Garante per la protezione dei
dati personali
(G. U. 2 novembre 1997, n. 272)
Autorizzazione n. 1/1997 al
trattamento dei dati sensibili nei rapporti di lavoro
IL GARANTE
VISTA la legge 31 dicembre 1996,
n. 675, e successive modificazioni ed integrazioni, in materia di tutela delle
persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali;
VISTO, in particolare,
l'articolo 22, comma 1, della citata legge n. 675/1996, il quale individua come
"sensibili" i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed
etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni
politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni di
carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali
idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale;
RILEVATO che tali dati possono
essere trattati da soggetti pubblici solo in presenza di un'apposita
disposizione di legge che specifichi i dati che possono essere trattati, le
operazioni eseguibili e le rilevanti finalità di interesse pubblico perseguite,
senza necessità, pertanto, di un'autorizzazione di questa Autorità; constatato
che i soggetti pubblici possono proseguire fino al 7 maggio 1988 i trattamenti
di dati sensibili iniziati prima dell'8 maggio 1997, previa comunicazione a
questo Garante;
CONSIDERATO che i soggetti
privati e gli enti pubblici economici possono trattare tali dati solo previa
autorizzazione di questa Autorità e con il consenso scritto degli interessati,
e che occorre quindi riferire solo a tali soggetti l'ambito di applicazione
delle autorizzazioni, fatta eccezione per il trattamento dei dati idonei a
rivelare lo stato di salute da parte degli organismi sanitari pubblici, che
sarà preso in considerazione con separato provvedimento in applicazione
dell'articolo 23 della legge n. 675/1996;
CONSIDERATO che il Garante può
rilasciare le autorizzazioni, anche d'ufficio, nei confronti di singoli titolari
o, con provvedimenti generali, di determinate categorie di titolari o di
trattamenti, come previsto dall'articolo 41, comma 7, della legge n. 675/1996,
nel testo sostituito dall'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 9 maggio
1997, n. 123;
RITENUTO opportuno rilasciare
alcune autorizzazioni generali prima della scadenza del termine del 30 novembre
1997, e ciò al fine di semplificare gli adempimenti che la legge n. 675/1996
pone a carico di determinate categorie di titolari, nonché di assicurare una
migliore funzionalità dell'Ufficio del Garante e di armonizzare le prescrizioni
da impartire con le autorizzazioni;
RILEVATO che sono in fase di
predisposizione alcuni decreti legislativi per il completamento della disciplina
sulla protezione dei dati personali che, in attuazione della legge 31 dicembre
1996, n.676, dovranno prevedere entro il 23 luglio 1998 alcune norme integrative
in tema di dati sensibili, anche in attuazione delle raccomandazioni adottate in
materia dal Consiglio d'Europa;
CONSIDERATA, quindi,
l'opportunità che in questa fase transitoria le autorizzazioni non rechino
disposizioni particolarmente dettagliate, e ciò allo scopo di evitare che
l'attività dei titolari, ferme restando alcune garanzie per gli interessati,
sia soggetta a modifiche sostanziali in un breve periodo di tempo;
RITENUTO pertanto opportuno
rilasciare, allo stato, alcune autorizzazioni provvisorie, in conformità anche
a quanto previsto dall'emanando regolamento concernente l'organizzazione e il
funzionamento dell'Ufficio di questa Autorità;
RITENUTA, tuttavia, la
necessità che le autorizzazioni prendano in considerazione le finalità dei
trattamenti, le categorie dei dati, di interessati e di destinatari della
comunicazione e della diffusione, nonché il periodo di conservazione dei dati
stessi, in quanto la disciplina di tali aspetti è prevista dalla legge n.
675/1996 ai fini dell'applicazione delle norme sull'esonero dall'obbligo della
notificazione e sulla notificazione semplificata (articolo 7, comma 5-quater);
CONSIDERATA la necessità che
sia garantito, anche nell'attuale fase transitoria, il rispetto di alcuni
princìpi volti a ridurre al minimo i rischi di danno o di pericolo che i
trattamenti potrebbero comportare per i diritti e le libertà fondamentali,
nonché per la dignità delle persone, specie per quanto riguarda la
riservatezza e l'identità personale, princìpi valutati anche sulla base delle
raccomandazioni del Consiglio d'Europa;
CONSIDERATO che un ampio numero
di trattamenti di dati sensibili è effettuato ai fini dell'adempimento di
obblighi contabili, retributivi, previdenziali, assistenziali e fiscali
nell'ambito dei rapporti di lavoro, e che è pertanto necessario che tali
trattamenti formino oggetto di un'autorizzazione generale ai sensi dell'articolo
41, comma 7, della legge n.675 /1996;
AUTORIZZA
il trattamento dei dati sensibili di cui all'art.
22, comma 1, della legge n. 675/96, finalizzato alla gestione dei rapporti di
lavoro, alle condizioni di seguito indicate.
1) Ambito di applicazione
L'autorizzazione è rilasciata, anche senza richiesta di parte:
a) alle persone fisiche e giuridiche, alle imprese, agli enti alle associazioni
e agli organismi che sono parte di un rapporto di lavoro o che utilizzano
prestazioni lavorative anche atipiche o parziali o temporanee ai sensi della
legge 24 giugno 1997, n. 196, o che comunque conferiscono un incarico
professionale alle figure indicate al successivo punto 2, lett. b) e c);
b) ad organismi paritetici e ad altri organismi che gestiscono osservatori in
materia di lavoro, previsti da leggi, da regolamenti o da contratti collettivi
anche aziendali, ovvero dalla normativa comunitaria
L'autorizzazione riguarda anche l'attività svolta dal medico competente in
materia di igiene e di sicurezza del lavoro, in qualità di libero
professionista o di dipendente dei soggetti di cui alla lettera a) o di
strutture convenzionate.
2) Interessati ai quali i dati si
riferiscono
Il trattamento può riguardare i dati sensibili attinenti:
a) a lavoratori dipendenti, anche se prestatori di lavoro temporaneo o in
rapporto di tirocinio, apprendistato e formazione e lavoro, ovvero ad associati
anche in compartecipazione e, se necessario in base ai punti 3) e 4), ai
relativi familiari e conviventi;
b) a consulenti e a liberi professionisti, ad agenti, rappresentanti e
mandatari;
c) a soggetti che effettuano prestazioni coordinate e continuative o ad altri
lavoratori autonomi in rapporto di collaborazione con i soggetti di cui al punto
1);
d) a candidati all'instaurazione dei rapporti di lavoro di cui alle lettere
precedenti;
e) a persone fisiche che ricoprono cariche sociali nelle persone giuridiche,
negli enti, nelle associazioni e negli organismi di cui al punto 1).
3) Finalità del trattamento
Il trattamento dei dati sensibili deve essere necessario:
a) per adempiere o per esigere l'adempimento di specifici obblighi o per
eseguire specifici compiti previsti da leggi, da regolamenti o da contratti
collettivi anche aziendali, ovvero dalla normativa comunitaria, in particolare
ai fini del rispetto della normativa in materia di previdenza ed assistenza
anche integrativa, o in materia di igiene e sicurezza del lavoro o della
popolazione, nonché in materia fiscale, di tutela della salute, dell'ordine e
della sicurezza pubblica;
b) anche fuori dei casi di cui alla lettera a), in conformità alla legge e per
scopi determinati e legittimi, ai fini della tenuta della contabilità o della
corresponsione di assegni, premi, altri emolumenti, liberalità o benefici
accessori;
c) per il perseguimento delle finalità di salvaguardia della vita o
dell'incolumità fisica dell'interessato o di un terzo;
d) per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria anche da parte di
un terzo, sempreché, qualora i dati siano idonei a rivelare lo stato di salute
e la vita sessuale, il diritto da far valere o da difendere sia di rango pari a
quello dell'interessato.
4) Categorie di dati
Il trattamento può avere per oggetto i dati strettamente pertinenti
agli obblighi, ai compiti o alle finalità di cui al punto 3), e in particolare:
a) nell'ambito dei dati idonei a rivelare le convinzioni religiose, filosofiche
o di altro genere, ovvero l'associazione ad associazioni od organizzazioni a
carattere religioso o filosofico, i dati concernenti la fruizione di permessi e
festività religiose o di servizi di mensa, nonché la manifestazione, nei casi
previsti dalla legge, dell'obiezione di coscienza;
b) nell'ambito dei dati idonei a rivelare le opinioni politiche, l'adesione a
partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere politico o
sindacale, i dati concernenti l'esercizio di funzioni pubbliche e di incarichi
politici, (sempreché il trattamento sia effettuato ai fini della fruizione di
permessi o di periodo di aspettativa riconosciuti dalla legge o, eventualmente,
dai contratti collettivi anche aziendali), ovvero l'organizzazione di pubbliche
iniziative, nonché i dati inerenti alle attività o agli incarichi sindacali,
ovvero alle trattenute per il versamento delle quote di servizio sindacale o
delle quote di iscrizione ad associazioni od organizzazioni politiche o
sindacali;
c) nell'ambito dei dati idonei a rivelare lo stato di salute, i dati raccolti in
riferimento a malattie anche professionali, invalidità infermità, maternità e
puerperio, ad infortuni, ad esposizioni a fattori di rischio, all'idoneità
psico-fisica a svolgere determinate mansioni o all'appartenenza a categorie
protette.
5) Modalità di trattamento
Fermi restando gli obblighi previsti dagli articolo 9, 15 e 17 della
legge n. 675/1996, concernenti i requisiti dei dati personali, la sicurezza e i
limiti posti ai trattamenti automatizzati volti a definire il profilo o la
personalità degli interessati, il trattamento deve essere effettuato unicamente
con logiche e mediante forme di organizzazione dei dati strettamente correlate
agli obblighi o alle finalità di cui al punto 3).
Restano inoltre fermi gli obblighi di acquisire il consenso scritto
dell'interessato e di informare l'interessato medesimo, in conformità a quanto
previsto dagli articoli 10 e 22 della legge n. 675/1996.
6) Conservazione dei dati
Nel quadro del rispetto dell'obbligo previsto dall'articolo 9, comma 1,
lett. e) della legge n. 675/1996, i dati sensibili possono essere conservati per
un periodo non superiore a quello necessario per adempiere agli obblighi o ai
compiti di cui al punto 3), ovvero per perseguire le finalità ivi menzionate. A
tal fine, anche mediante verifiche periodiche, deve essere verificata
costantemente la stretta pertinenza e la non eccedenza dei dati rispetto al
rapporto, alla prestazione o all'incarico in corso, da instaurare o cessati.
7) Comunicazione e diffusione dei dati
Ai sensi dell'articolo 23, comma 4, della legge n. 675/1996, i dati
idonei a rivelare lo stato di salute possono essere diffusi solo se necessario
per finalità di prevenzione, accertamento o repressione dei reati, con
l'osservanza delle norme che regolano la materia.
I dati idonei a rivelare la vita sessuale non possono essere diffusi.
Gli altri dati sensibili possono essere comunicati, e ove necessario diffusi,
nei limiti strettamente pertinenti agli obblighi, ai compiti o alle finalità
dei cui al punto 3), a soggetti pubblici o privati, ivi compresi organismi
sanitari, casse e fondi di previdenza ed assistenza sanitaria integrativa anche
aziendale, agenzie di intermediazione, associazioni di datori di lavoro, liberi
professionisti, società esterne titolari di un autonomo trattamento di dati e
familiari dell'interessato.
8) Richieste di autorizzazione
I titolari dei trattamenti che rientrano nell'ambito di applicazione
della presente autorizzazione non sono tenuti a presentare una richiesta di
autorizzazione a questa Autorità, qualora il trattamento che si intende
effettuare sia conforme alle prescrizioni suddette.
Le richieste di autorizzazione pervenute o che perverranno anche successivamente
alla data di adozione del presente provvedimento , devono intendersi accolte nei
termini di cui al provvedimento medesimo.
Il Garante non prenderà in considerazione richieste di autorizzazione per
trattamenti da effettuarsi in difformità alle prescrizioni del presente
provvedimento, salvo che il loro accoglimento sia giustificato da circostanze
del tutto particolari o da situazioni eccezionali non considerate nella presente
autorizzazione.
9) Norme finali
Restano fermi gli obblighi previsti da norme di legge o di regolamento,
ovvero dalla normativa comunitaria, che stabiliscono divieti o limiti in materia
di trattamento dei dati personali e, in particolare, delle disposizioni
contenute:
a) nell'articolo 8 della legge 20 maggio 1970, n. 300, che vieta al datore di
lavoro ai fini dell'assunzione e nello svolgimento del rapporto di lavoro, di
effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose
o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della
valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore;
b) nell'articolo 6 della legge 5 giugno 1990, n, 135, che vieta ai datori di
lavoro lo svolgimento di indagini volte ad accertare, nei dipendenti o in
persone prese in considerazione per l'instaurazione di un rapporto di lavoro,
l'esistenza di uno stato di sieropositività;
c) nelle norme in materia di pari opportunità o volte a prevenire
discriminazioni.
10) Efficacia temporale e disciplina
transitoria
La presente autorizzazione ha efficacia a decorrere dal 30 novembre
1997, fino al 30 settembre 1998.
Qualora alla data del 30 novembre 1997 il trattamento non sia già conforme alle
prescrizioni della presente autorizzazione, il titolare può adeguarsi ad esse
entro il 31 dicembre 1997, sempreché le caratteristiche del trattamento non
permettano un adeguamento entro un termine più breve,
La presente autorizzazione sarà pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 19 novembre 1997
Il Presidente
|