(da MCmicrocomputer n. 154 - settembre 1995)
Interventi "calorosi" hanno caratterizzato il
dibattito del 28 giugno, e non solo per temperatura torrida della sala. Ecco un
elenco schematico degli oratori e degli argomenti che hanno trattato.
Alfonso Caracciolo di Forino: Dà il benvenuto ai partecipanti a nome del
Rettore della Luiss Guido Carli.
Manlio Cammarata: Apre i collegamenti con Bruxelles, Milano e Camerino.
Marco Marinacci: Introduce i contenuti del convegno.
Vittorio Frosini: Assume la presidenza della seduta e svolge una breve
introduzione sul ruolo sociale delle tecnologie.
Manlio Cammarata: Sintetizza i risultati della prima fase della
discussione telematica.
Carlo Sarzana di S. Ippolito: Risponde ai rilievi espressi in rete,
illustrando nuovamente la sua teoria sulla responsabilità del sysop.
Franco Bigi (in teleconferenza da Bruxelles): Parla di alcune esperienze
europee e sottolinea la necessità di regole uniformi a livello internazionale.
(da Milano): C'è una scissione tra l'aspetto giuridico e l'aspetto
tecnologico; non serve la legge se non c'è la tecnologia
Gianfranco D'Aietti (da Milano): E' necessaria una tutela dell'utente nei
confronti dei difetti del software; "ogni software è difettoso".
Alfonso Caracciolo di Forino: Bisogna esaminare le connessioni tra
criminalità economica e criminalità informatica; l'informatica distrugge il
Grande Fratello.
Fabio Trojani (da Camerino): Sono in fase di messa a punto le soluzioni
per la sicurezza nel trasferimento elettronico dei fondi; si deve decidere quali
misure adottare.
Donato Limone: Ribadisce le sue critiche al disegno di legge sulla
protezione dei dati personali e suggerisce di coinvolgere nel Forum le
organizzazioni degli utenti.
Daniele Coliva: Puntualizza sulla sentenza della causa persa da Prodigy,
citata da Sarzana; replica a Enzo Mazza sulle perquisizioni per violazioni al DL
518/92.
Andrea Monti: La tecnologia mette in difficoltà il diritto; fa alcune
osservazioni sulle azioni delle magistrature di Pesaro e Torino contro la
pirateria informatica.
Giovanni Buonomo: Non sono disposto a concedere a nessuno, per contratto,
di leggere la mia corrispondenza.
Gianfranco D'Aietti (da Milano): Il primo sysop della storia è stato il
Papa, nel XVI secolo, quando cercava di eliminare i messaggi di Pasquino...
Giuseppe Serazzi (da Milano): Il controllo dei messaggi in rete è
tecnicamente impossibile.
Carlo Sarzana di S.Ippolito: Ha una risposta giuridica per tutte le
obiezioni alla sua teoria; propone la costituzione di un organismo nazionale
per la repressione della criminalità informatica.
Giuseppe Serazzi (da Milano): Cita un caso di plagio accademico, è
necessario rivedere il concetto di diritto d'autore; si devono usare sistemi
misti per inviare le chiavi di crittografia.
Giancarlo Livraghi: Questi problemi si risolvono con la certificazione
dei messaggi.
Donato A. Limone: Il falso problema della privacy contro il diritto
all'informazione; il ddl 1901 bis è un esempio di legislazione "casareccia";
il "pateracchio" AIPA-Garante.
Giancarlo Livraghi: Il mondo telematico italiano è preoccupato per la
nascita di un "baraccone" che potrà complicare la vita dei gestori
dei sistemi telematici.
Giovanni Buttarelli: Risponde a tutte le obiezioni sul 1901 bis; è stata
approvata la nuova direttiva comunitaria sui dati personali; si apre una fase
nuova che sposta i temi del dibattito; ci sono regole europee sulla
responsabilità dei sysop che dovranno essere recepite in Italia.
Sergio Mello-Grand: Le informazioni di Buttarelli rendono inutile tutto
il dibattito precedente.
Giovanni Buttarelli: "Avevo anticipato i contenuti nel mio
intervento sul Web, ma non potevo anticipare l'approvazione della
direttiva".
Sergio Mello-Grand: Andiamo oltre. "Che cosa significa tutto questo
per noi editori telematici? Questi sono gli argomenti che dovremo dibattere.
Paolo Nuti: Il problema delle regole è stato posto, il Forum continua.
Grazie a tutti.
Ho trovato che una conferenza telematica, svolta nel tempo, attraverso
letture di interventi che si succedevano nel tempo, dava un particolare
entusiasmo nella partecipazione. Ho visto che c'è stata un'osmosi tra domande,
risposte, polemiche, e adesso qui c'è la "summa" di tutto questo...
(Gianfranco D'Aietti)
Io non credo nel Grande Fratello, perché si è dimostrato che l'informatica
distrugge il Grande Fratello, perché diffonde l'informazione e non la
concentra.
(Alfonso Caracciolo di Forino)
Io non credo in norme particolarmente pregnanti o esplicitamente dedicate al
ruolo dell'utenza nella tutela del software, credo molto di più in una
partecipazione attiva, graduale nel tempo, dell'utenza, e nel recupero di
posizioni rispetto all'altra parte, che evidentemente è forte perché produce
economia, produce strumenti, e quindi ha trovato un sostegno nell'Unione
Europea...
(Donato A. Limone)
A questo progetto ho dedicato cinque anni della mia vita.
(Giovanni Buttarelli)
Non so se il ciberspazio ti ha fatto bere il cervello, però tutto il
dibattito di prima è cancellato da questa notizia... potevamo evitarci un sacco
di trombonate e venire al dunque.
(Sergio Mello-Grand, rivolto al coordinatore)