FORUM MULTIMEDIALE
LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE

 

COMPORTAMENTI E NORME NELLA SOCIETÀ VULNERABILE

 


INTERVENTI - 29


La società vulnerabile
di Franco Marozza e Gian Luca Marozza

1. Premessa

Il 28 giugno 1995 si è svolto presso la LUISS un Forum multimediale sulla società dell'informazione, dal titolo: Comportamenti e norme nella società vulnerabile. In precedenza erano stati messi in rete i punti di vista di studiosi del diritto, delle tecnologie, di magistrati ed addetti ai lavori e nel corso del Forum si sono svolti collegamenti e confronti con sedi universitarie e con organizzazioni all'estero.
La numerosità degli interventi e la loro autorevolezza non hanno consentito a tutti i presenti di esporre il loro punto di vista e gli autori ritengono, per completare la panoramica sull'argomento, di presentare le loro considerazioni.


2. La vulnerabilità

Le parole chiave del Convegno sono state NORME, COMPORTAMENTI, VULNERABILITA', sulle quali si sono cimentati esperti del ramo giuridico e tecnologico, mentre forse è stato in qualche maniera trascurato l'aspetto generale cibernetico.
Sul tema della normativa sono state fatte ampie ad approfondite discussioni; su quello dei comportamenti si è a lungo dibattuto, ma il tema della vulnerabilità è stato trattato solo sotto l'aspetto trasgressivo, quello dell'abuso, del reato colposo, amministrativo, doloso, contrattuale, come crimine informatico, mentre non si è accennato alla vulnerabilità dei sistemi complessi.
In questo caso la vulnerabilità non è nell'abuso, ma nell'uso dei sistemi informativi, in quanto la vulnerabilità è insita nello stesso concetto di sistema complesso, per via degli automatismi spinti e delle interconnessioni telematiche, che espongono a rischi di collasso il sistema. Senza voler richiamare le previsioni apocalittiche di R.VACCA1 , è necessario fare molta attenzione alle insidie che possono turbare la società degli automatismi, per cui è indispensabile moltiplicare e potenziare i sistemi di recovery in maniera direttamente proporzionale alla complessità dei sistemi stessi.


3. Medioevo prossimo venturo

In una comunicazione presentata al Convegno di Capri del maggio 1994 sui Servizi e il territorio, gli autori, dopo aver accennato alcune definizioni possibili di sistema, prendevano in esame il caso del sistema informativo, sviluppando la analisi della importanza dell'informazione ai fini di una oculata gestione di aziende, sistemi di comunicazione, sistemi urbani, etc.
I sistemi complessi, proprio perché tendono ad essere perfetti, escludono qualsiasi intervento umano correttivo e spesso proprio questa situazione può determinare crisi irreversibili, anche perché molti di questi sistemi non prevedono piani precisi di aggiornamento ed altri sono ottenuti dalle ristrutturazioni di vecchi sistemi, che creano situazioni di ingovernabilità e vulnerabilità.
Succede così che anche quando un intervento manuale potrebbe con semplicità risolvere il problema, questa soluzione non viene adottata perché non prevista dalla procedura, o per inerzia, o per omissione, o per disinteresse. Così, la realtà quotidiana ci mostra la progressiva congestione dei sistemi urbani, causata dal sovraffollamento e dalla impossibilità di regolare il flusso di persone, veicoli, energia e comunicazioni, con conseguente calo di qualità nell'erogazione dei servizi pubblici.
Come già ricordato in altri interventi, dalla qualità dei dati, dal controllo automatico e dalla loro successiva elaborazione, dipende la qualità dell'informazione. L'utente dell'informazione rischia nella nostra era più per il pericolo del sovraffollamento di informazioni (RUMORE o data pollution) che per la mancanza di dati (SILENZIO), poiché le nuove tecnologie hanno fatto lievitare in maniera impressionante la quantità di informazioni e la velocità con la quale esse possono essere rese disponibili.
Anche per questo motivo aumentano, oltre che i rischi di manomissione dei dati, diffusi tramite i nuovi e potenti mezzi del trasporto dell'informazione su reti complesse, anche i rischi di collasso, dovuti al degrado dei sistemi - particolarmente negli agglomerati urbani - poiché la crescita smisurata fa raggiungere dimensioni critiche ed una generale ingovernabilità di stampo "medievale".


4. Recovery: un problema attualissimo

In ambito informatico la sicurezza diviene sempre di più una voce fondamentale, nella gestione dei problemi organizzativi ed amministrativi di un'azienda. Se in passato gli interventi dell'EDP si sono rivolti per lo più ai guasti hardware delle unità centrali e delle unità di memorizzazione (dischi e nastri), il progresso ha portato il mirino a spostarsi verso gli accessi fisici e logici agli elaboratori, dove gli obiettivi della sicurezza sono divenuti quelli di diminuire i rischi di frode e di individuare centri di appoggio in caso di temporanea indisponibilità del proprio EDP.
C'è chi accusa proprio l'uomo informatico italiano di scarsa attenzione verso i problemi della sicurezza, rispetto ad altre esperienze europee(2) , per motivi culturali, di lacune o di scarsa attenzione nella direzione generale. Una soluzione seria del problema non può basarsi solo sull'appoggio a terzi per un'opera di backup, ma deve prevedere dei veri e propri piani di emergenza, che permettano al personale aziendale di poter orientarsi immediatamente al sorgere della situazione di crisi e di poter limitare al minimo i danni - soprattutto economici - che in questi casi le aziende hanno spesso dovuto registrare.
In linea di massima, le nuove sfide da affrontare si riferiscono non solo ai virus e alle reti, alla difesa contro la frode e l'utilizzazione abusiva dei programmi, ma anche, o meglio soprattutto, verso la possibilità di gestire le emergenze non previste in caso di collasso dell'intero sistema o di parti significanti dello stesso.
(14.07.95)

(1) R.VACCA, Medioevo prossimo venturo: la degradazione dei grandi sistemi, Mondadori, 1971.
(2) R.BRIGANTI, "Sicurezza informatica: vecchi problemi e nuovi rischi", in Computerworld Italia, 13 giugno 1995, pp.29-32.


Franco Marozza, consulente informatico, docente presso la Scuola Superiore della PA e la Scuola del Ministero degli Interni, è stato direttore dei sistemi informativi dell'ISTAT.
Gian Luca Marozza è ricercatore presso il CNR.


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