Non sono passati neanche due mesi dalla presentazione ufficiale, ma già
sono evidenti limiti e misfatti. Stiamo parlando di Video On Line, il faraonico
sistema telematico dell'editore Grauso, imprenditore sardo rampante e buon amico
di Berlusconi.
La pensata iniziale avrebbe dovuto mettere al tappeto i concorrenti: fornire
Internet gratis per alcuni mesi a chiunque ne avesse fatto richiesta, poi
sarebbe scattata la campagna abbonamenti. In cambio Video On Line avrebbe avuto
un notevole ritorno di immagine e soprattutto testato il sistema gratuitamente
grazie alle migliaia di chiamate degli entusiastici utilizzatori.
In pochi giorni il numero verde di accesso è risultato perennemente occupato,
proprio perché la telefonata è totalmente gratuita, mentre gli accessi urbani
aperti in varie città non funzionavano a dovere "per colpa della
Telecom", dicono a Video On Line: difatto anche oggi sono pochi fortunati,
e sempre gli stessi, a poter provare il sistema.
La connessione ad Internet oltre che gratuita è totalmente anonima, in
quanto nessun tipo di identificazione è stata chiesta in origine: subito si è
scatenato lo sport tipico di questi casi, disturbare qualsiasi conferenza
elettronica di Internet con messaggi stupidi, falsi e pieni di insulti. E così
gli italiani sono stati bollati come i soliti inaffidabili del circuito
internazionale. I maligni dicono che la combinazione numero verde-anonimato ha
prodotto un altro perverso risultato: un vorticoso giro di pirateria software.
Avendo a disposizione un accesso anonimo e gratuito per periodi di tempo
indefiniti, è infatti possibile collegare il proprio computer ad Internet,
permettendo a chiunque possa accedere alla rete di collegarsi al suo computer e
di prelevare dall'hard disk dello stesso qualsiasi tipo di file.
In termini tecnici: l'accesso ad un provider come Video On Line fornisce un
numero IP dinamico, in pratica il riconoscimento numerico attraverso il quale la
rete identifica i suoi nodi; chiunque abbia accesso ad Internet può fare un FTP
od un Telnet sulla tale macchina. Basta montare sul proprio computer un client
che gestisca i trasferimenti FTP ed il gioco e fatto, non si spendono più di
dieci minuti di tempo, non c'è neanche bisogno di sapere programmare un BBS.
In questo modo si dice siano transitati attraverso le linee di Video On Line
programmi di videoscrittura, giochi, ed il nuovissimo Windows 95: un danno
commerciale, e d'immagine, enorme. Video On Line si difende dicendo che le
statistiche evidenziano collegamenti non più lunghi di un'ora, e che comunque
"dopo un po'" la linea cade; purtroppo i pirati non hanno difficoltà
a richiamare di continuo.
Attenzione, come nei migliori film di fanta-informatica la macchina può
danneggiare il suo padrone; se infatti si usa senza accortezza un client/server
per collegarsi ad Internet si rischia di ritrovarsi un intruso nel proprio
computer, qualcuno che magari può visualizzare gli IP dinamici forniti dal
provider può infatti fare Telnet o FTP sulla macchina remota all'insaputa
dell'utente che non ha provveduto a sbarrare le chiamate entranti.
Va sottolineato la gravità del fenomeno dell'anonimato: mentre da anni molti
(tra cui MC-Link) si battono strenuamente per avere una certificazione sicura su
tutti gli utenti che accedono ad un sistema telematico, alcuni preferiscono
regalare Internet senza controllare gli accessi causando nuovi problemi in un
mondo già dominato dalle incertezze sulla sicurezza dei dati.