Ho letto con estremo interesse, seppure con ritardo, l'articolo
di Patrizia Dal Poggetto (INTERVENTI n.13) pubblicato, col titolo "Cos'è
(e cosa non è) la democrazia elettronica), sul Forum Multimediale. In esso
l'autrice (e cibernauta) mette in luce, con grande chiarezza e ricchezza di
citazioni, due importanti problemi che riguardano lo sviluppo della tecnologia
nei prossimi dieci anni e il rapporto che intercorre tra libertà di accesso
alle informazioni e regolamentazione della telematica amatoriale e professionale
(di cui, spesso a sproposito, tanto si parla).
Sono andato, a questo proposito, a riprendere un vecchio (ma attualissimo)
articolo di Manlio Cammarata, pubblicato sul n. 146 di dicembre 1994 di
MC-Microcomputer. "Un semplice articolo di legge - scriveva Cammarata a
proposito della paventata regolamentazione legislativa delle reti -
apparentemente volto a regolamentare l'attività di BBS amatoriali, potrebbe
bastare per renderci tutti meno liberi".
In occasione del convegno tenutosi alla LUISS di Roma il 28
giugno scorso, tuttavia, questo tema è stato introdotto con maggiore cautela:
nessuno tra i numerosi e qualificati presenti manifestava grandi e assolute
certezze alla fine del dibattito. Personalmente, sono convinto che una
regolamentazione del delicato settore sia divenuta ineludibile se si vogliono
impedire nuove forme di omologazione culturale o monopoli di fatto (analogamente
a quanto avvenuto negli ultimi anni nel campo televisivo), l'utilizzo delle
nuove tecnologia da parte della criminalità organizzata, la costante violazione
dei diritti di riservatezza degli utenti dei servizi telematici.
Bill Gates, nel famoso discorso tenuto al COMDEX 1994 di Las
Vegas, ha già fatto sapere che questo non è, propriamente, il punto di vista
delle grandi imprese americane o, perlomeno, il punto di vista del Presidente
della Microsoft. "Abbiamo bisogno di network molto veloci - ha detto Gates
- e per fare ciò sarà necessaria molta concorrenza che sarà liberata
attraverso la deregulation affinché la gente li costruisca a tutta
velocità...".
Questa posizione richiama innanzitutto la tesi (già sentita anche in Italia)
dei "lacci e lacciuoli" legislativi, che, anche quando ci sono, vanno
eliminati per non soffocare la libera espressione delle imprese, la concorrenza
"naturale" tra di esse e, in ultima analisi, una rapida crescita
tecnologica del settore,"strangolato" dal fastidioso onere del
rispetto delle regole legislative e regolamentari.
Paradossalmente, le medesime teorie si sposano mirabilmente con
quella cultura un po' underground che, nel timore di una perdita di
"democrazia", propugna per le Bbs amatoriali e per le reti in generale
il permanere della attuale situazione di anarchia. Io spero, al contrario
(d'accordo - credo - con Cammarata) che il Parlamento approvi, presto, la delega
contenuta nel disegno di legge 1901-ter per le "modalità applicative della
legge sul trattamento dei dati personali ai nuovi mezzi di informazione per via
telematica" e avvii - così - un processo di regolamentazione del settore,
col contributo di tutti e, in particolare, dei gestori e degli utenti dei
sistemi informativi telematici. In Italia, purtroppo, la deregulation che
auspica Gates ha già prodotto - nel settore delle telecomunicazioni - un
effetto ben diverso da quello auspicato: lungi dal favorire lo sviluppo
"spontaneo" delle iniziative imprenditoriali, ha consentito uno dei
più rari casi di monopolio che si sia visto negli ultimi trent'anni in Europa
(con buona pace della libera concorrenza).
E questo perché le regole, quando ci sono e sono uguali per tutti, servono a
garantire i più deboli dalla sopraffazione (economica) dei più forti, proprio
per garantire (a tutti) libertà di espressione e (a noi utenti) libertà di
scelta.
(15.10.95)
Gianni Buonomo <g.buonomo@agora.stm.it>
(Magistrato, addetto all'Ufficio automazione del Ministero di Grazia e
Giustizia)
Chiamato direttamente in causa, devo precisare che la mia
affermazione citata nell'intervento si riferiva a una regolamentazione
"solo" per i BBS. Mentre è opportuna, anzi necessaria, una
regolamentazione generale per le telecomunicazioni, nella quale siano contenute
anche le norme per le strutture telematiche, amatoriali e commerciali. Concordo
quindi con le affermazioni del dottor Buonomo, in particolare sull'urgenza di
approvare i ddl 1901 bis e ter, sulla protezione dei dati personali. Questa
legge costituirà un importante "nodo" della "rete di norme"
della quale iniziamo a discutere in questo Forum. (Manlio Cammarata)