5. Dati personali "sensibili": un abuso nel seggio elettorale? Di Manlio Cammarata
Domenica sono andato a votare per i referendum. Ho chiesto soltanto
alcune delle dodici schede e il presidente del seggio ha preso nota del mio nome
e dei referendum per i quali ho intendevo esprimere il mio voto.
Ho protestato, anche perché nelle informazioni trasmesse dalla televisione era
stato detto chiaramente che non sarebbero state registrate le scelte degli
elettori sui quesiti ai quali intendevano rispondere. Allora mi hanno fatto
vedere il libretto delle norme per i referendum nel quale, a pag. 50, questa
annotazione è indicata come obbligatoria.
E' un abuso del regolamento? Non c'è dubbio che l'informazione sulla scelta dei
referendum ai quali partecipare è un'informazione sulle scelte politiche di un
cittadino. Quindi è un dato "sensibile", non solo in teoria, a norma
della emenanda legge sulla protezione dei dati personali, ma anche di fatto, a
norma della Direttiva europea recepita nel nostro ordinamento anche in assenza
di una legge nazionale specifica.
Quale uso sarà fatto di questa informazione, che un domani potrebbe essere
utilizzata contro di me (i verbali delle operazioni elettorali sono documenti
pubblici)? Per quanto tempo sarà conservata?
In passato i partiti politici hanno utilizzato i verbali delle operazioni di
voto per ricavare elenchi di cittadini ai quali inviare propaganda elettorale.
Solo per questo?