Un passo importante della Software
Publisher Association
di Gerardo D. M. Greco*
- 12.02.98
Questa è una novità di grande rilievo: tra un
fine '97 e un inizio '98 che segnano un fondamentale passo per la protezione
della concorrenza in uno dei mercati maggiormente in crescita, quello del
software, ecco che la Software Publisher Association fa un passo molto
importante. In un'epoca in cui anche negli USA un intervento dall'alto delle
istituzioni pubbliche può sembrare un'ingerenza nel libero sviluppo del mercato
informatico, e nel mezzo di una causa che vede da un lato il Dipartimento di
Giustizia statunitense e dall'altro Microsoft, oltre a decine di inchieste da
parte dei singoli stati degli USA, del Giappone e forse anche dell'UE, ecco
arrivare un po' di ragionevolezza da parte della più grande associazione di
produttori di software, compresa Microsoft. I punti che seguono sono così
saturi di buon senso ma allo stesso tempo così lontani dalla pratica
quotidiana, anche nel nostro paese, che si commentano da soli.
3 febbraio 1998
I principi per la concorrenza della
Software Publishers Association
adottati dal Consiglio dei Direttori il 30 gennaio 1998
Premessa
Le autorità governative impegnate nell'analisi della natura della
concorrenza dell'industria del software si confrontano con un dilemma che avrà
bisogno di un ragionato bilanciamento tra gli interessi in concorrenza. Da un
lato un'entità dominante eccezionalmente di successo non dovrebbe essere
penalizzata per il proprio passato successo nei mercati esistenti o ostacolata
dall'impegnarsi per ottenere successi simili in nuovi mercati. Dall'altro lato,
ad una tale entità non dovrebbe essere concesso di aumentare i costi dei rivali
per raggiungere i consumatori attraverso l'utilizzo da parte del dominante di
strategie non necessariamente ragionevoli per il proprio sviluppo di prodotti o
servizi nuovi o migliorati. I rivali più piccoli ed i nuovi entranti dovrebbero
essere equamente liberi di sviluppare i propri prodotti e servizi non ostacolati
da barriere artificiali all'accesso al mercato. Questo significa, per esempio,
che ai dominanti storici non dovrebbe essere permesso di sfruttare la propria
forza di mercato in mercati esistenti in modi che precludono ai rivali
opportunità di raggiungere i consumatori attraverso canali distributivi
essenziali. Tutti i principi indicati più avanti sono finalizzati a centrare un
bilanciamento funzionante tra questi interessi.
Questi principi sono proposti per guidare i responsabili dell'amministrazione
nell'esecutivo, nel giudiziario e nel legislativo nel fissare una politica di
efficacia dell'antitrust.
1. Massimizzare l'innovazione
L'obiettivo superiore nella politica della concorrenza applicata alla
nostra industria dovrebbe essere di massimizzare l'innovazione e la concorrenza
dinamica per il beneficio dei consumatori.
2. Licenza non discriminatoria delle
specifiche di interfaccia agli sviluppatori di software terze parti
Se il proprietario di un sistema operativo dominante commercialmente
disponibile cede in licenza la proprietà intellettuale delle sue specifiche
d'interfaccia ad una qualsiasi terza parte al fine dello sviluppo di software
applicativo, allora dovrebbe: (a) fornire a quel licenziatario e a qualsiasi
altro licenziatario le informazioni riguardanti queste specifiche senza ritardo,
ma entro un tempo commercialmente ragionevole dal momento che fornisce le
informazioni ai propri sviluppatori di applicazioni, e (b) permettere che quel
licenziatario e qualsiasi altro licenziatario possa utilizzare i suoi simboli di
certificazione per far certificare che l'applicazione è interoperabile o
compatibile con il sistema operativo. I laboratori di compatibilità gestiti dal
venditore di sistema operativo dovrebbero adeguarsi a procedure disponibili
pubblicamente per assicurare che le certificazioni di laboratorio vengano
applicate su basi giuste e non discriminatorie.
3. Sfruttamento di un sistema operativo
per la vendita di prodotti e servizi
Il proprietario di un sistema operativo dominante può avere la
possibilità di sfruttare il sistema operativo per la vendita di prodotti e
servizi di favore, compresi quelli che utilizzano il commercio elettronico. I
sistemi operativi non dovrebbero essere utilizzati per favorire ingiustamente i
propri prodotti e servizi (o i suoi partner di favore) rispetto a quelli di
venditori concorrenti. Il venditore di un sistema operativo non dovrebbe
includere i suoi servizi o prodotti come parte del sistema operativo o
dell'interfaccia utente, a meno che non offra la stessa possibilità di
integrare prodotti e servizi nel sistema operativo ai venditori concorrenti. La
concorrenza per "spazi immobiliari virtuali" di valore sul desktop
deve invece verificarsi a valle nel sistema di distribuzione. Inoltre non
dovrebbero essere innalzate barriere artificiali che limitino irragionevolmente
la possibilità di un costruttore di hardware o di un utente finale di
riconfigurare il desktop per utilizzare altro software, contenuto o servizi,
tranne in quei casi nei quali una tale riconfigurazione va a danneggiare
funzioni centrali del sistema operativo.
4. Licenza concorrenziale di software
applicativo agli Original Equipment Manufacturers (OEM o assemblatori)
Ciascun assemblatore industriale ha solo un limitato spazio su disco
rigido e limitato denaro per la licenza del software da devolvere alle
applicazioni precaricate. Pratiche quali il legare il prezzo del sistema
operativo al prezzo del software applicativo e il legare particolari
applicazioni alla vendita di altre applicazioni hanno l'effetto di limitare la
concorrenza tra i venditori di software indipendente (ISV) per lo "spazio
scaffale virtuale" degli OEM. E' di importanza fondamentale per la salute a
lungo termine dell'industria del software informatico che questa concorrenza con
e tra gli ISV venga incoraggiata piuttosto che permettere che gli OEM siano
monopolizzati da un singolo venditore.
5. Accesso equo ai consumatori al
dettaglio
Molti editori di software dipendono ancora dai negozi al dettaglio per
raggiungere i propri clienti. La concorrenza è minata da pratiche che
monopolizzano limitati spazi di vendita al dettaglio.
6. Svantaggiare prodotti software
concorrenti
Un venditore di software non dovrebbe intenzionalmente disabilitare,
danneggiare o comunque interferire con la funzionalità prevista e l'esecuzione
di altri prodotti. Allo stesso modo un venditore non dovrebbe suggerire che
altri prodotti possano essere incompatibili mentre sono notoriamente
compatibili. Comunicazioni circa compatibilità e incompatibilità dovrebbero
essere veritiere e basate su prove e valutazioni ragionevoli. In particolare
nessun venditore di software deve includere messaggi di errore, avvertenze ed
altri messaggi per gli utenti che non siano completamente veritieri. Tali
messaggi dovrebbero far conoscere completamente all'utente le conseguenze
derivanti dall'esecuzione di qualsiasi istruzione suggerita nel messaggio. La
promozione dell'interoperabilità e degli standard aperti generalmente migliora
la concorrenza e l'innovazione nell'industria del software.
7. Accesso discriminatorio a contenuti su
Internet
Un sistema operativo dominante non dovrebbe essere utilizzato per
favorire contenuti su Internet che sono di proprietà, offerti da o ceduti in
licenza in preferenza al venditore di sistema operativo. Gli utenti finali
devono avere la più ampia possibilità di fissare e scegliere collegamenti (links)
a contenuti su Internet e di sostituire qualsiasi collegamento fornito dal
venditore di sistema operativo con collegamenti di propria scelta. La
distribuzione di tecnologie proprietarie che funzionano solo con il sistema
operativo possono avere l'effetto di limitare le scelte degli utenti rispetto a
come e con quale tecnologia sia possibile accedere ai contenuti. Allo stesso
modo a un venditore di un sistema operativo dominante non dovrebbe essere
permesso di scoraggiare siti web dallo sfruttare le possibilità di accesso alle
informazioni di prodotti concorrenti. Né dovrebbe essere permesso a tale
venditore di costringere siti web a mostrare e promuovere prodotti e servizi del
fornitore del sistema operativo dominante o scoraggiare l'uso di prodotti e
servizi concorrenti.
8. Preannunci e vaporware
Preannunciare prodotti o caratteristiche specifici sono comportamenti
alcune volte molto rilevanti per una vasta gamma di operatori industriali per
quanto riguarda la determinazione delle tendenze tecnologiche. Comunque il
preannunciare intenzionalmente prodotti che non esistono ancora può avere
l'effetto di congelare il mercato. Quando il preannunciare un prodotto è
chiaramente infondato, ciò può danneggiare la concorrenza e limitare la
disponibilità sul mercato di prodotti innovativi da parte di altri venditori.
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