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Anche EuroISPA contro l'estensione della direttiva "IPR enforcement"
Comunicato di Puntoit* - 20.11.03

Anche l'EuroISPA, l'associazione dei services providers europei a cui aderisce per l'Italia l'AIIP e le corrispondenti associazioni dei services providers della Spagna, Francia, Austria, Germania, Irlanda, Olanda ed UK è contraria ad un'estensione dello scopo della direttiva e supporta gli emendamenti che limitano lo scopo alla contraffazione.

EuroISPA è favorevole a tutti quegli emendamenti che:
- conferiscono ai diritti di informazione del rightholder una maggiore certezza giuridica (procedure di autorizzazione dell'autorità giudiziaria), secondo criteri di proporzionalità e ragionevolezza della rihiesta del rightholder.
- escludono la figura dell'ISP (operatore intermedio) dalla "partecipazione" alla violazione.
Le richieste di EuroISPA sono principalmente motivate dalla necessità che la direttiva enforcement non pregiudichi l'attuale E-commerce Directive, che stabilisce il principio generale di mere conduit dell'operatore Internet.

Ma ricordiamo i termini della vicenda.
Lo scorso 30 gennaio 2003, la Commissione Europea invia al Parlamento Europeo una proposta di Direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, i cosiddetti IPR, gli Intellectual Property Rights. La Direttiva intende armonizzare le diverse legislazioni nazionali nel colpire la violazione dei diritti di proprietà intellettuale, quando tale violazione è commessa a fini commerciali o arreca danno considerevole agli aventi diritto. La definizione di proprietà intellettuale accomuna sotto di sé una incredibile quantità di ambiti, ma appare del tutto evidente che una delle preoccupazioni maggiori di alcuni settori industriali riguarda alla circolazione di file elettronici in rete per il trasferimento di contenuti audio, video o testuali.
Il 20 febbraio 2003 la signora Fourtou, europarlamentare eletta in Francia viene nominata relatrice.
Il 17 settembre 2003 la Fourtou presenta alla Commissione giuridica e per il mercato interno una relazione con proposte di emendamento destinate a suscitare parecchie polemiche. La più rilevante di esse è quella che propone di eliminare ogni restrizione della normativa alla violazione per "fini commerciali".