"Unarete" per la democrazia
digitale e contro il digital divide
06.11.02
COMUNICATO STAMPA
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) sono state
protagoniste di una delle più grandi crescite dell’economia mondiale degli
ultimi tempi, ma al tempo stesso rischiano anche di venire associate alla crisi
che l’economia mondiale sta vivendo. Se da un lato vi sono segnali
incoraggianti nella continua crescita degli utenti della Rete e in alcuni
approcci da parte delle amministrazioni, dall’altro è innegabile che le
grandi illusioni legate ad un’evoluzione globale della società grazie al ICT
sono venute meno o, comunque, mostrano evidenti ritardi.
E’ così che l’esigenza di dibattito è diventata impellente, se non altro
per cercare un orientamento e un orizzonte in un momento delicato e spesso
confuso.
L’associazione UNARETE, che viene in questi giorni fondata a Roma da un
gruppo di operatori del settore pubblico e privato, si propone, proprio in
questo senso, di avviare un dibattito il più possibile allargato, coinvolgendo
le ONG, il mondo delle imprese e, soprattutto, la politica che troppo spesso ha
considerato il problema dello sviluppo e del progresso tecnologico come un
aspetto del tutto marginale. Il suo scopo consiste nel "creare coesione e
diffondere cultura attorno ai temi della democrazia digitale e del digital
divide"
"Un obiettivo primario della nostra associazione – spiega Paolo Zocchi,
Presidente di UNARETE – è quello di ricondurre le tecnologie dell’informazione
e della comunicazione ad una centralità nell’orizzonte delle politiche di
sviluppo nazionali e internazionali. La nostra idea è che Internet e in
generale la Net Economy siano oggi misconosciuti e sottovalutati quando, al
contrario, essi costituiscono un’opportunità storica per uno sviluppo
omogeneo ed equo".
Gli obiettivi che Unarete si propone sono riassumibile schematicamente in
alcuni punti chiave:
· Favorire lo sviluppo di comunità di discussione e di azione volte ad
innalzare la consapevolezza del ruolo di supporto alla democrazia costituito
dalla Rete
· Misurare le opportunità di superamento del digital divide sia a livello
locale (comuni, province, regione) sia a livello internazionale (stati)
· Favorire studi e pubblicazioni che contribuiscano a diffondere la cultura
della Rete
· Operare a tutti i livelli per garantire la diffusione di software open source
e di best practices condivise
· Promuovere l’uso delle tecnologie di workflow, e commerce, business process
management, e business etc… presso le amministrazioni pubbliche delle diverse
nazioni
· Dialogare con le istituzione che effettuano il monitoraggio del livello di
"digital democracy" dei singoli paesi (ONU, World Bank etc…)
· Realizzare, laddove possibile, progetti per l’abbattimento delle frontiere
digitali
Il digital divide interno ed esterno costituisce comunque il focus principale
della nuova associazione. "L’affermarsi della società dell’informazione
– afferma ancora Zocchi– costituisce oggi un indiscutibile dato di fatto.
Non si deve però dimenticare che nei paesi in via di sviluppo così come nell’occidente
industrializzato, esiste un gap profondissimo tra chi trae beneficio
dalle nuove tecnologie e chi non ha accesso ad esse per motivi economici o
culturali. Lo scopo di Unarete è inizialmente quello di contribuire creare un
modello di approccio che possa servire per interventi concreti e realmente utili
per restringere tale divide"
Un altro aspetto toccato da Unarete è quello della democrazia digitale,
anche sotto il profilo del rapporto esistente tra voto elettronico e democrazia
rappresentativa. "Noi siamo totalmente favorevoli a mettere la tecnologia
al servizio della democrazia. Si tratta solo di capire – afferma Matteo
Costantini, membro del direttivo di Unarete, oltre che dirigente dell’associazione
Giovanieuropei.com - se, in questo caso, la disponibilità delle tecnologie sia
più avanti rispetto alla preparazione della società a poterle gestire con
efficacia."
Infine ampie prospettive di dibattito si aprono sul tema dell’infomobilità.
Come afferma Elisabetta Tesi, assessore al Comune di Firenze e anch’essa
membro del Comitato Dirtetivo di UNARETE "l’amministrazione dei centri
urbani non può prescindere da seri ed incisivi piani tecnologici che, oltre a
prendere in considerazione i servizi on line da fornire ai cittadini, affronti
in modo coerente le problematiche relative alla connettività e all’accesso. L’impatto
sociale dell’infomobilità potrebbe essere una chiave fondamentale, ma ciò
richiede un’attenzione specifica e costante da parte degli amministratori
locali"
Unarete ha stabilito anche una divisione statunitense (con sede in Silicon
Valley), di cui ha assunto la presidenza Francesco Della Porta.
Per informazioni, info@unarete.org
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