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informatici, rete unitaria
e protocolli informatizzati della pubblica
amministrazione
di Gianni
Buonomo* (03.11.97)
Da tempo si avverte anche
in Italia, analogamente a quanto già avvenuto in altri
Paesi dell'Unione europea, una crescente domanda di
semplificazione dei rapporti tra cittadino ed uffici
pubblici, di razionalizzazione della spesa e di
contestuale miglioramento dei servizi offerti dalla
pubblica amministrazione.
Questo processo di profonda trasformazione dell'apparato
burocratico (che fino al decennio precedente appariva
ancora legato, per certi aspetti, a modelli gerarchici di
stampo napoleonico) passa attraverso la semplificazione
dei procedimenti amministrativi e la adozione di modelli
organizzativi e di strumenti tecnologici in grado di
assicurare trasparenza, efficacia, modernità ed
efficienza all'azione della pubblica amministrazione.
Dal "Rapporto sullo
stato dell'informatizzazione nella pubblica
amministrazione" presentato, nel marzo scorso
dall'Autorità per l'informatica nella pubblica
amministrazione si rileva, peraltro, il dato confortante
di un processo di informatizzazione della pubblica
amministrazione in crescita costante.
I dati sono raccolti in un volume di circa 250 pagine,
nel quale sono riportate rilevazioni di grande interesse
riferite al 1995.
I posti di lavoro "automatizzati" nei pubblici
uffici (circa il 33 % del totale dei posti di lavoro nel
1995) sono, attualmente, circa il 50% del personale
impiegato negli uffici (uno su due). Si prevede possano
divenire due su tre (il 66%) entro il duemila.
Si tratta - dunque - di un processo in costante
evoluzione, a cui hanno dato impulso negli ultimi tempi
le iniziative del Governo e del Parlamento, che sembrano
aver colto l'importanza che assumono l'informatizzazione
e l'automazione dei servizi amministrativi per la
razionalizzazione e la semplificazione delle attività
della P.A.
La legge n. 59, approvata
il 15 marzo scorso, attribuisce valore legale ad ogni
effetto di legge ai documenti, agli atti, ai dati ed ai
contratti formati dai privati e dalla pubblica
amministrazione mediante strumenti informatici e
trasmessi per via telematica (articolo 15, comma
secondo).
Si tratta di un'innovazione di portata eccezionale, non
soltanto per l'introduzione nel nostro ordinamento di
nuove forme di negozio (validità dei contratti stipulati
per via telematica, trasmissione dei documenti per via
telematica, firma digitale).
Dal prossimo anno saranno sempre più diffusi i mandati
di pagamento elettronici, utilizzando le reti telematiche
per il trasporto delle informazioni, le pubbliche
amministrazioni dovranno adottare protocolli informatici
per la registrazione degli atti, gli atti ed i documenti
della p.a. conterranno la firma digitale del loro autore.
Le pubbliche amministrazioni e, in particolare, il
comparto centrale, dovranno dotarsi (entro il 31 dicembre
1998) di sistemi di registrazione informatica degli
atti (cd. protocolli informatici) allo scopo di
consentire l'immediato reperimento degli atti archiviati
e l'accesso dei cittadini alle informazioni della
pubblica amministrazione (già previsto dalla L. 241/90).
L'innovazione tecnologica
avrà un grande impatto sui costi delle archiviazioni
cartacee che, secondo uno studio dell'AIPA del 1994,
comportano ogni anno per la p.a. una spesa complessiva
quantificata tra i diecimila ed i quindicimila miliardi
di lire (!) per la sola catalogazione degli atti con un
impegno di ben cinquantamila ore/uomo/anno.
I documenti informatici da registrare e la firma digitale
ad essi associata avranno, secondo il regolamento di
attuazione della legge n. 59/97 approvato il 31 ottobre
scorso in via definitiva dal Consiglio dei Ministri,
piena rilevanza giuridica se conformi alle regole
tecniche dettate con decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri, sentita l'Autorità per l'informatica.
Ciò è reso possibile dal fatto che ad ogni documento
informatico è riconosciuta l'efficacia probatoria
prevista dall'articolo 2712 del codice civile, poiché
esso costituisce informazione originale e primaria,
dalla quale è possibile effettuare copie su diversi tipi
di supporto per gli usi consentiti dalla legge. Più che
di copie, dunque, in futuro si parlerà di DUPLICATI.
Le copie informatiche di
documenti (in origine) cartacei sostituiranno, dunque, ad
ogni effetto di legge, gli originali da cui sono tratti
in tutti gli uffici pubblici.
I documenti informatici possono essere firmati
elettronicamente, com'è noto, con il meccanismo di
generazione delle chiavi asimmetriche di cifratura,
utilizzando un algoritmo matematico che consente di
sottoscrivere un documento senza poterlo,
successivamente, disconoscere (ed impedisce al
destinatario di negare l'avvenuta ricezione).
Il regolamento
recentemente approvato contiene, inoltre, norme per la
stipulazione di contratti stipulati a distanza attraverso
le reti telematiche, sulla autenticazione delle firme
digitali (analogamente a quanto oggi avviene per la firma
analogica) e, di grande importanza per la organizzazione
degli uffici pubblici, norme per la trasmissione e
notificazione per via telematica dei documenti
informatici (tra cui, ad esempio, le copie degli atti
giudiziari originariamente formati su supporto cartaceo).
Una importante disposizione prevede - in generale - che,
in tutti i documenti informatici delle pubbliche
amministrazioni, la firma autografa o la sottoscrizione
comunque previste siano sostituite dalla firma digitale.
I documenti informatici
della pubblica amministrazione e dei privati sono
destinati a "viaggiare" nellambito della
cosiddetta rete unitaria della Pubblica Amministrazione.
Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 5
settembre 1995 è stato adottato il progetto
intersettoriale per la realizzazione della rete unitaria,
che, come scrive l'Autorità, "costituisce momento
essenziale del processo di ammodernamento
dell'Amministrazione pubblica da tempo avviato in
coerenza con gli obiettivi posti dal decreto legislativo
12 febbraio 1993, n. 39".
La Rete unitaria si
propone come strumento essenziale di interscambio dei
dati tra i sistemi informativi di ciascuna
amministrazione ove l'accesso ai dati ed alle procedure
residenti nei sistemi informativi delle pubbliche
amministrazioni potrà avvenire nel rispetto della
normativa in materia dei limiti di accesso, di segreto e
di tutela della riservatezza.
Lo studio di fattibilità predisposto dall'Autorità per
l'informatica nella pubblica amministrazione prevede la
realizzazione di un insieme di reti indipendenti, tali da
assicurare l'indipendenza tecnologica ed organizzativa di
ciascuna amministrazione.
L'obiettivo strategico consiste nel proporre al
cittadino-utente la pubblica amministrazione come un
centro unitario di erogazione di servizi, dotato di un
proprio, unitario ed immenso patrimonio informativo.
La circolazione delle informazioni nell'ambito della rete
unitaria dovrebbe consentire, tanto per fare un esempio,
l'inoltro delle dichiarazioni dei redditi per via
telematica, l'incrocio dei dati dell'anagrafe tributaria
e l'attivazione dei rimborsi con l'emissione dei mandati
di pagamento in tempi rapidissimi, utilizzando le
connessioni telematiche tra intermediari (CAF,
professionisti) e il ministero delle finanze.
Per i cittadini-utenti, soprattutto, sarà disponibile un
sistema informativo integrato che consentirà di avere
accesso ai documenti ad agli atti della pubblica
amministrazione, in attuazione della legge 241 del 1990.
Il progetto, che dovrebbe
avvicinare l'Italia ai Paesi più avanzati in questo
campo come USA, Svezia e Finlandia, prevede la fornitura
di tre diverse tipologie di servizi.
In primo luogo il servizio di trasporto
collegherà tra loro le amministrazioni centrali dello
Stato, gli enti pubblici non economici e le loro
articolazioni sul territorio.
Il servizio di interoperabilità consentirà alle
amministrazioni di scambiare informazioni e dati tra
sistemi ed applicazioni non omogenee.
Infine, il servizio di cooperazione applicativa
porterà a superare le differenze tecnologiche
attualmente esistenti all'interno della pubblica
amministrazione a causa delle discontinuità e del
mancato coordinamento del processo di informatizzazione
degli scorsi anni.
Ogni amministrazione sarà, infatti, in grado di mettere
a disposizione di tutti i soggetti aventi diritto le
proprie informazioni attraverso applicazioni omogenee,
disponibili nell'ambito di una architettura di tipo
cooperativo che, a Roma, potrà avvalersi di una rete
metropolitana a larga banda per la trasmissione di fonìa
e dati tra le sedi governative centrali.
Per la fornitura dei servizi e la necessaria assistenza
alle amministrazioni interessate, la legge 127/97
(Bassanini-bis) ha istituito un Centro tecnico di
assistenza, dotato di propria autonomia contabile ed
organizzativa e strettamente collegato all'Autorità per
l'informatica.
Anche il Parlamento, dunque, mostra di avere colto
l'importanza del processo di informatizzazione della
pubblica amministrazione come motore fondamentale del
processo di rinnovamento.
Tra le importanti
innovazioni rese possibili dall'approvazione della legge
59/97 e dall'approvazione della direttiva di Governo
sulla rete unitaria, non si può ignorare il progetto per
la gestione informatizzata del protocollo, per il quale
L'AIPA ha recentemente ultimato lo studio di
pre-fattibilità ed avviato le procedure per la fase
operativa.
Si tratta di una realizzazione di straordinaria
importanza nell'ambito del generale disegno di riforma
della P.A. poiché, da un lato, esso comporta
l'attuazione concreta del diritto di accesso ai documenti
amministrativi (introdotto dalla L.241/90) e, dall'altro,
pone le basi per l'avvio operativo del progetto
intersettoriale di rete unitaria della pubblica
amministrazione cui sopra s'è fatto cenno.
Una apposita commissione, formata presso la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, ha elaborato ed approvato uno
schema di regolamento, destinato a sostituire il R.D. 25
gennaio 1900, n. 35 che ancora oggi disciplina la materia
delle registrazioni dei documenti della pubblica
amministrazione.
Il regolamento, ottenuto il parere favorevole del
Consiglio di Stato, sta per essere definitivamente
emanato.
L'Autorità per l'informatica nella pubblica
amministrazione ha - frattanto - provveduto a definire,
in uno studio di pre-fattibilità, le linee guida del
progetto, che si propone - in estrema sintesi - i
seguenti obiettivi primari:
- razionalizzare,
riorganizzare, ridistribuire, secondo criteri di
maggiore efficienza e di riduzione dei costi, le
immense risorse umane e materiali attualmente
destinate alla gestione dei flussi di documenti
nell'ambito della P.A. (lo studio realizzato
dall'AIPA nel 1994 ha individuato, nella sola
amministrazione centrale, oltre 10.000 unità
organizzative dedicate alla gestione documentale,
70.000 uffici dipartimentali per la
protocollazione degli atti, 50.000 ore/uomo spese
per l'archiviazione e il reperimento degli atti
con un costo stimato, comprensivo delle ore
lavorative perse per la produzione e la ricerca
di documenti amministrativi, di 10 mila miliardi
annui);
- in particolare,
trasformare il processo di registrazione degli
atti e di archiviazione, attualmente considerati
a bassa centralità organizzativa (con un numero
elevato di addetti e a basso livello di
automazione) in un processo ad alta centralità e
ad elevato livello di automazione, trasformando
gli uffici di protocollo, da strumenti di
controllo burocratico, a uffici di servizio per
il rapido reperimento e la condivisione delle
risorse documentali;
- sostituire
gradualmente, ma in tempi brevi, presso tutte le
Amministrazioni pubbliche, il registro cartaceo
di protocollo dei documenti con un sistema di
archiviazione basato sulla digitalizzazione degli
originali cartacei e, successivamente, sulla
trasmissione per via telematica del documento
informatico, così da consentire, a tutti gli
interessati, il reperimento immediato e la
disponibilità degli atti archiviati e dei
documenti che a questi fanno riferimento;
- consentire la ricerca
e lo scambio dei documenti nell'ambito della rete
unitaria della pubblica amministrazione e
l'accesso ai documenti amministrativi da parte
dei cittadini attraverso le reti di comunicazione
telematica;
- consentire alla
pubblica amministrazione la trasmissione e lo
scambio dei documenti informatici, nel loro
formato nativo, attraverso la rete unitaria
evitando duplicazioni e accumuli di inutili copie
cartacee;
- trasformare
progressivamente gli archivi cartacei della P.A.
in sistemi informativi automatizzati ad alto
livello di sicurezza ed affidabilità.
Questi obiettivi, già
chiaramente individuati dall'articolo 3 del decreto
legislativo 12 febbraio 1993, n.39 (secondo cui "Gli
atti amministrativi adottati da tutte le pubbliche
amministrazioni sono di norma predisposti tramite i
sistemi informativi automatizzati") sono oggi, col
riconoscimento del valore legale attribuito, ad ogni
effetto di legge, al documento informatico (art. 15,
comma secondo, della L.15 marzo 1997, n.59), pienamente
raggiungibili poiché sussistono attualmente tutte le
condizioni giuridiche e tecnologiche.
E' peraltro necessario che l'apparato pubblico - nel suo
complesso - sia in grado di sostituire rapidamente alla
cultura dell'adempimento burocratico una nuova cultura,
per così dire, "di servizio" o - se si
preferisce - "cultura dei risultati".
Nella pubblica
amministrazione, come nell'impresa privata, la qualità
dei risultati si misura oggi con il grado di
soddisfazione raggiunto dagli utenti, che, in questo
caso, coincidono con i cittadini che accedono ai diversi
servizi della pubblica amministrazione.
Sviluppare la cultura dei risultati significa, in ultima
analisi, coniugare la responsabilità con la
partecipazione, rendere pubblici gli obiettivi
dell'azione della pubblica amministrazione e accettare di
discuterne pubblicamente con gli utenti che ne sono
destinatari.
*
Magistrato addetto all'ufficio di Gabinetto
dellAutorità per l'informatica nella Pubblica
Amministrazione
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