Ritengo di dover segnalare un aspetto finora mai considerato,che
io sappia, nelle discussioni sui problemi giuridici dell'informatica.
Si parla spesso dei reati informatici che un utente collegato ad un sistema
telematico può compiere, ma nessuno ha mai pensato di affrontare il tema della
garanzia opposta, quella che i sistemi informatici dovrebbero offrire agli
utenti che si abbonano o comunque si collegano ad esso.
A tutt'oggi non esiste, ad esempio, nessuna garanzia tecnica che
la password scelta da ogni utente come chiave di accesso personale venga in
effetti mantenuta segreta dai gestori di un sistema telematico. Ciò rende
possibili tutta una serie di reati, a cominciare dal falso ideologico,
estremamente gravi e difficili da provare, perché il programma di gestione di
un sistema telematico può essere modificato nel giro di pochi minuti e poi, a
password carpita, modificato di nuovo senzalasciare tracce.
Il rapporto tra un sistema telematico ed i suoi utenti è quindi purtroppo
basato esclusivamente sulla fiducia reciproca, anche perché nessuno ha mai
pensato di stabilire, con una legge, ad esempio, quali norme tecniche seguire
nella gestione dei codici di accesso. Andrebbero poi considerati altri aspetti,
come la certificazione del mittente di ogni messaggio inviato.
Come caso personale posso citare, tra le altre cose, un messaggio ricevuto dagli
Stati Uniti, in cui mi si chiedevano spiegazioni per un testo da me mai scritto
su internet, in un "newsgroup" da me non frequentato ed a partire da
un sistema
telematico a cui non sono mai stato abbonato !
Ciò dà l'idea di quali e quanti illeciti possano oggi essere compiuti, senza
neanche dover disporre di particolare maestria dal punto di vista tecnico, sulle
reti telematiche oggi operanti.
Vinicio Coletti