Controversie sui nomi a
dominio: dall'America
di Gerardo Greco* -
17.04.2000
Le controversie sui nomi a dominio hanno ormai una storia pluriennale che
riguarda tanto gli Stati Uniti che l'Europa.
In particolare segnalo che la World Intellectual Property Organization (WIPO) di
Ginevra ha presentato alla riunione ISOC INET'98 di luglio 1998 un'interessante
soluzione tecnologica di on-line dispute resolution da utilizzare proprio
per le controversie sui nomi a dominio, oltre ad alcuni principi consolidati
negli anni proprio in materia di proprietà intellettuale da utilizzare con i
nomi a dominio. In quell'occasione abbiamo avuto la possibilità di conoscere
i principi che avrebbero regolato la costituenda ICANN dalle parole di Jon
Postel, in una delle sue ultime apparizioni prima del decesso.
La pagina del servizio di arbitrato è:
http://arbiter.wipo.int/center/index.html.
La pagina del servizio di arbitrato sulle controversie sui nomi a dominio è:
http://arbiter.wipo.int/domains/index.html.
Una cronistoria delle iniziative WIPO sulle controversie sui nomi a dominio è: http://ecommerce.wipo.int/domains/process/eng/timetable.html.
L'amministrazione Clinton, grazie ai contributi fondamentali del
vicepresidente Albert Gore, si fa elemento promotore del passaggio del governo
centrale di Internet dalla diretta giurisdizione statunitense ad una
giurisdizione di un'autorità indipendente, l'ICANN appunto.
Successivamente, nell'ottobre 1998, l'ICANN viene creato da una vasta
coalizione delle comunità industriali, tecniche, accademiche e di utenti
Internet per una serie di funzioni tecniche precedentemente svolte dalla IANA e
da altre entità su mandato del governo americano.
Tra le principali novità portate dall'ICANN sono una apertura del mercato,
fino ad allora di fatto monopolistico, delle concessioni dei nomi a dominio,
tanto negli USA che nelle altre aree geografiche, oltre ad una centralizzazione
ed armonizzazione delle regole tecniche relative al governo di Internet in tutto
il mondo, compresa la questione delle controversie sui nomi a dominio.
Va notato comunque che la completa indipendenza dell'ICANN dal governo USA non
viene ancora realizzata completamente e l'organismo rimarrà
"sorvegliato" fino ad un completo assestamento dei suoi organismi e
dei suoi compiti.
Il documento centrale ICANN sulla policy relativa alle risoluzioni
delle controversie sui nomi a dominio viene adottata il 26 agosto 1999 (Uniform
Domain-Name Dispute-Resolution Policy http://www.icann.org/udrp/udrp-policy-24oct99.htm)
e il regolamento di attuazione (Rules for Uniform Domain Name Dispute
Resolution Policy http://www.icann.org/udrp/udrp-rules-24oct99.htm)
viene adottato il 24 ottobre 1999.
L'ICANN oggi riconosce solo tre fornitori ufficiali di servizi di risoluzione
delle controversie, tutti facenti riferimento alla disciplina unificata dell'ICANN,
e il WIPO è il primo organismo ad essere stato riconosciuto, il 1 dicembre
1999.
Una cronostoria delle iniziative legate all'ICANN sulle controversie sui
nomi a dominio è: http://www.icann.org/udrp/udrp-schedule.htm
Il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e la sua amministrazione
appoggiano questo approccio, nel quale l'ICANN è il centro e la fonte di
armonia nel trattamento delle controversie in tutti i paesi del mondo, partendo
dal presupposto fondamentale dell'intrinseca internazionalità e quindi
sovranazionalità di Internet stessa.
Nonostante ciò va rilevato che sono andate avanti iniziative legislative del
Congresso USA poposte dalle lobby dell'industria cinematografica, da grandi
aziende e da altri poteri forti. Il presidente Clinton si è opposto a queste
iniziative, utilizzando il suo potere di veto presidenziale.
Di queste iniziative la HR3028 in particolare è stata approvata il 26
ottobre 1999 dalla Camera dei Rappresentanti, bloccata dal veto e,
successivamente, risorta legata ad un pacchetto di provvedimenti sulla TV
satellitare, approvata il 18 novembre 1999 dalla Camera solo perché il
Presidente non si sarebbe opposto alle norme sulla TV satellitare, proposte
dalla stessa amministrazione. Ora è all'esame del Senato, con il numero S.1255.
Le norme indicate come Trademark Cyberpiracy Prevention Act sono
comunque molto criticate, considerate incostituzionali perché troppo generiche,
prive di previsioni di eccezioni specifiche e capaci di far prevalere grossi
interessi commerciali sugli interessi dei singoli individui.
Nota: per leggere i testi delle proposte di legge USA ci si deve collegare
alla Library of Congress e scrivere nel
primo campo di ricerca il numero del provvedimento.
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