"Riciclaggio digitale" potrebbe essere il titolo in italiano di questo
libro, ma forse non sarebbe adeguato al suo contenuto, che riguarda appunto le
mille strade telematiche che prendono i soldi della malavita organizzata e del
terrorismo in tutto il mondo.
Lo ho affiancato a Diritto della
comunicazione e dell'informazione di N. W. Palmieri perché offre una
visione non comune della società dell'informazione, anche se il taglio è
completamente diverso. La materia non è il diritto, ma la finanza, e la sua
lettura può riuscire in qualche punto ostica a chi non ha una buona conoscenza
dei mille aspetti dei movimenti internazionali del denaro.
Il linguaggio è tecnico, il tagli espositivo è scientifico, con grande
impiego di schemi e tabelle che comunque aiutano a intendere il discorso anche
quando si addentra in dettagli da specialisti: il risultato è un quadro
agghiacciante, difficile da accettare per chi pensa che i problemi della
società dell'informazione siano solo il Digital Millennium Copyright Act,
la caccia ai pedofili o il famigerato "decreto Urbani".
Dopo averlo letto, potrebbe succedere che qualcuno, passando davanti a uno di
tanti centri che offrono chiamate internazionali e International Money
Transfer, si aspetti di vederne uscire un tipo che ha appena spedito un
pacco di soldi a Osama Bin Laden...
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