Posizione della sezione italiana di Internet Society (ISOC
Italia) in merito al filtraggio dei siti che offrono "gambling on
line"
ISOC ITALIA intende segnalare una persistente attitudine del legislatore a
trattare i temi che riguardano l'Internet in modo non appropriato, senza cioè
una previa consultazione con le fonti più accreditate di competenza. Si intende
portare qui l'esempio della recente normativa introdotta dalla finanziaria e
attuata tramite decreto dalla Amministrazione Autonoma dei monopoli di Stato (AAMS)
"Rimozione dei casi di offerta in assenza di autorizzazione, attraverso rete
telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in
denaro" che si applica ai fornitori di connettività alla rete Internet. Lo
scopo della legge è di impedire ai cittadini italiani (o stranieri residenti in
Italia) di giocare on-line sui siti che non hanno ricevuto la concessione dalla
AAMS. Per ottenere questo scopo, la amministrazione fornisce un elenco di siti
che i provider di accesso devono filtrare e rendere inaccessibili cambiando il
record di registrazione nell'area di indirizzi ("domini") da loro
controllata (manutenzione tra l'altro onerosa con impropria interferenza del
fisiologico ciclo di impresa). Nel caso in esame, si tratta di un intento di
fare pagare le tasse sul gioco d'azzardo e non certo una repressione alla
libertà di espressione stile Cina popolare; a questo si aggiunge la intenzione
di AAMS di dare maggiori garanzie agli utenti che sarebbero garantite dall'ottenimento
della autorizzazione.
ISOC ITALIA, in linea con il proprio ruolo istituzionale di diffondere "cultura
Internet", mette in evidenza i seguenti fatti tecnici che rendono la
attuazione delle misure previste di dubbia efficacia, oltre che fuori delle "best
practices" raccomandate per il corretto funzionamento della rete.
- Lo spazio dei nomi a dominio permette di identificare gli indirizzi di posta
elettronica, i siti web ed altre applicazioni ed è strutturato in modo
rigorosamente gerarchico. Il solo modo di intervenire nel "dominio" di
un altro è quello di falsificare l'informazione, inserendo campi aggiuntivi
nello spazio dei nomi a disposizione del provider.
- Il solo modo con cui si può rendere invisibile un'informazione autoritativa
è quello di impedire l'accesso (via indirizzo IP filtrato) ai nomi assegnati
dai registri autorizzati (come ad esempio il ".com", il ".uk", ...). o
In questo caso il "filtro IP" impedisce l'accesso ad interi server che
sono autoritativi per centinaia di altre destinazioni Internet, e quindi è
inattuabile perchè oscurerebbe centinaia di altri servizi oltre a quello che si
intende realmente oscurare.
- Esistono poi i proxy server, che permettono di accedere a server WEB senza
accedere direttamente agli stessi con il loro indirizzo IP nativo. Basta
chiedere hosting ad un proxy server delle proprie pagine WEB, ed anche se non
funziona la risoluzione nome --> servizi/indirizzi del DNS, accedo ugualmente
alle pagine WEB. I Proxi server sono tali che ospitano centinaia di siti/utenti.
Per lo stesso motivo di cui sopra filtrarne uno significa filtrare centinaia di
altri siti che sono legali, innocenti, etc. Nel caso in questione quindi:
- si fa confusione tra un nome a dominio, un server Web e le pagine che esso
mette a disposizione; - si richiede una applicazione dello spazio dei nomi che
è "deprecata" dagli standard in vigore e sconsigliata dai documenti di "best
practice";
- il provvedimento non potrà che essere inefficace per risolvere il problema
che si vuole risolvere; infatti gli utenti hanno diverse modalità alternative
per accedere ai siti di gambling on line.
Conclusioni e proposte.
1. La cronaca degli interventi di Legge nella XIII e XIV
Legislatura rivela un costante deficit istituzionale: è stato riscontrato
insufficiente lo studio politico e latitante il coordinamento governativo sull'
ondata di emergenze di breve respiro, con conseguenza di interventi tipicamente
proibizionisti e con cio stesso destinati ad obsolescenza in quanto afferenti a
tecnologie in rapida evoluzione; da aggiungere anche che, data la
transnazionalità di Internet, si e' dimostrato che sono destinate a
fallimento iniziative che abbiano una visuale solo nazionale.
2. Il ricorso a interferenze in logica di Authority amministrativa è
sostanzialmente impraticabile sia a livello internazionale (dove è irrevocabile
il processo avviato dal World Summit on Information Society verso il superamento
di ogni distorta ipoteca "concessionaria" sulla Rete) che a livello
nazionale.
3. ISOC ITALIA, nel sostanziale rispetto del ruolo e della
figura costituzionale dei Partiti, rappresenta alle forze politiche TUTTE, e
oggi concorrenti alla formazione della XV Legislatura, la PROPOSTA di un
opportunissimo strumento parlamentare (quale potrebbe essere ad esempio una
Commissione Bicamerale di Informazione) che attraverso periodiche audizione
rappresenti le informazioni di sistema e le istanze della Rete; e pure i
competenti contributi sulle normative nella delicata e cruciale fase della loro
istruttoria.
Pisa, 15 marzo 2006
ISOC ITALIA
IL PRESIDENTE
Stefano Trumpy
|