Direttiva 88/301/CE del 16 maggio 1988
(Pubblicata in G. U. C. E. n. 63 del 18 agosto 1988)
Concorrenza sui mercati dei
terminali di telecomunicazioni
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ
EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità
economica europea, in particolare l'articolo 90, paragrafo 3,
1) considerando che in tutti gli Stati membri le
telecomunicazioni sono oggetto in tutto o in parte del monopolio detenuto dallo
Stato e in genere da questo delegato, mediante concessione di diritti speciali o
esclusivi a uno o più organismi incaricati della realizzazione e delI'esercizio
della rete, nonché la fornitura dei servizi ad essa afferenti; che tali diritti
spesso riguardano non solo il fatto di fornire servizi di uso della rete, ma
anche il fatto di porre a disposizione degli utenti terminali allacciabili alla
rete; che nel corso degli ultimi decenni il settore de!le telecomunicazioni ha
registrato un'evoluzione considerevole per quanto riguarda le caratteristiche
tecniche della rete e in particolare per quanto riguarda l'apparecchiatura
terminale;
2) considerando che l'evoluzione delle tecniche e
dell'economia ha indotto vari Stati a rivedere il sistema dei diritti speciali o
esclusivi nel settore delle telecomunicazioni; che in particolare la rapida
moltiplicazione dei vari tipi di terminali e la molteplice utilizzazione dei
medesimi richiedono che gli utenti possano effettuare una libera scelta tra i
medesimi per beneficiare integralmente dei progressi tecnologici nel settore;
3) considerando che a norma dell'art. 30 del
trattato qualsiasi restrizione quantitativa delle importazioni o misura di
effetto equivalente è vietata tra gli Stati membri; che la concessione di
diritti speciali o esclusivi di importazione e di commercializzazione può
determinare e spesso determina in pratica ostacoli alle importazioni degli altri
Stati membri;
4) considerando che a norma dell'art. 37 del
trattato gli Stati membri procedono a un progressivo riordinamento dei monopoli
nazionali che presentano un carattere commerciale, in modo che venga esclusa,
alla fine del periodo transitorio, qualsiasi discriminazione tra i cittadini
degli Stati membri per quanto riguarda le condizioni relative
all'approvvigionamento e agli sbocchi.
Le disposizioni del presente articolo si applicano a qualsiasi organismo per
mezzo del quale uno Stato membro, de jure o de facto, controlla, dirige o
influenza sensibilmente, direttamente o indirettamente, le importazioni o Ie
esportazioni fra gli Stati membri. Tali disposizioni si applicano altresì ai
monopoli di Stato delegati»; che il par. 2 dell'art. 37 impone agli Stati
membri di astenersi da qualsiasi misura contraria ai principi enunciati sopra;
5) considerando che l'esercizio di questi diritti
speciali e esclusivi relativi agli apparecchi terminali di cui beneficiano i
monopoli nazionali delle telecomunicazioni è tale da sfavorire in pratica gli
apparecchi provenienti da altri Stati membri, in particolare impedendo agli
utenti di scegliere liberamente gli apparecchi d cui hanno bisogno in funzione
del prezzo e della qualità, a prescindere dalla loro provenienza; che
l'esercizio di questi diritti è quindi incompatibile con l'art. 37 in tutti gli
Stati membri, tranne che in Spagna e in Portogallo dove i monopoli nazionali
devono essere riordinati progressivamente entro e non oltre la fine del periodo
di transizione previsto all'atto di adesione;
6) considerando che i servizi afferenti
all'allacciamento e alla manutenzione degli apparecchi terminali sono uno degli
elementi essenziali al momento dell'acquisto o della locazione degli apparecchi,
che il mantenimento in essere di diritti esclusivi nel settore equivarebbe al
mantenimento dei diritti esclusivi di commercializzazione; che occorre dunque
sopprimere tali diritti affinché l'abolizione dei diritti esclusivi di
importazione e di commercializzazione abbia un effetto reale;
7) considerando che ai termini dell'art. 59 del
trattato «le restrizioni alla libera prestazione dei servizi all'interno della
Comunità sono gradatamente soppresse durante il periodo transitorio nei
confronti dei cittadini degli Stati membri stabiliti in un paese della Comunità
che non sia quello del destinatario della prestazione»; che la manutenzione dei
terminali costituisce un servizio ai sensi dell'art. 60 del trattato; che il
periodo transitorio è terminato; che pertanto la prestazione di quest'ultimo
servizio, il quale è sotto il profilo commerciale indissociabile dalla
commercializzazione dei prodotti terminali, deve essere resa libera, in
particolare quando il servizio è eseguito da personale qualificato;
8) considerando che ai termini dell'art. 90, art.
1 del trattato "gli Stati membri non emanano né mantengono, nei confronti
delle imprese pubbliche e delle imprese cui riconoscono diritti speciali o
esclusivi, alcuna misura contraria alle norme del presente trattato,
specialmente a quelle contemplate dagli artt. 7 e 85 a 94 inclusi";
9) considerando che la situazione prevalente sui
mercati dei terminali è tuttora caratterizata dall'esistenza di un regime che
non garantisce che la concorrenza non sia falsata nel mercato comune; che in una
situazione di mercato di questo tipo continuano a manifestarsi infrazioni alle
regole di concorrenza del trattato, che inoltre lo sviluppo degli scambi ne
risulta pregiudicato in misura contraria all'interesse della Comunità; che una
maggiore intensità di concorrenza sul mercato dei terminali è subordinata alla
trasparenza delle specifiche tecniche e delle procedure di omologazione che
consentono la libera circolazione dei terminali, pur nel rispetto delle esigenze
essenziali menzionati nella direttiva 86/361/CEE del Consiglio (2) che la
trasparenza passa necessariamente per la pubblicazione delle specifiche tecniche
e delle procedure di omologazione, che inoltre, per garantire una loro
applicazione trasparente, obiettiva e non discriminatoria, la formulazione del
controllo di dette regole deve essere effettuata da organismi indipendenti dai
concorrenti sul mercato in questione; che è essenziale che le specifiche e le
procedure di omologazione siano pubblicate ordinatamente e simultaneamente; che
la pubblicazione simultanea consente altresì di prevenire eventuali
comportamenti contrari al trattato; che la pubblicazione simultanea e ordinata
è assicurata soltanto se viene usato uno strumento giuridico che vincoli tutti
gli Stati membri; che una direttiva costituisce il mezzo più appropriato a tale
scopo;
10) considerato che il trattato impone obblighi
chiari e conferisce competenze ben definite alla Commissione circa la
sorveglianza dei rapporti tra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche e le
imprese cui hanno concesso diritti speciali o esclusivi, specie in materia di
eliminazione delle restrizioni quantitative e misure di effetto equivalente, in
materia di discriminazione tra cittadini degli Stati membri e in materia di
concorrenza; che di conseguenza la Commissione può esercitare efficacemente le
suddette competenze e ottemperare ai suoi obblighi soltanto mediante una
direttiva fondata sull'art. 90, par. 3;
11) considerato che gli organismi o le imprese di
telecomunicazione sono imprese quali definite all'art. 90, par. 1, in quanto
esercitano in modo organizzato un'attività economica, in particolare la
produzione di beni e di servizi; che esse si configurano sia come imprese
pubbliche, sia come imprese cui gli Stati hanno concesso diritti speciali o
esclusivi di importazione, di commercializzazione di allacciamento, di
installazione e/o di manutenzione di apparecchi terminali di telecomunicazione;
che la concessione e il mantenimento in essere dei diritti speciali o esclusivi
in materia di apparecchi terminali costituiscono misure ai sensi di detto
articolo; che le condizioni d applicazione della deroga di cui all'art. 90, par.
2, non sono soddisfatte; che anche qualora il fatto di mettere a disposizione
dell'insieme dei consumatori una rete pubblica di telecomunicazioni costituisse
un servizio di interesse economico generale di cui detti organismi fossero
eventualmente incaricati mediante atto pubblico, la soppressione dei diritti
speciali o esclusivi sull'importazione e sulla commercializzazione di apparecchi
terminali non impedirebbe de jure o de facto l'adempimento del loro compito,
tanto più che gli Stati membri hanno facoltà di sottoporre gli apparecchi
terminali a procedure di omologazione al fine di garantirne la conformità con
le esigenze essenziali;
12) considerando che l'art. 86 del trattato
dichiara incompatibile col mercato comune qualsiasi comportamento di una o più
imprese che si configuri come uno «sfruttamento abusivo di una posizione
dominante sul mercato comune o su una parte sostanziale di questo»;
13) considerando che gli organismi di
telecomunicazioni detengono individualmente o congiuntamente un monopolio sulla
rete nazionale di telecomunicazioni; che queste reti nazionali costituiscono
altrettanti mercati, che quindi detti organismi detengono ciascuno una posizione
dominante a titolo individuale o congiunto su una parte sostanziale del mercato
in questione ai sensi dell'art. 86 del trattato; che nella fattispecie i diritti
speciali o esclusivi di importazione o di commercializzazione di terminali
concessi a detti organismi dallo Stato fanno sì che questi ultimi:
- impongano la locazione degli apparecchi terminali, mentre esistono reali
possibilità di acquisto a condizioni più convenienti almeno a lungo termine;
in pratica ciò significa subordinare la conclusione dei contratti d'uso della
rete all'accettazione delle prestazioni supplementari non connesse con l'oggetto
di questi contratti;
- limitino gli sbocchi e ostacolino il processo tecnico in quanto la gamma di
apparecchi offerti dai predetti organismi è per forza di cose limitata e non
può soddisfare in modo ottimale le esigenze di una parte significativa dei
consumatori;
che questi comportamenti sono espressamente vietati rispettivamente alla lettere
b) e d) dell'art. 86; che il commercio fra gli Stati membri ne può essere
pregiudicato in maniera sensibile; che in ogni caso l'esistenza di tali diritti
speciali o esclusivi determina sul mercato dei terminali una situazione
contraria allo scopo dell'art. 3, lett. f) del trattato, a norma del quale è
prevista la creazione di un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia
falsata nel mercato comune e a fortiori che la concorrenza non sia eliminata;
che gli Stati membri sono tenuti in forza dall'art. 5 del trattato ad astenersi
da qualsiasi misura che rischi di compromettere la realizzazione degli scopi del
trattato, tra cui quelli definiti all'art. 3, lett. c); che di conseguenza tali
diritti esclusivi di importazione e di commercializzazione vanno considerati
incompatibili con l'art. 86 in correlazione con l'art. 3 e che la concessione o
il mantenimento in essere da parte dello Stato, dei diritti in questione
costituisce una misura vietata ai sensi dell'art. 90, par. 1;
14) considerando che per consentire agli utenti
di servirsi del terminale di loro scelta necessario conoscere e rendere
trasparenti le caratteristiche del punto terminale della rete su cui va
allacciato il terminale; che quindi gli Stati membri debbono provvedere
affinché dette caratteristiche siano pubblicate e affinché il punto terminale
sia accessibile all'utente;
15) considerando che per poter commercializzare
gli apparecchi terminali è necessario ch i produttori sappiano a quali
specifiche tecniche devono rispondere i loro prodotti; che gli Stati membri
devono quindi determinare e pubblicare le specifiche e le regole di omologazione
che essi dovranno notificare in fase di progetto alla Commissione conformemente
alla direttiva 83/189/CEE del Consiglio (3) che dette specifiche possono essere
estese ai prodotti importati dagli altri Stati membri solo nella misura in cui
sono necessarie per garantire il rispetto di esigenze essenziali legittime
rispetto al diritto comunitario, quali precisate all'art. 2, punto 17 della
direttiva 86/361/CEE: che comunque gli Stati membri debbono rispettare le
disposizioni degli artt. 30 e 36 del trattato per cui lo Stato membro
importatore è tenuto ad ammettere sul suo territorio un terminale legalmente
fabbricato e commercializzato in un altro Stato membro e non può sottoporlo a
una procedura di omologazione ed eventualmente rifiutare l'omologazione medesima
se non per motivi connessi con l'osservanza delle sopra menzionate esigenze
fondamentali;
16) considerando che la pubblicazione immediata
di dette specifiche e procedure non sembra possibile a causa della loro
complessità; che d'altra parte, in mancanza di pubblicazione, non è possibile
una concorrenza effettiva, visto che gli eventuali concorrenti delle imprese che
detengono diritti esclusivi o speciali non conoscono con precisione le
specifiche cui i loro impianti debbono rispondere, né le modalità - e di
conseguenza il costo e la durata - delle procedure di omologazione; che è
quindi indispensabile stabilire una data limite per la pubblicazione delle
specifiche e delle procedure di omologazione; che d'altronde un periodo di due
anni e mezzo è suffíciente per consentire agli organismi di telecomunicazioni,
detentori di diritti speciali o esclusivi, di adattarsi alle nuove condizioni
del mercato e agli operatori economici, in particolare alle piccole e medie
imprese, di adeguarsi alla nuova situazione concorrenziale;
17) considerando che il controllo delle
specifiche e delle regole di omologazione non può essere affidato ad uno degli
operatori concorrenti sul mercato dei terminali, visto l'evidente conflitto
d'interessi, che occorre pertanto prevedere che gli Stati membri affidino la
formulazione delle specifiche e delle regole di omologazione a un ente
indipendente da chi ha in esercizio la rete e da qualsiasi altro concorrente sul
mercato dei terminali;
18) considerando che i detentori di diritti
speciali o esclusivi sugli apparecchi terminali sono riusciti ad imporre ai loro
clienti contratti di lunga durata; che contratti di questo tipo impedirebbero di
fatto di pervenire ad un libera concorrenza entro termini ragionevoli; che
pertanto occorre prevedere che l'utente possa ottenere un riesame della durata
del suo contratto,
HA ADOTTATO LA PRESENTE
DIRETTIVA:
1.
Ai sensi della presente direttiva si intendono per «apparecchi terminali» gli
apparecchi allacciati direttamente o indirettamente al punto terminale di una
rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere
informazioni. L'allacciamento è indiretto se l'apparecchio è interposto tra il
terminale e il punto terminale della rete. In entrambi i casi di allacciamento,
diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via
elettromagnetica. Ai termini della presente direttiva rientrano tra i terminali
anche le stazioni satellite adibite alla sola ricezione, sempreché non siano
ricollegate alla rete pubblica di uno Stato membro;
- «imprese» gli enti pubblici o privati ai quali lo Stato concede diritti
speciali o esclusivi di importazione, di commercializzazione, di allacciamento,
di installazione e/o di manutenzione di apparecchi terminali di
telecomunicazione.
2.
Gli Stati membri che concedono ad un'impresa eventuali diritti speciali o
esclusivi ai sensi dell'art. 1, provvedono alla loro soppressione.
Essi comunicano alla Commissione, entro tre mesi dalla notifica della presente
direttiva, le misure adottate e i progetti presentati a tal fine.
3.
Gli Stati membri provvedono affinché gli operatori economici abbiano il diritto
di importare, di commercializzare, di allacciare e di installare gli apparecchi
terminali quali definiti all'art. 1 e di provvedere alla loro manutenzione.
Tuttavia essi hanno facoltà
- in mancanza di specifiche, di rifiutare l'allacciamento e l'installazione
degli apparecchi terminali che non rispondono come comprovato da un parere
circostanziato espresso dall'ente di cui all'art. 6 ai requisiti fondamentali
precisati all'art. 2, punto 17, della direttiva 86/361/CEE;
- di esigere dagli operatori economici un'idonea qualificazione tecnica per
l'allacciamento, l'installazione e la manutenzione di apparecchi terminali,
qualificazione accertata in base a criteri oggettivi non discriminatori e resi
pubblici.
4.
Gli Stati membri provvedono affinché i nuovi punti terminali della rete
pubblica siano accessibili all'utenza e le loro caratteristiche materiali siano
pubblicate entro il 31 dicembre 1988. Gli impianti esistenti al 31 dicembre 1988
debbono essere muniti entro un termine ragionevole di un punto terminale
accessibile a qualunque utente che ne faccia richiesta.
5.
1. Entro la data di cui all'art. 2, gli Stati membri comunicano alla Commissione
un elenco di tutte le specifiche e procedure di omologazione esistenti per gli
apparecchi terminali, nonché gli estremi della loro pubblicazione.
Nel caso in cui le stesse non siano ancora pubblicate dagli Stati membri, questi
ultimi provvedono affinché la pubblicazione abbia luogo entro le date indicate
all'art. 8.
2. Gli Stati membri provvedono alla formulazione e la pubblicazione di qualsiasi
altra specifica o procedura di omologazione riguardante gli apparecchi terminali
destinati ad essere allacciati direttamente o indirettamente alla rete pubblica.
Gli Stati membri comunicano alla Commissione dette specifiche e procedure in
fase di progetto, in conformità con la direttiva 83/189/CEE e rispettando il
calendario di cui all'art. 8.
6.
Gli Stati membri provvedono affinché a decorrere dal 1. luglio 1989 la
formulazione delle specifiche di cui all'art. 5 e il controllo della loro
applicazione, nonché l'omologazione siano svolti da un ente indipendente dalle
imprese pubbliche e private che offrono beni e/o servizi nel settore delle
telecomunicazioni.
7.
Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché le imprese di cui
all'art. 1 diano le possibilità ai loro clienti di risolvere, con preavviso
massimo di un anno, i contratti di locazione o di manutenzione di apparecchi
terminali, qualora siano stati stipulati ad una data in cui erano oggetto di
diritti esclusivi o speciali.
Per gli apparecchi per i quali è necessaria l'omologazione, gli Stati membri
garantiscono che tale possibilità sia posta in essere dalle imprese in
questione non oltre le date di cui all'art. 8. Per gli apparecchi per i quali
non è necessaria l'omologazione gli Stati membri provvedono affinché tale
possibilità sia offerta entro la data di cui all'art. 2.
8.
Gli Stati membri notificano alla Commissione i progetti di specifiche tecniche e
procedure di omologazione di cui all'art. 5 par. 2:
- entro il 31 dicembre 1988 per gli apparecchi della categoria A dell'elenco
dell'allegato I;
- entro il 30 settembre 1989 per gli apparecchi della categoria B dell'elenco
dell'allegato I;
- entro il 30 giugno 1990 per gli altri apparecchi terminali della categoria C
dell'elenco dell'allegato I.
Gli Stati membri pubblicano e mettono vigore le specifiche e le regole di
omologazione alla scadenza della procedura di cui alla direttiva 83/189/CEE.
9.
Gli Stati membri trasmettono alla fine di ogni anno un relazione che consenta
alla Commissione di constatare se le disposizioni degli artt. 2, 3, 4, 6 e 7
sono rispettate.
10.
Le disposizioni della presente direttiva lasciano impregiudicate le disposizioni
di adesione del Regno di Spagna e della Repubblica portoghese, in particolare
gli artt. 48 e 208 dell'atto di adesione.
11.
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
ALLEGATO I
ELENCO DEGLI APPARECCHI TERMINALI DI CUI
ALL'ART. 8
Categoria
Apparecchio telefonico addizionale: centrali
telefoniche private (PABX) |
A |
Modem |
A |
Apparecchi telex |
B |
Terminali destinati alla trasmissione dati |
B |
Stazioni satellite di sola ricezione, sempreché
non allacciate alla
rete pubblica di uno Stato membro |
B |
Telefono mobile |
B |
Primo apparecchio telefonico |
C |
Qualsiasi altro apparecchio terminale |
C |
ALLEGATO II
MODELLO Dl RELAZIONE Dl CUI ALL'ART. 9
Attuazione delle disposizioni dell'art. 2
1. Apparecchi terminali per i quali la legislazione ha subito modifiche o è in
corso di modificazione,
per apparecchio terminale:
- data di adozione del provvedimento, o
- data di presentazione del progetto, o
- data di entrata in vigore del provvedimento.
2. Apparecchi terminali ancora soggetti a speciali o esclusivi,
- tipi di apparecchio e natura dei diritti.
Attuazione delle disposizioni dell'art. 3
- apparecchi terminali il cui allacciamento o installazione è soggetto a
limitazioni,
- qualificazioni tecniche richieste con indicazione della relativa
pubblicazione.
Attuazione delle disposizioni dell'art. 4
- indicazione degli estremi di pubblicazione delle caratteristiche,
- numero di punti terminali esistenti,
- numero di punti terminali modificati.
Attuazione delle disposizioni dell'art. 6
- designazione dell'ente (degli enti) indipendente (i).
Attuazione delle disposizioni dell'art. 7
- provvedimenti adottati e
- numero di contratti risolti.
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