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Fonti normative e documenti |
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2008: il programma del Popolo della libertà |
20.03.08
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Prima missione: rilanciare lo sviluppo
La nostra proposta per rilanciare la crescita dell’economia italiana si fonda
su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di
energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al “made in
Italy”; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
1. Un nuovo fisco per le imprese
• detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di
produttivita’;
• graduale e progressiva detassazione delle “tredicesime” o di una
mensilita’;
• versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura;
• rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare
liquidita’ nelle imprese;
• eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi;
• riforma degli studi di settore, partendo dalle realta’ economiche
territoriali e coinvolgendo anche i Comuni;
• graduale e progressiva abolizione dell’IRAP, a partire dall’abolizione
dell’IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA sul turismo.
2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni
• Rilancio e rifinanziamento della “Legge Obiettivo” e delle Grandi Opere
con priorita’ alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di
Messina e all’Alta velocita’ ferroviaria;
• coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella
realizzazione delle Grandi Opere;
• promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della
realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
nelle regioni deficitarie;
• rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli “Hub”
di Malpensa e di Fiumicino;
• partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima
generazione;
• incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di
energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall’eolico alle
biomasse, ai rifiuti urbani;
• realizzazione dei rigassificatori gia’ autorizzati;
• diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio
combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito;
• completamento del processo di liberalizzazione del settore delle
telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio
nazionale;
• regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza,
valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla
tecnologia digitale.
3. Lavoro
• Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di
sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese;
• obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilita’ di
ingresso nel mondo del lavoro in opportunita’ di stabilita’ del rapporto e
di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarieta’;
• attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di
lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di
giovani, donne, anziani e disabili;
• riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel “Libro
Bianco” del professor Marco Biagi;
• completamento della “Borsa lavoro” per facilitare l’incontro tra
domanda e offerta di lavoro.
4. Liberalizzazioni
• Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto
qualita’/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette;
• liquidazione delle societa’ pubbliche non essenziali;
• difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di “portabilita’”
dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi.
5. Sostegno al “Made in Italy”
• Interventi sull’Unione Europea per ridurre la regolamentazione
comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza
asimmetrica che viene dall’Asia (dazi e quote);
• sperimentazione della certificazione obbligatoria del “Made in Italy”;
• legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d’imprese;
• sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in
Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l’indicazione
obbligatoria dell’origine geografica, contenimento
dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e
previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei
passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati
gestiti direttamente dai produttori agricoli.
6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A.
• Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica
amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti
obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini
agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle
procedure;
• passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale.
Seconda missione: sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro
La famiglia e’ al centro del nostro programma; per noi la famiglia e’ la
comunita’ naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la
famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi
sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro.
1. Meno tasse
• Totale eliminazione dell’ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni;
• graduale e progressiva introduzione del “quoziente familiare” che tiene
conto della composizione del nucleo familiare;
• abolizione delle tasse sulle successioni e sulle donazioni reintrodotte dal
governo Prodi;
• graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del
prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega
per la riforma fiscale del governo Berlusconi;
• graduale e progressiva tassazione separata dei redditi da locazione;
• rilevazione sul territorio dei redditi delle abitazioni, ai fini della
formazione del catasto;
• rafforzamento delle misure di contrasto all’evasione fiscale gia’
contenute nella legge finanziaria del 2006 del governo Berlusconi.
2. Una casa per tutti
• “Piano casa” per costruire alloggi per i giovani e per le famiglie che
ancora non dispongono di una casa in proprieta’ attraverso lo scambio tra
proprieta’ dei terreni e concessioni di edificabilita’. Ogni Regione
determinera’ i criteri di assegnazione su cui costruire le graduatorie;
• piano di riscatto concordato con le Regioni a favore degli inquilini di
alloggi pubblici;
• riduzione del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente
la ristrutturazione da parte delle banche;
• graduale e progressiva detassazione degli investimenti in riscaldamento e
difesa termica delle abitazioni e degli investimenti per la costruzione nelle
citta’ di nuovi posti-auto sotterranei;
• fondo pubblico di garanzia per i mutui contratti dai condomini per le opere
di manutenzione e/o ristrutturazione;
• stabilizzazione delle norme fiscali (IVA + Imposte dirette) sui lavori di
ristrutturazione edilizia;
• “Legge Obiettivo” per i quartieri svantaggiati e le periferie delle
grandi aree metropolitane, con agevolazioni agli interventi di riqualificazione
urbana e il finanziamento di progetti infrastrutturali.
3. Migliori servizi sociali
• Reintroduzione del “bonus bebe’” per sostenere la natalita’;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA su latte, alimenti e prodotti
per l’infanzia;
• sostegno alle famiglie per una effettiva liberta’ di scelta educativa tra
scuola pubblica e scuola privata;
• assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate, estesa
fino al 18° anno di eta’ per garantire il diritto/dovere all’istruzione;
• prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali,
attraverso fondi pubblici e detassazioni;
• graduale e progressivo aumento delle pensioni piu’ basse; rafforzamento
della previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali e
sanitarie;
• attuazione del piano straordinario del Governo Berlusconi per le persone non
autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi) di concerto con il mondo delle
autonomie e del privato sociale;
• utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei
cittadini in coordinamento con i Comuni;
• stabilizzazione del “cinque per mille” e sua applicazione a favore di
volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca;
• revisione del sistema di assistenza sociale in base al principio di
sussidiarieta’, dando un maggior ruolo ai Comuni e garantendo la liberta’ di
scelta tra i vari servizi offerti dal pubblico, dal privato e dal privato
sociale;
• riforma del libro primo del Codice Civile, per riconoscere il ruolo
fondamentale assunto nella nostra societa’ dal “terzo settore”;
• rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e
privati e, d’intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie
necessarie a garantire credibili alternative all’aborto per la gestante in
difficolta’;
• esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano
pratiche mediche assimilabili all’eutanasia.
4. Dare ai giovani un futuro
• Sperimentazione di un periodo “no tax” per le nuove iniziative
imprenditoriali e professionali dei giovani;
• introduzione di un credito d’imposta per le imprese che assumono giovani e
che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato;
• “bonus locazioni” per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a
sostenere l’onere degli affitti;
• garanzie pubbliche per i “prestiti d’onore” e per il finanziamento d’avvio
a favore di giovani che iniziano la loro attivita’ di impresa;
• graduale progressiva totalizzazione dei periodi contributivi;
• ripresa in ogni settore di attivita’ del sistema delle mutue che, con
sostegno pubblico e privato, garantiscano ai giovani assistenza sociale e
sanitaria in caso di non lavoro e di bisogno, sul modello storico delle “Casse
edili”.
Terza missione: piu’ sicurezza, piu’ giustizia
Sicurezza e tutela del cittadino sono priorita’ assolute e saranno affrontate
con interventi urgenti ed incisivi.
Una giustizia lenta ed inefficiente, oltre che essere fonte di disuguaglianza e
di tensioni sociali, crea ostacolo alla crescita economica del Paese.
Provvedimenti legislativi immediati e di sistema debbono trovare attuazione per
ridare al cittadino la fiducia nello Stato.
1. Piu’ sicurezza
• Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza;
• maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine ed incremento
della polizia di prossimita’, dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere
per rafforzare la prevenzione dei “reati diffusi” (furto in appartamento,
furto d’auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc);
• incentivi per installazioni di sistemi di sicurezza nei pubblici esercizi;
• iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinche’ non si
attuino piu’ sanatorie indiscriminate per i clandestini;
• apertura di nuovi Centri di permanenza temporanea per l’identificazione e
l’espulsione dei clandestini;
• contrasto dell’immigrazione clandestina, attraverso la collaborazione tra
governi europei e con i paesi di origine e transito degli immigrati;
• contrasto all’insediamento abusivo di nomadi e allontanamento di tutti
coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare
residenza;
• precedenza per l’immigrazione regolare ai lavoratori dei paesi che
garantiscono la reciprocita’ dei diritti, impediscono la partenza di
clandestini dal proprio territorio e accettino programmi comuni di formazione
professionale negli stessi paesi;
• conferma del collegamento stabilito nella Legge Bossi-Fini fra permesso di
soggiorno e contratto di lavoro e contrasto allo sfruttamento illegale del
lavoro degli immigrati;
• incentivi alle associazioni, alle scuole e agli oratori per la conoscenza
della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati;
• lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto
controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista;
• tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalita’ dei vari “disobbedienti”
e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine;
2. Piu’ giustizia
• perfezionamento dell’azione intrapresa nella legislatura 2001/2006 dal
Governo Berlusconi, con il completamento della riforma dei codici, la definitiva
razionalizzazione delle leggi esistenti e l’attuazione dei principi enunciati
dalle sentenze della Corte Costituzionale, non ancora trasposti in atti
legislativi;
• attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggiore
tutela delle vittime e degli indagati;
• aumento delle risorse per la giustizia, con un nuovo programma di priorita’
nell’allocazione delle risorse: piu’ razionalita’ nelle spese, piu’
investimenti nell’amministrazione della giustizia quotidiana, a partire dalla
giustizia civile;
• garanzia della certezza della pena, con la previsione che i condannati con
sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta ed esclusione degli
sconti di pena per i recidivi e per chi abbia commesso reati di particolare
gravita’ e di allarme sociale;
• inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne;
gratuito patrocinio a favore delle vittime; istituzione del Tribunale della
famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo
familiare;
• costruzione di nuove carceri e ristrutturazione di quelle esistenti;
• rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come
avviene in tutti i paesi europei; confronto con gli operatori della giustizia
per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l’organizzazione
della magistratura, in attuazione dei principi costituzionali;
• limitazione dell’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali al
contrasto dei reati piu’ gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione
delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, con pesanti sanzioni a carico
di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione;
• riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilita’
penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie
per i cittadini;
• completamento della riforma del Codice di Procedura Civile con snellimento
dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali.
Quarta missione: i servizi ai cittadini. Sanita’, scuola, universita’,
ricerca, cultura e ambiente.
Daremo agli italiani servizi pubblici degni di un Paese europeo, innovando nel
campo della sanita’, della scuola, dell’universita’, della ricerca e nella
tutela dell’ambiente.
1. Sanita’
• completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione delle
liste d’attesa;
• incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e
della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le
Regioni;
• trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con
graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale;
• riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per cio’ che concerne il
trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
• attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici
e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.
2. Scuola, universita’, ricerca e cultura
• Ripresa nella scuola, per gli alunni e per gli insegnanti, delle “3 i”:
inglese, impresa, informatica;
• difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle
nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri;
• attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell’articolo 34
della Costituzione: “I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno
diritto di raggiungere i gradi piu’ alti degli studi”;
• commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con
riconoscimenti agli insegnanti piu’ preparati e piu’ impegnati;
• libera, graduale e progressiva trasformazione delle Universita’ in
Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della societa’
civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio;
• rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualita’ e
risultati;
• realizzazione dei “Fondi dei fondi” per finanziare gli investimenti in
ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia;
• inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili
reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica;
• legge quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) e per
promuovere la creativita’ italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell’arte
e della multimedialita’;
• promozione delle “cittadelle della cultura e della ricerca”, con il
concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e
lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni
tradizionali.
3. Ambiente
• Introduzione della destinazione di un “5 per mille” per l’ambiente;
• legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del
patrimonio culturale e la tutela del paesaggio, nel rispetto delle autonomie
territoriali, attraverso la demolizione degli ecomostri e il risanamento degli
scempi arrecati al paesaggio italiano;
• promozione di azioni coordinate di valorizzazione del territorio attraverso
la programmazione negoziata con le Regioni, anche per ottimizzare l’utilizzo
dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici;
• realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una
razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri
idrogeologici, fatte salve le competenze regionali;
• aggiornamento della Legge 157/92 secondo gli indirizzi europei in materia di
attivita’ venatoria.
Quinta missione: il Sud
Noi vogliamo un’Italia che finalmente superi, attraverso un impegno
straordinario, il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica
che valorizzi la responsabilita’ dei territori e metta a frutto tutte le
energie presenti nel Paese.
• Piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il
potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti
stradali e autostradali, alta capacita’ ferroviaria, Ponte sullo stretto, in
modo da formare un sistema logistico integrato;
• creazione di zone e porti franchi;
• “Leggi Obiettivo” speciali concentrate su turismo e beni culturali,
agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza
per la ricerca e l’innovazione;
• realizzazione di un piano strategico di riconversione dell’industria
chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato
alle nuove tecnologie;
• pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese
istituzionali di programma;
• realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi;
• federalismo fiscale solidale e misure di fiscalita’ di sviluppo (fiscalita’
compensativa) a favore delle aree svantaggiate;
• contrasto alla criminalita’ organizzata; piano di emergenza per la
sicurezza e la legalita’.
Sesta missione: il federalismo
La riforma del Titolo V della Costituzione ha posto le premesse per avviare un
ampio processo di trasferimento di poteri dal centro alla periferia. Per il
riconoscimento di una effettiva autonomia delle Regioni e degli enti locali
occorre realizzare il federalismo fiscale, che comporta il trasferimento di
risorse finanziarie dal centro alla periferia, a parita’ di spesa pubblica e
di pressione fiscale complessiva.
• attuazione al disposto dell’articolo 119 della Costituzione, assegnando
agli enti territoriali le piu’ idonee fonti di finanziamento, trovando il
giusto equilibrio tra autonomia, equita’ ed efficienza;
• approvazione, a tal fine, da parte del Parlamento della proposta di legge
“Nuove norme per l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione”,
adottata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 19 giugno 2007;
• garanzia della massima trasparenza ed efficienza nelle decisioni di entrata
e di spesa, cosi’ da permettere il controllo della collettivita’ sulle
politiche fiscali e di spesa delle amministrazioni locali;
• garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacita’
fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarieta’
ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con
una minore evasione fiscale.
Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica
Questo programma si estende sull’intero arco della prossima legislatura e sara’
integralmente realizzato entro il suo termine.
Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l’avanzamento
progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare.
In ogni caso ci e’ ben chiaro che la realizzazione del nostro programma e’
sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali:
a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia.
Una crisi che puo’ aggravarsi e che in questi ultimi due anni e’ stata
irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi;
b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l’Italia
ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come e’ stato
gia’ fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura
economica negativa che ha portato la Germania e la Francia – ma non l’Italia
– sulla soglia delle “sanzioni” europee;
c) il vincolo costituito dall’attuale instabile equilibrio dei conti pubblici
italiani.
In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno
comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell’andamento
dell’economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio
pubblico.
Non facciamo e non promettiamo miracoli.
In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo
dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l’obiettivo
di contrasto e di recupero dell’evasione fiscale.
Il nostro impegno sara’ all’opposto sul lato della spesa pubblica, che
ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e percio’
comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico
(ad esempio delle Province inutili).
In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che
sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della
nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue.
Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si e’ via via formata
in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici
essenziali:
a) l’attivo e’ superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800
miliardi di euro) e’ in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500
miliardi di euro);
b) tutto il passivo e’ collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la
parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta
da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40%
del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) e’ ancora in mano pubblica;
c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato e’ direttamente ed
indirettamente investito in passivita’ (ed in specie in titoli del debito
pubblico) e non in attivita’;
d) mentre quasi tutto il debito pubblico e’ del governo centrale (dello
Stato), il grosso del patrimonio pubblico che puo’ essere collocato e
valorizzato sul mercato – circa i due terzi del totale – e’ dei governi
locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo
Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto
tendendo a pubblicizzare;
e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale e’ centrale (dello Stato), la parte
crescente della spesa pubblica discrezionale e’ locale (di Regioni, Province,
Comuni).
La nostra proposta e’ un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province,
Comuni, risparmiatori ed investitori.
Un patto che:
- realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all’art.119 della
Costituzione;
- riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente
di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori
e migliori opportunita’ di investimento.
Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore
costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore
responsabilita’ ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la
digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell’economia.
Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul
risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l’Italia
puo’ ripartire.
L’effetto positivo cumulato atteso e’ stimabile in termini di 1 punto di
prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di
prodotto interno lordo di maggiore crescita.
Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma
sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario
e ai risultati della nostra azione contro l’evasione fiscale condotta con la
riforma delle esattorie, mediante l’effettiva partecipazione dei Comuni all’accertamento,
il potenziamento dell’amministrazione finanziaria, il progetto della riforma
dal basso e non dall’alto degli studi di settore.
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