Ovvero: piccola storia della conversione, in barba all'Europa,ai
cittadini italiani, ai provider, ai titolari dei diritti e al buon senso di un decreto-legge
nato male e cresciuto peggio.
ANSA - BRUXELLES - 7 aprile 2004: È stata presentata alla Commissione
europea una denuncia contro il decreto Urbani, sostenendo che il provvedimento
sull'inasprimento della lotta alla pirateria cinematografica via internet viola
la direttiva 98/34 sulla trasparenza."
On. Gabriella Carlucci, relatrice di maggioranza, 7 aprile: "La
denuncia presentata a Bruxelles mi sembra che sia un semplice atto di disturbo,
atteso che la XIV Commissione della Camera, la Commissione Politiche dell'Unione
Europea non ha ravvisato alcun elemento ostativo nei confronti di alcuna
direttiva, dando un immediato via libera al decreto."
Marco Cappato, parlamentare europeo, Bruxelles 13 aprile:
"Considerando che tali misure creano disarmonie e differenti condizioni per
gli operatori europei del settore, non ritiene la Commissione che il governo
italiano dovesse notificare il summenzionato decreto legge, ai sensi della
direttiva 98/34?"
On. Urbani, ministro della cultura, 14 aprile: "Il decreto sta
andando molto bene: per chi compie il furto a scopo di consumo individuale
restano piccole sanzioni amministrative a scopo simbolico".
Paolo Nuti, 14 aprile: "L'emendamento governativo pone in capo
agli Internet Service Provider obbligazioni incongrue, insostenibili,
incostituzionali. Le "sanzioni simboliche" per gli utenti restano
quelle previste dalla 633/41: 3.000 euro, confisca del computer, pubblicazione
su almeno due quotidiani e un periodico."
On. Gasparri, ministro delle comunicazioni, 15 aprile 2004: ''Il Governo
presenterà in Commissione Cultura alla Camera, un emendamento al decreto Urbani
sull'antipirateria audiovisiva, che accoglie in pieno le istanze provenienti dal
mondo di Internet e dagli Internet Service Provider, e fornisce un contributo di
chiarezza e incisività''
Enzo Mazza - FIMI, 15 aprile: "Il ministro Urbani rilascia
dichiarazioni inquietanti. Perché allora non fare un decreto legge che consenta
ai giovani di rubare a scopo individuale? Stiamo andando verso l'approvazione di
una norma che ridurrà il livello di protezione della musica in Italia. A questo
punto è meglio che il decreto saltì'.
Gianni Massaro, Presidente dell'ANICA, 15 aprile: "No al furto
legalizzato, no alle affermazioni di Urbani, no al furto 'individuale' nel quale
è specializzata la delinquenza minorile, palestra riconosciuta della
criminalità organizzata. L'Anica è d'accordo con Gasparri sulla necessità di
regolamentare l'utilizzazione 'lecita' delle opere attraverso le nuove
tecnologie, con la preventiva prova dell'avvenuto pagamento dei diritti
d'autore, per fornire un contributo di chiarezza e di incisività alla lotta
contro la pirateria e si batterà fino estreme conseguenze, confortata da quanto
il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suo annuale
incontro con l'industria del settore, ha confermato e rafforzato con le sue
parole'".
Federazione contro la Pirateria Musicale, 15 aprile 2004: ''forte
disappunto per le ipotesi di modifica al Decreto Urbani ed in particolare la
proposta di corredare le opere dell'ingegno immesse in rete con un avviso che
certifichi l'avvenuto assolvimento dei diritti. Totalmente inapplicabile dal
punto di vista tecnico e giuridico, favorirebbe coloro che immettono in rete
file illecitamente duplicati. Ancora maggiore preoccupazione per le assurde
dichiarazioni di ben due ministri, di 'tollerare il file sharing,
identificandolo con una non meglio precisata 'copia ad uso personale', in totale
spregio alla normativa nazionale e internazionale in materia di diritto d'autore''.
Nicola Bono, sottosegretario per i beni e le attività culturali, 15 aprile:
non ci sono i presupposti perché il dl sulla pirateria salti, ma al contrario
è necessario che venga approvato con le modifiche frutto della osservazioni
scaturite dal dibattito parlamentare e dai suggerimenti provenienti dagli
operatori. 'Si tratta di trovare un giusto equilibrio tra il diritto
costituzionalmente garantito di fruire della cultura con quello altrettanto
garantito, ma finora costantemente violato, di tutela dei diritti degli autori e
delle imprese che producono strumenti audiovisivi'.
Sen. Fiorello Cortiana, Presidente dell'Intergruppo bicamerale per
l'Innovazione Tecnologica, 16 aprile: ''Fondate le critiche dei provider,
ritirare il decreto. Rispetto al decreto Urbani, nato per limitare la pirateria,
ma scritto talmente male da rischiare di danneggiare la crescita della banda
larga in Italia, sono stati fatti dei passi avanti per quanto riguarda i diritti
degli utenti, ma ci sono grosse difficoltà per i provider. La proposta di fare
da mastini di internet, affidando loro compiti impropri, è irragionevole.
Sarebbe utile un gesto di intelligenza: ritirare il decreto e avviare un tavolo
di concertazione con i soggetti coinvolti. Speriamo che il Ministro sappia fare
questo gesto di buon senso.
Coro Greco, data da definire: Cittadini, AIIP e AssoProvider, Internet
chiedono al Presidente della Repubblica di segnalare al governo e al parlamento
che gli articoli 15, 21 e 27 della Costituzione non sono ancora stati abrogati.
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