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 Firma digitale

FAQ: Domande e risposte sulla firma digitale
di Manlio Cammarata e Enrico Maccarone  - 23.09.04

72. Il "bollo" sugli atti telematici

Sto studiando assieme ad alcuni enti locali la possibilità di fornire a cittadini ed imprese una funzionalità di "sottomissione di istanze di pratiche burocratiche" attraverso lo strumento internet (ad esempio, alcuni
modelli tipici del SUAP ad uso delle imprese).
Utilizzando la CIE/CNS sono in grado di firmare digitalmente (non con firma forte ma comunque con firma digitale debole) una pratica trasmessa elettronicamente da un cittadino/impresa all'Ente ma ho il problema della "marca da bollo" che, su molti modelli comunali, deve essere comunque apposta.
Nell'ambito dei progetti di e-Gov, con finalità evidenti di snellimento della burocrazia ed utilizzo diffuso di internet, come e' stato indirizzato il problema della marca da bollo? (Francesco Magatti)

Prima di tutto mettiamo ordine in una questione che per molti non è ancora del tutto chiara: con la CIE o la CNS si ha un riconoscimento a distanza del cittadino, che dovrebbe evitare la necessità della firma digitale sull'eventuale atto inviato (almeno secondo gli orientamenti attuali, che prevedono che la CIE o la firma  digitale come strumenti alternativi per inviare atti alla PA).
Con l'imminente (o quasi) "codice delle pubbliche amministrazioni digitali" sarà possibile, per molti adempimenti svolti per via telematica, eliminare del tutto il bollo.
Per gli altri si dovrà aspettare che il Ministero dell'economia e delle finanze emani apposite disposizioni. Non va poi dimenticata l'ipotesi del "bollo virtuale", come ad esempio accade già per il registro delle imprese. Infocamere è autorizzata al bollo virtuale e l'utente rimborsa alla stessa il costo relativo.

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