Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

 

 Attualità

Un passo importante della Software Publisher Association
di Gerardo D. M. Greco* - 12.02.98

Questa è una novità di grande rilievo: tra un fine '97 e un inizio '98 che segnano un fondamentale passo per la protezione della concorrenza in uno dei mercati maggiormente in crescita, quello del software, ecco che la Software Publisher Association fa un passo molto importante. In un'epoca in cui anche negli USA un intervento dall'alto delle istituzioni pubbliche può sembrare un'ingerenza nel libero sviluppo del mercato informatico, e nel mezzo di una causa che vede da un lato il Dipartimento di Giustizia statunitense e dall'altro Microsoft, oltre a decine di inchieste da parte dei singoli stati degli USA, del Giappone e forse anche dell'UE, ecco arrivare un po' di ragionevolezza da parte della più grande associazione di produttori di software, compresa Microsoft. I punti che seguono sono così saturi di buon senso ma allo stesso tempo così lontani dalla pratica quotidiana, anche nel nostro paese, che si commentano da soli.

3 febbraio 1998
I principi per la concorrenza della Software Publishers Association
adottati dal Consiglio dei Direttori il 30 gennaio 1998

Premessa
Le autorità governative impegnate nell'analisi della natura della concorrenza dell'industria del software si confrontano con un dilemma che avrà bisogno di un ragionato bilanciamento tra gli interessi in concorrenza. Da un lato un'entità dominante eccezionalmente di successo non dovrebbe essere penalizzata per il proprio passato successo nei mercati esistenti o ostacolata dall'impegnarsi per ottenere successi simili in nuovi mercati. Dall'altro lato, ad una tale entità non dovrebbe essere concesso di aumentare i costi dei rivali per raggiungere i consumatori attraverso l'utilizzo da parte del dominante di strategie non necessariamente ragionevoli per il proprio sviluppo di prodotti o servizi nuovi o migliorati. I rivali più piccoli ed i nuovi entranti dovrebbero essere equamente liberi di sviluppare i propri prodotti e servizi non ostacolati da barriere artificiali all'accesso al mercato. Questo significa, per esempio, che ai dominanti storici non dovrebbe essere permesso di sfruttare la propria forza di mercato in mercati esistenti in modi che precludono ai rivali opportunità di raggiungere i consumatori attraverso canali distributivi essenziali. Tutti i principi indicati più avanti sono finalizzati a centrare un bilanciamento funzionante tra questi interessi.
Questi principi sono proposti per guidare i responsabili dell'amministrazione nell'esecutivo, nel giudiziario e nel legislativo nel fissare una politica di efficacia dell'antitrust.

1. Massimizzare l'innovazione
L'obiettivo superiore nella politica della concorrenza applicata alla nostra industria dovrebbe essere di massimizzare l'innovazione e la concorrenza dinamica per il beneficio dei consumatori.

2. Licenza non discriminatoria delle specifiche di interfaccia agli sviluppatori di software terze parti
Se il proprietario di un sistema operativo dominante commercialmente disponibile cede in licenza la proprietà intellettuale delle sue specifiche d'interfaccia ad una qualsiasi terza parte al fine dello sviluppo di software applicativo, allora dovrebbe: (a) fornire a quel licenziatario e a qualsiasi altro licenziatario le informazioni riguardanti queste specifiche senza ritardo, ma entro un tempo commercialmente ragionevole dal momento che fornisce le informazioni ai propri sviluppatori di applicazioni, e (b) permettere che quel licenziatario e qualsiasi altro licenziatario possa utilizzare i suoi simboli di certificazione per far certificare che l'applicazione è interoperabile o compatibile con il sistema operativo. I laboratori di compatibilità gestiti dal venditore di sistema operativo dovrebbero adeguarsi a procedure disponibili pubblicamente per assicurare che le certificazioni di laboratorio vengano applicate su basi giuste e non discriminatorie.

3. Sfruttamento di un sistema operativo per la vendita di prodotti e servizi
Il proprietario di un sistema operativo dominante può avere la possibilità di sfruttare il sistema operativo per la vendita di prodotti e servizi di favore, compresi quelli che utilizzano il commercio elettronico. I sistemi operativi non dovrebbero essere utilizzati per favorire ingiustamente i propri prodotti e servizi (o i suoi partner di favore) rispetto a quelli di venditori concorrenti. Il venditore di un sistema operativo non dovrebbe includere i suoi servizi o prodotti come parte del sistema operativo o dell'interfaccia utente, a meno che non offra la stessa possibilità di integrare prodotti e servizi nel sistema operativo ai venditori concorrenti. La concorrenza per "spazi immobiliari virtuali" di valore sul desktop deve invece verificarsi a valle nel sistema di distribuzione. Inoltre non dovrebbero essere innalzate barriere artificiali che limitino irragionevolmente la possibilità di un costruttore di hardware o di un utente finale di riconfigurare il desktop per utilizzare altro software, contenuto o servizi, tranne in quei casi nei quali una tale riconfigurazione va a danneggiare funzioni centrali del sistema operativo.

4. Licenza concorrenziale di software applicativo agli Original Equipment Manufacturers (OEM o assemblatori)
Ciascun assemblatore industriale ha solo un limitato spazio su disco rigido e limitato denaro per la licenza del software da devolvere alle applicazioni precaricate. Pratiche quali il legare il prezzo del sistema operativo al prezzo del software applicativo e il legare particolari applicazioni alla vendita di altre applicazioni hanno l'effetto di limitare la concorrenza tra i venditori di software indipendente (ISV) per lo "spazio scaffale virtuale" degli OEM. E' di importanza fondamentale per la salute a lungo termine dell'industria del software informatico che questa concorrenza con e tra gli ISV venga incoraggiata piuttosto che permettere che gli OEM siano monopolizzati da un singolo venditore.

5. Accesso equo ai consumatori al dettaglio
Molti editori di software dipendono ancora dai negozi al dettaglio per raggiungere i propri clienti. La concorrenza è minata da pratiche che monopolizzano limitati spazi di vendita al dettaglio.

6. Svantaggiare prodotti software concorrenti
Un venditore di software non dovrebbe intenzionalmente disabilitare, danneggiare o comunque interferire con la funzionalità prevista e l'esecuzione di altri prodotti. Allo stesso modo un venditore non dovrebbe suggerire che altri prodotti possano essere incompatibili mentre sono notoriamente compatibili. Comunicazioni circa compatibilità e incompatibilità dovrebbero essere veritiere e basate su prove e valutazioni ragionevoli. In particolare nessun venditore di software deve includere messaggi di errore, avvertenze ed altri messaggi per gli utenti che non siano completamente veritieri. Tali messaggi dovrebbero far conoscere completamente all'utente le conseguenze derivanti dall'esecuzione di qualsiasi istruzione suggerita nel messaggio. La promozione dell'interoperabilità e degli standard aperti generalmente migliora la concorrenza e l'innovazione nell'industria del software.

7. Accesso discriminatorio a contenuti su Internet
Un sistema operativo dominante non dovrebbe essere utilizzato per favorire contenuti su Internet che sono di proprietà, offerti da o ceduti in licenza in preferenza al venditore di sistema operativo. Gli utenti finali devono avere la più ampia possibilità di fissare e scegliere collegamenti (links) a contenuti su Internet e di sostituire qualsiasi collegamento fornito dal venditore di sistema operativo con collegamenti di propria scelta. La distribuzione di tecnologie proprietarie che funzionano solo con il sistema operativo possono avere l'effetto di limitare le scelte degli utenti rispetto a come e con quale tecnologia sia possibile accedere ai contenuti. Allo stesso modo a un venditore di un sistema operativo dominante non dovrebbe essere permesso di scoraggiare siti web dallo sfruttare le possibilità di accesso alle informazioni di prodotti concorrenti. Né dovrebbe essere permesso a tale venditore di costringere siti web a mostrare e promuovere prodotti e servizi del fornitore del sistema operativo dominante o scoraggiare l'uso di prodotti e servizi concorrenti.

8. Preannunci e vaporware
Preannunciare prodotti o caratteristiche specifici sono comportamenti alcune volte molto rilevanti per una vasta gamma di operatori industriali per quanto riguarda la determinazione delle tendenze tecnologiche. Comunque il preannunciare intenzionalmente prodotti che non esistono ancora può avere l'effetto di congelare il mercato. Quando il preannunciare un prodotto è chiaramente infondato, ciò può danneggiare la concorrenza e limitare la disponibilità sul mercato di prodotti innovativi da parte di altri venditori.