Egregio Presidente Asciutti, Gentili Senatori,
con il presente documento Microsoft desidera comunicare la propria posizione e
le dovute riflessioni sulla tematica open source applicata ai software in uso
nella Pubblica Amministrazione. L'occasione ci è, inoltre, gradita per
presentarvi la collaborazione di Microsoft con la Pubblica Istruzione per la
crescita delle competenze informatiche nelle scuole.
L'innovazione del software è una forza motrice per il progresso economico,
sociale e tecnologico. Permettere la competizione, sulla base dei propri
meriti, tra lo sviluppo di software molteplici, di business e modelli sogge
tti a licenza costituisce sicuramente il modo migliore per promuevere
l'innovazione del software e per assicurare ai clienti - privati e pubblici -
un'ampia scelta nelle decisioni di acquisto del software.
Ultimamente sono emerse preoccupazioni sul fatto che in campo politico,
attraverso indirizzi governativi di acquisto, finanziamenti alla ricerca o
politiche standard, si possa cercare di favorire lo sviluppo di un modello di
software piuttosto di un altro. Incoraggiamo il Parlamento ed il Governo a
tener conto di quattro principi neutrali di cui si fa portavoce Microsoft
insieme ad altre aziende e associazioni industriali che riconoscono nel sof
tware proprietario il motore dell'economia digitale futura.
Acquistare il software in base alla propria funzionalità e non a
preferenze di categoria. Tutti i prodotti software presentano costi e
benefici. Le entità pubbliche così come quelle private, dovrebbero
acquistare il software che soddisfa le proprie necessità nel modo migliore
evitando ogni preferenza categorica per il software open source, o
proprietario, o per altri modelli di sviluppo del software. I governi sono
serviti al meglio quando scelgono il software da usare tra una vasta gamma di
prodotti in base a considerazioni circa il valore, il costo effettivo del
prodotto (consulenza, assistenza, manualistica etc...), le caratteristiche, le
prestazioni e la sicurezza. I governi dovrebbero far sì che il mercato
continui ad incoraggiare l'innovazione nello sviluppo del software evitando di
intervenire e indicando preferenze o requisiti di acquisto che potrebbero
discriminare un modello in favore di un altro. La neutralità e la libera
scelta dovrebber o essere i principi guida avanzati dalla Pubblica
Amministrazione.
Promuovere l'ampia disponibilità di ricerche finanziate dalle autorità.
Per molti anni, le autorità hanno dato importanti contributi alla tecnologia
finanziando la ricerca per il software di base. Quando i fondi pubblici
vengono utilizzati a supporto della ricerca e sviluppo del software, le i
nnovazioni che ne derivano dovrebbero essere concesse in licenza in modo da
tener conto del desiderio sia di condividere ampiamente questi progressi sia
di applicare tali progressi ai prodotti commerciali grazie alla protezio ne
della proprietà intellettuale che ne deriva. La diffusione dei risultati in
modo così ampio contribuisce al ciclo dell'innovazione nel quale il
finanziamento pubblico per la ricerca di base incrementa il bagaglio di co
noscenze a disposizione del pubblico e nel contempo stimola i miglioramenti
nei prodotti commerciali. Questi prodotti creano in cambio posti di lavoro,
profitti ed entrate fiscali necessari a finanziare ulteriori ricerche.
Promuovere l'interoperabilità attraverso standard di piattaforme neutrali
. Stabilire spontaneamente standard industriali è il modo più efficace per
sviluppare piattaforme neutrali e di dialogo aperto non solo nella Pubblica
Amministrazione ma presso il grande pubblico, oltre a standard basati sul
mercato. Quando questi standard sono aperti e disponibili per tutti essi
aiutano gli sviluppatori a creare prodotti che possano interagire tra di loro.
E' importante che le autorità politiche riconoscano che questi standard
aperti - disponibili per ogni sviluppatore del software - non sono sinonimo
di, e quindi non richiedono, necessariamente software open source per essere
utilizzati. Gli sviluppatori del software commerciale che intendono proteggere
la creatività e l'originalità del proprio codice sorgente danno spesso un
contributo alla tecnologia e alla proprietà intellettuale necessaria per
sviluppare nuovi standard. Le politiche governative sugli standard del
software non dovrebbero discriminare pertanto lo sviluppo di un particolare
modello di software ai danni di un altro.
Mantenere la scelta di una forte tutela della proprietà intellettuale. Le
autorità politiche non dovrebbero discriminare tra gli sviluppatori che
scelgono di concedere i propri diritti di proprietà intellettuale in termini
commerciali e sviluppatori che decidono di non ricevere un corrispettiv o
economico diretto del lavoro creativo svolto. Gli sviluppatori del software
commerciale e di quello basato sulle community fanno affidamento entrambi sui
diritti di proprietà intellettuale. Permettere ai detentori dei diritti di
offrire una gamma di licenze relative alla proprietà intellettuale promuove
la scelta e ulteriori innovazioni.
Nella specifica applicazione di programmi open nelle scuole italiane è
importante che lo studente come il docente possa usufruire di un sistema
operativo ed applicazioni familiari, di facile utilizzo e che possono
ritrovare all'interno delle proprie abitazioni. Ad oggi open source non ha
alcuna diffusione nelle case per elevate specifiche tecniche, che non
consentirebbero ad un consumatore digiuno di informatica applicata di
installarlo sul proprio PC di casa. Crediamo che l'uniformità di linguaggio e
di interfaccia faciliti l'apprendimento e dia continuità al lavoro intrapreso
nelle ore scolastiche per essere replicato e fonte di esercizio al rientro
nelle abitazioni.
Per maggiore chiarezza riteniamo utile dare alcuni chiarimenti su cosa si i
ntenda per programmi open source e quali siano i punti di forza e di debolezza
di tale sistema.
Con il termine open source si identificano software e licenze che permetton
o al cliente di accedere, studiare, modificare, migliorare e trasferire i
codici sorgenti del prodotto. Questi, però, non sono di pubblico dominio, per
cui l'accesso ad essi è soggetto a licenza (GPL, General Public License). La
GPL è una licenza che vincola l'autore a sottoscrivere la disponibilità
gratuita sotto determinati vincoli, che vietano lo sfruttamento commerciale di
tutti coloro che apporteranno le successive modifiche.
Punti di forza - una caratteristica comune a tutti i prodotti Open Source
è la possibilità di avere accesso ai codici sorgenti. Permettendo a chiunque
di visualizzarli, e in alcuni casi di modificarli, l' Open Source da benefici
unici rispetto al software commerciale in quanto l'accesso ai codi ci
sorgenti:
permette agli sviluppatori di migliorare il software e di eliminarne i
difetti;
insieme alla limitata protezione della proprietà intellettuale comporta u n
minor costo di acquisizione;
può portare a maggiori livelli di trasparenza del prodotto;
crea una realtà interattiva di scambio competente e conoscenze.
Punti di debolezza - sono tipici dei prodotti Open Source:
il mito del software gratuito trascura il fatto che i servizi correlati -
installazione, manutenzione, manualistica e supporto tecnico - possono essere
costosi. Di conseguenza il costo totale può rivelarsi elevato anche se il
software stesso è economico. Non è un caso che le società che erog ano
servizi a pagamento di assistenza ed installazione di programmi open ab biano
un proprio fatturato consistente e si pongano sul mercato come una qualsiasi
società di business;
l'accesso ai codici sorgenti rende più facile il loro miglioramento ma li
rende anche più vulnerabili agli attacchi degli hackers. Risolvere i problemi
inerenti alla sicurezza del software Open Source può essere molto difficile
dato che non è stata un'unica entità a sviluppare il programma ;
l'elevata dipendenza dalle competenze tecnico informatiche richieste da chi
installa programmi open source, fa pensare sempre di più ad un processo di
involuzione tecnologica, le cui competenze sono sempre più accentrate nelle
mani di pochi esperti;
la possibilità di modificare i codici sorgenti comporta che possano esistere
diverse versioni di uno stesso programma. Gli sviluppatori potrebbero trovarsi
in disaccordo tra loro e seguire strade diverse, i fornitori potreb bero voler
differenziarsi dagli altri. Risultato: le diverse versioni dello stesso
prodotto potrebbero essere tra loro incompatibili;
Il software Open Source ha uno sciluppo incerto poiché non è supportato da
alcuna azienda produttrice. Non ci sono garanzie che in futuro vengano fatti
investimenti per migliorarne le applicazioni. In pratica, una percentuale
significativa di software "muore" lasciando una tecnologia obsoleta
che non può interamente sostituirli.
Aree di dibattito - cinque sono i punti fondamentali su cui verte la
discussione tra modelli commerciali, cosidetti proprietari ed Open Source:
DIFFUSIONE. Diversamente dai sistemi operativi ed applicazioni proprietarie ,
i sistemi open source non hanno alcuna diffusione nelle case e nei PC in
genere. Lo sviluppo asimmetrico di un prodotto verso un altro dovrebbe coin
cidere con le competenze di tutti favorendo linearità con quanto già esiste
sul mercato. Questo vale maggiormente quando parliamo di E-Government che
dovrà favorire lo scambio e il dialogo fra il cittadino e la Pubblica
Amministrazione. La Pubblica Amministrazione, crediamo quindi, debba fare leva
su sistemi ad oggi più diffusi in modo tale da non dover colmare un gap di
alfabetizzazione che comporterebbe tempo e costi ulteriori con conseguenti
difficoltà gestionali.
COSTI TOTALI. Opens Source non significa free, ma al contrario tale sistema ha
dei costi proporzionati all'elevata competenza tecnica richiesta
nell'installazione, la manualistica e la manutenzione. Servizi questi che
fanno parte integrante del pacchetto software proprietario.
MODELLI DI BUSINESS. Dopo diversi anni di sperimentazione dei modelli di Open
Source, poche sono le aziende che hanno realizzato profitti. La limitata
protezione della proprietà intellettuale per i prodotti Open Source scoraggia
gli investimenti e porta molti dei prodotti nelle mani di grandi aziende
produttrici di software che incrementano i prezzi dell'hardware per compensare
le spese sostenute per lo sviluppo del software.
IMPATTO SULL'ECONOMIA. Se il modello Open Source venisse ampliamente adottato,
obbligherebbe le aziende che producono software commerciale a modificare il
loro modo di fare business. Si verificherebbe un dirottamento della spesa
informatica dai produttori di software verso quelli di hardware e i fornitori
di servizi. L'impatto che questo avrebbe sull'economia locale (rivenditori e
aziende di sviluppatori di piccole dimensioni), sarebbe pesantemente negativo.
SICUREZZA. Il rischio di virus e di attacchi da parte degli hackers è il
medesimo su entrambi. Il modello Open Source presenta un rischio maggiore in
quanto la disponibilità dei codici sorgenti innesca una rincorsa tra chi
sviluppa il software e cerca di identificarne ed eliminarne le vulnerabilità
e gli hackers che utilizzano proprio la trasparenza offerta dal modello Open
Source per sfruttare le debolezze dei codici di base del prodotto.
Il dibattito sull'open source rimane aperto. Sempre più persone si
interessano ai codici sorgenti, e sempre più produttori ne permettono
l'accesso a determinate condizioni.
Microsoft considera i codici sorgenti e le relative licenze una parte del
software commerciale. Per diversi anni ne ha consentito l'accesso a
istituzioni accademiche e a diversi produttori. Ha ascoltato le richieste dei
clienti, analizzato il modello Open Source mettendone in evidenza i lati
positivi e negativi. Un'ulteriore soluzione che Microsoft prospetta è
costituita dallo shared source.
Si tratta di un approccio bilanciato che permette di condividere i codici
sorgenti dei prodotti Microsoft con i clienti mantenendo nel contempo i
diritti di proprietà intellettuale necessari ad alimentare il business del
software. Due gli obiettivi così raggiunti: creare valore aggiunto al
business e sostenere le innovazioni tecniche.
L'industria del software è in grado di adattarsi e di alimentare un'ampia
gamma di modelli di sviluppo. Si può imparare da altri modelli, la dove
esistano dei benefici, e ricavarne un business di successo. Microsoft continua
a evolvere il modello Shared Source per rispondere alle necessità dei clienti
e dei partner, mantenendo il dialogo aperto su questa importante tematica.
Formazione a distanza
Cosa abbiamo fatto
Apprendere in rete (www.apprendereinrete.it)
E' un portale molto giovane, nato lo scorso dicembre 2001 per offrire
tecnologia e didattica online per docenti, in linea con la tradizione delle
iniziative Microsoft nel campo della formazione. Il portale aggiunge alle
tradi zionali iniziative in presenza una serie di seminari online.
Due i programmi realizzati:
Tour Scuole 2002: "Dentro l'aula e Oltre l'aula con Microsoft Office XP"
- organizzato in collaborazione con Edumond, giunto alla quarta edizione.
Dentro l'aula con Microsoft Office XP è l'itinerario di base pensato per le
scuole elementari, Oltre l'aula con Microsoft Office XP è dedicato invece
alle scuole medie. Entrambi i corsi prevedono circa 40 seminari di informa
tica di base online che hanno raggiunto 2000 docenti di scuole elementari e
medie.
Microsoft Mentor Program: "La rete del futuro nell'autonomia
scolastica". Q uesta iniziativa che prevede altri 40 seminari per le
scuole superiori, dedicati al networking, ha raggiunto 1500 docenti. Si
articola in due momenti di formazione: 1) propedeutica, da seguire online,
fornisce i concetti di base preliminari; 2) in presenza, mirata a fornire
tutti gli elementi per co struire una rete. Al termine viene rilasciato un
attestato di frequenza.
Inoltre il portale offre:
un quotidiano per il docente (Scuola News) che contiene una selezione di
informazioni utili.
Servizio di audio/video streaming: seguire seminari online, non in diretta,
con un professore che parla e slide che scorrono.
E' interessante rilevare che il portale, in 4 mesi di vita, ha raggiunto più
di 2 milioni di click; inoltre il periodo di permanenza sul sito è piuttosto
elevato: si va dai 5 ai 7 minuti.
Cosa faremo
Microsoft Progetto docente
Continua l'iniziativa inaugurata con il portale Apprendere in Rete, offrendo
strumenti informativi per i docenti, in collaborazione con il Ministro
dell'Istruzione, coinvolto già dalla fase di progettazione.
Il progetto si rivolge a 5000 docenti delle scuole superiori e prevede un
corso di 3 mesi, a partire dal prossimo Settembre fino a Dicembre. Forte è
l'investimento di Microsoft: donazione alla fine del programma di un software
kit per ogni docente ( Office, Office XP professional, Publisher) per u n
valore totale di 1,5 milioni di €.
Il progetto viene realizzato in partnership con ELEA, che fornisce la
piattaforma e i contenuti. Il pacchetto è molto ricco, in quanto i docenti
vengono seguiti costantemente grazie a tutta una serie di servizi online.
La conferenza stampa per l'annuncio del progetto è prevista a Milano il 10
luglio p.v.