
dalla direzione che si vuole imprimere alla rivista e dai contenuti che si pensa
di fornire.
Il punto è proprio questo: produrre i contenuti. Invece non è un problema
metterli on line, come ritengono alcuni lettori: Qui siamo al secondo
"consiglio" ricorrente, che è di adottare sistemi di produzione
automatica delle pagine, da scegliere nell'ambito dell'open source. La
struttura della rivista è stata progettata fin dall'inizio per ridurre al
minimo il lavoro "meccanico" e concentrare invece l'attenzione sulla
scelta degli argomenti, sul sommario dei singoli numeri, sulla selezione e sul
controllo delle fonti, sulla verifica attenta dei contributi esterni (che in
qualche caso arriva alla riscrittura di interi articoli, interessanti per il
contenuto ma non abbastanza chiari nella forma), fino all'applicazione di
criteri uniformi di presentazione.
Quando questo lavoro è compiuto, le pagine sono belle e pronte per essere
caricate sul server: è questione di minuti.
Comunque in tutto questo sono emerse due o tre proposte che meritano
attenzione. Una in particolare appare molto interessante, anche se di non facile
realizzazione. Insomma, ci sono "lavori in corso" che potrebbero dare
risultati importanti: se saran rose...
Una piccola nota per concludere: nelle ultime settimane è sensibilmente
aumentato il ritmo delle iscrizioni alla lettera di
aggiornamento, che hanno raggiunto quota ottomila. Un importante segno di
fiducia da parte dei lettori, al quale speriamo di rispondere presto nel
migliore dei modi.
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