Sequestrato un server per un
presunto messaggio diffamatorio
Comunicato stampa ALCEI-EFI
Associazione per la Libertà nella
Comunicazione Elettronica Interattiva
Electronic Frontier Italy - 28.06.98
Apprendiamo con preoccupazione, sorpresa e
indignazione la notizia del sequestro, avvenuto a Bologna il 27 giugno 1998, del
server internet di Isole nella Rete (un'associazione no-profit che fornisce
spazio e comunicazione a centri sociali, organizzazioni e radio di movimento,
associazioni di volontariato sociale) su ordine del Procuratore della Repubblica
presso la Pretura di Vicenza, dott. Paolo Pecori, a causa della presenza su quel
sito di un messaggio che qualcuno considera diffamatorio.
Se la notizia dovesse trovare conferma in questi
termini si tratterebbe di un atto gravissimo che non può passare sotto
silenzio. A prescindere infatti dal merito della vicenda, ALCEI non può che
ribadire - come fa fin dai tempi dell'Italian Crackdown del 1994 - che il
sequestro di un computer (peggio ancora quando si tratta di un server) potrebbe
essere ammissibile se si trattasse di una macchina rubata, ma è un
inaccettabile quanto inutile abuso quando si è alla ricerca di semplici
informazioni (messaggi, file o quant'altro).
Oltre ad essere tecnicamente inutile è un atto gravemente lesivo dei diritti
fondamentali della persona (perché in violazione degli artt. 15 e 21 della
Costituzione e della Convenzione Universale dei . diritti dell'uomo).
Un computer o un server sono di per sé neutri e privi di qualsiasi specificità
criminale, per cui nulla può legittimarne il sequestro, specie perché così
facendo si ledono i diritti di tutti gli altri utenti (persone e organizzazioni)
estranei alle indagini o comunque non coinvolti nella vicenda.
Atti come questo sequestro (dove sarebbe bastato fare una copia del messaggio
incriminato, o al massimo - con la riserva che ogni atto di censura è di per
sé un arbitrio - chiederne la rimozione "cautelativa" dal sito) sono
chiari tentativi di introdurre surrettiziamente il concetto di responsabilità
oggettiva del provider, altra posizione che ALCEI da sempre combatte
decisamente.
ALCEI esprime disappunto e profonda
preoccupazione per l'ennesimo caso di mancanza di sensibilità e preparazione
dei soggetti istituzionali che hanno consentito questo abuso e auspica che fatti
del genere non abbiano più a ripetersi in futuro.
Per informazioni e contatti
Voce++39-(0)2-867045++39-(0)85-294255
Fax++39-(0)2 -867055++39-(0)85-4226470
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