FAQ: Domande e risposte sulla firma
digitale
di Manlio Cammarata e Enrico Maccarone - 14.11.02
36. Incompatibilità delle smart card, e non solo...
Mi sembra di aver capito che esiste la possibilità di richiedere
smart-card diverse ad enti certificatori diversi, i cui archivi non mi risulta
siano fra di loro collegati; mi sembrerebbe un paradosso la possibilità di
detenere fino a dodici documenti di identità rilasciati da soggetti diversi,
presumo con qualche problema a verificare l'autenticità della firma stessa da
parte di chi riceve o gestisce documenti di questi soggetti.
Mi sono perso qualcosa o la situazione e' effettivamente quella sommariamente
illustrata ?
(Corrado Boratto)
Premesso che il dispositivo di firma non è un documento di identità, la
situazione è sotto qualche punto di vista ancora peggiore di quella descritta
dal lettore. Infatti l'unico standard al quale si sono uniformati i
certificatori è il formato della "busta" che contiene il documento,
l'impronta cifrata e il certificato, secondo le specifiche PKCS#7. Questo
consentirebbe di verificare qualsiasi firma con un software che sia in grado di
collegarsi al sito dell'AIPA per il riscontro della chiave di certificazione,
ovvero al sito del proprio certificatore per verificare la chiave di un altro
certificatore, nel caso che tra i due sia stato stipulato un accordo di cross
certification. Che purtroppo la normativa "consente", invece di
renderlo obbligatorio.
Inoltre dovrebbe essere possibile accedere alle liste di sospensione e revoca (CRL)
di tutti i certificatori.
Invece con molte applicazioni distribuite dai certificatori tutto questo non
è possibile, o comunque è molto difficile. Anche per le smart card e i
relativi terminali ci sono diversi standard che è difficile far andare
d'accordo, come è difficile (se non impossibile, in qualche caso) usare un
terminale diverso da quello per il quale è stata scritta l'applicazione.
Munirsi di diversi software e diversi terminali potrebbe essere la (assurda)
soluzione, ma anche qui sorgono problemi a non finire. Per esempio, se si vuole
installare un terminale Gemplus (BNL Multiservizi, Postecom) su una macchina
sulla quale sia stato precedentemente installato un lettore Towitoko (CompEd-Finital),
si verifica un conflitto di driver che praticamente blocca il sistema. Occorre
"smanettare" un bel po' per riprendere il controllo del computer.
Con chi prendersela? Ovviamente con i certificatori e con la loro
associazione. Che però non ha nemmeno un indirizzo e-mail a cui scrivere per
chiedere spiegazioni.
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