Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-10164
presentata da MARCO RIZZO giovedì 27 maggio 2004 nella seduta n.475
RIZZO. - Al ministro per l'innovazione e le tecnologie. - Per sapere - premesso che:
il 18 maggio 2004 si è concluso il Consiglio Competitività (Mercato Interno) dell'UE, adottando una Posizione Comune sulla proposta di Direttiva in materia di brevettabilità del software. In una lettera del Ministro Stanca inviata il 13 maggio 2004 ai suoi colleghi Marzano, Buttiglione e Moratti, il Ministro per l'innovazione chiedeva «di rappresentare una posizione critica del Governo rispetto alla proposta della presidenza irlandese» in materia. La lettera era molto argomentata ed il Ministro delegato Mario Baldassarri risponde il giorno dopo affermando: «mi unisco, condividendone pienamente le motivazioni, alla Tua richiesta di rappresentare al Consiglio Competitività la posizione critica del Governo italiano». Il 17 maggio il quotidiano «Punto informatico» scrive di «dichiarazioni del Governo italiano contro l'introduzione dei brevetti sul software nell'Ue»;
il Parlamento europeo nella sua prima lettura della proposta di Direttiva ha adottato un testo che prevede la brevettabilità del software soltanto in associazione ad un inedito processo fisico o meccanico, ponendo così chiari limiti alla brevettabilità del software;
nella notte del 17 maggio la posizione del Governo italiano muta sensibilmente;
la mattina seguente i ministri italiani modificano la loro posizione contraria alla proposta della Presidenza astenendosi -:
per quale motivo il Governo italiano ha mutato nottetempo posizione, se ciò sia avvenuto a seguito di pressioni e, in caso affermativo, di quale natura;
per quale motivo il Governo italiano non ha condotto una opposizione che, se portata fino in fondo avrebbe potuto far naufragare il progetto che, come è noto, è sostenuto fortemente dalla grande industria straniera del settore;
per quale motivo non ha sostenuto il testo licenziato dal Parlamento europeo;
come intenda, inoltre, giustificare il Governo le diverse posizioni tra i ministri responsabili e se intenda attivarsi per trovare una posizione unica;
quali iniziative intenda prendere il Governo, dopo la seconda lettura del Parlamento europeo, per favorire l'occupazione e lo sviluppo delle piccole industrie del nostro Paese, quindi limitando la brevettabilità del software come richiesto dal Parlamento europeo. (4-10164)
N.d.R.: dal sito della Camera risulta
che il ministro Stanca ha risposto il 3 agosto, ma al momento della
pubblicazione di questa pagina il testo della risposta non è reperibile.
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-03335
presentata da GIOVANNI BELLINI lunedì 5 luglio 2004 nella seduta n.484
BELLINI. - Al Ministro per le politiche comunitarie. - Per sapere - premesso che:
nella riunione del 17 e 18 maggio scorso, il Consiglio europeo dei ministri sulle Competitività, a Bruxelles, ha rigettato gli emendamenti che il Parlamento europeo aveva apportato all'originale direttiva sulla brevettabilità del software;
il risultato del compromesso approvato dal Consiglio dei ministri è da considerarsi a giudizio dell'interrogante addirittura peggiore della proposta originaria, perché potenzialmente permette di brevettare qualunque programma per elaboratore;
una tale legislazione sarebbe deleteria per il tessuto produttivo europeo legato alle moderne tecnologie, che è costituito in massima parte di piccole e medie imprese utilizzatrici o produttrici di software;
una forte protezione brevettuale in questo campo avvantaggia solo chi ha già registrato un gran numero di brevetti e può quindi stringere accordi di non belligeranza con le altre grandi imprese, crea artificialmente delle «barriere all'ingresso» per le nuove aziende e limita la libera concorrenza nel settore;
tale direttiva è stata definita dal Ministro Lucio Stanca «contraria agli interessi tipici italiani e delle piccole e medie imprese e limitativa dello sviluppo» e dal Vice Ministro Baldassarri «fortemente discriminante verso l'offerta basata su soluzioni open source, in quanto incompatibili con il sistema di royalty, limitativa de iure del pluralismo informatico»;
il Governo italiano si è astenuto dal votare la risoluzione proposta dalla presidenza irlandese, sponsorizzata da importanti multinazionali del software -:
quali iniziative intende adottare il Governo perché il testo della direttiva, che suscita forti perplessità e lascia ampi spazi di incertezza in merito alle condizioni di applicabilità del brevetto, venga modificato in conformità alle obiezioni sollevate dall'Italia e nel rispetto delle regole di libera concorrenza e di sviluppo economico. (5-03335)
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-03560
presentata da RAFFAELLA MARIANI mercoledì 6 ottobre 2004 nella seduta n.522
RAFFAELLA MARIANI, RUZZANTE, MAGNOLFI, TOCCI, PAOLA MARIANI, OTTONE, QUARTIANI, FILIPPESCHI, ABBONDANZIERI, SPINI, CAPITELLI, VIGNI, LULLI, CARLI, FRANCI, FLUVI e BOVA. - Al Ministro per le politiche comunitarie, al Ministro per l'innovazione e le tecnologie, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
sta per essere approvata dagli Stati membri dell'Unione una proposta di direttiva che prevede la brevettabilità illimitata e senza restrizioni di algoritmi e metodi commerciali «implementanti per mezzo del computer»;
il Consiglio europeo dei ministri sulle Competitività, dello scorso 17 e 18 maggio, tenutosi a Bruxelles, ha rigettato senza alcuna giustificazione gli emendamenti che il Parlamento europeo aveva apportato all'originale direttiva sulla brevettabilità del software;
il testo approvato dal Consiglio dei ministri è da considerarsi a giudizio degli interroganti, addirittura peggiore della proposta originaria, perché potenzialmente permette di brevettare qualunque programma per elaboratore;
una tale legislazione sarebbe deleteria per il tessuto produttivo europeo legato alle moderne tecnologie, che è costituito in massima parte di piccole e medie imprese utilizzatrici o produttrici di software;
una forte protezione brevettuale in questo campo avvantaggia solo chi ha già registrato un gran numero di brevetti e può quindi stringere accordi di non belligeranza con le altre grandi imprese, crea artificialmente delle «barriere all'ingresso» per le nuove aziende e limita la libera concorrenza nel settore -:
qual è la posizione del Governo italiano in merito, quali iniziative intenda prendere per evitare che sia approvata una direttiva disastrosa per l'innovazione, la competizione e la crescita di una economia dell'informazione, infine se non ritenga sia utile ripristinare un serio scrutinio politico sull'impatto del testo proposto. (5-03560)
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