Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

Fonti normative e documenti

2008: il programma del Popolo della libertà

20.03.08

 
Prima missione: rilanciare lo sviluppo
La nostra proposta per rilanciare la crescita dell’economia italiana si fonda su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al “made in Italy”; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
1. Un nuovo fisco per le imprese
• detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di produttivita’;
• graduale e progressiva detassazione delle “tredicesime” o di una mensilita’;
• versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura;
• rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidita’ nelle imprese;
• eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi;
• riforma degli studi di settore, partendo dalle realta’ economiche territoriali e coinvolgendo anche i Comuni;
• graduale e progressiva abolizione dell’IRAP, a partire dall’abolizione dell’IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA sul turismo.
2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni
• Rilancio e rifinanziamento della “Legge Obiettivo” e delle Grandi Opere con priorita’ alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all’Alta velocita’ ferroviaria;
• coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle Grandi Opere;
• promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle regioni deficitarie;
• rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli “Hub” di Malpensa e di Fiumicino;
• partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione;
• incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani;
• realizzazione dei rigassificatori gia’ autorizzati;
• diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito;
• completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale;
• regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza, valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla tecnologia digitale.
3. Lavoro
• Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese;
• obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilita’ di ingresso nel mondo del lavoro in opportunita’ di stabilita’ del rapporto e di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarieta’;
• attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di giovani, donne, anziani e disabili;
• riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel “Libro Bianco” del professor Marco Biagi;
• completamento della “Borsa lavoro” per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
4. Liberalizzazioni
• Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto qualita’/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette;
• liquidazione delle societa’ pubbliche non essenziali;
• difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di “portabilita’” dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi.
5. Sostegno al “Made in Italy”
• Interventi sull’Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall’Asia (dazi e quote);
• sperimentazione della certificazione obbligatoria del “Made in Italy”;
• legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d’imprese;
• sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l’indicazione obbligatoria dell’origine geografica, contenimento
dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli.
6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A.
• Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure;
• passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale.
Seconda missione: sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro
La famiglia e’ al centro del nostro programma; per noi la famiglia e’ la comunita’ naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro.
1. Meno tasse
• Totale eliminazione dell’ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni;
• graduale e progressiva introduzione del “quoziente familiare” che tiene conto della composizione del nucleo familiare;
• abolizione delle tasse sulle successioni e sulle donazioni reintrodotte dal governo Prodi;
• graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale del governo Berlusconi;
• graduale e progressiva tassazione separata dei redditi da locazione;
• rilevazione sul territorio dei redditi delle abitazioni, ai fini della formazione del catasto;
• rafforzamento delle misure di contrasto all’evasione fiscale gia’ contenute nella legge finanziaria del 2006 del governo Berlusconi.
2. Una casa per tutti
• “Piano casa” per costruire alloggi per i giovani e per le famiglie che ancora non dispongono di una casa in proprieta’ attraverso lo scambio tra proprieta’ dei terreni e concessioni di edificabilita’. Ogni Regione determinera’ i criteri di assegnazione su cui costruire le graduatorie;
• piano di riscatto concordato con le Regioni a favore degli inquilini di alloggi pubblici;
• riduzione del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente la ristrutturazione da parte delle banche;
• graduale e progressiva detassazione degli investimenti in riscaldamento e difesa termica delle abitazioni e degli investimenti per la costruzione nelle citta’ di nuovi posti-auto sotterranei;
• fondo pubblico di garanzia per i mutui contratti dai condomini per le opere di manutenzione e/o ristrutturazione;
• stabilizzazione delle norme fiscali (IVA + Imposte dirette) sui lavori di ristrutturazione edilizia;
• “Legge Obiettivo” per i quartieri svantaggiati e le periferie delle grandi aree metropolitane, con agevolazioni agli interventi di riqualificazione urbana e il finanziamento di progetti infrastrutturali.
3. Migliori servizi sociali
• Reintroduzione del “bonus bebe’” per sostenere la natalita’;
• graduale e progressiva riduzione dell’IVA su latte, alimenti e prodotti per l’infanzia;
• sostegno alle famiglie per una effettiva liberta’ di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata;
• assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate, estesa fino al 18° anno di eta’ per garantire il diritto/dovere all’istruzione;
• prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso fondi pubblici e detassazioni;
• graduale e progressivo aumento delle pensioni piu’ basse; rafforzamento della previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali e sanitarie;
• attuazione del piano straordinario del Governo Berlusconi per le persone non autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi) di concerto con il mondo delle autonomie e del privato sociale;
• utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei cittadini in coordinamento con i Comuni;
• stabilizzazione del “cinque per mille” e sua applicazione a favore di volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca;
• revisione del sistema di assistenza sociale in base al principio di sussidiarieta’, dando un maggior ruolo ai Comuni e garantendo la liberta’ di scelta tra i vari servizi offerti dal pubblico, dal privato e dal privato sociale;
• riforma del libro primo del Codice Civile, per riconoscere il ruolo fondamentale assunto nella nostra societa’ dal “terzo settore”;
• rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati e, d’intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire credibili alternative all’aborto per la gestante in difficolta’;
• esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all’eutanasia.
4. Dare ai giovani un futuro
• Sperimentazione di un periodo “no tax” per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali dei giovani;
• introduzione di un credito d’imposta per le imprese che assumono giovani e che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato;
• “bonus locazioni” per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l’onere degli affitti;
• garanzie pubbliche per i “prestiti d’onore” e per il finanziamento d’avvio a favore di giovani che iniziano la loro attivita’ di impresa;
• graduale progressiva totalizzazione dei periodi contributivi;
• ripresa in ogni settore di attivita’ del sistema delle mutue che, con sostegno pubblico e privato, garantiscano ai giovani assistenza sociale e sanitaria in caso di non lavoro e di bisogno, sul modello storico delle “Casse edili”.
Terza missione: piu’ sicurezza, piu’ giustizia
Sicurezza e tutela del cittadino sono priorita’ assolute e saranno affrontate con interventi urgenti ed incisivi.
Una giustizia lenta ed inefficiente, oltre che essere fonte di disuguaglianza e di tensioni sociali, crea ostacolo alla crescita economica del Paese.
Provvedimenti legislativi immediati e di sistema debbono trovare attuazione per ridare al cittadino la fiducia nello Stato.
1. Piu’ sicurezza
• Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza;
• maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine ed incremento della polizia di prossimita’, dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere per rafforzare la prevenzione dei “reati diffusi” (furto in appartamento, furto d’auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc);
• incentivi per installazioni di sistemi di sicurezza nei pubblici esercizi;
• iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinche’ non si attuino piu’ sanatorie indiscriminate per i clandestini;
• apertura di nuovi Centri di permanenza temporanea per l’identificazione e l’espulsione dei clandestini;
• contrasto dell’immigrazione clandestina, attraverso la collaborazione tra governi europei e con i paesi di origine e transito degli immigrati;
• contrasto all’insediamento abusivo di nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza;
• precedenza per l’immigrazione regolare ai lavoratori dei paesi che garantiscono la reciprocita’ dei diritti, impediscono la partenza di clandestini dal proprio territorio e accettino programmi comuni di formazione professionale negli stessi paesi;
• conferma del collegamento stabilito nella Legge Bossi-Fini fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e contrasto allo sfruttamento illegale del lavoro degli immigrati;
• incentivi alle associazioni, alle scuole e agli oratori per la conoscenza della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati;
• lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista;
• tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalita’ dei vari “disobbedienti” e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine;
2. Piu’ giustizia
• perfezionamento dell’azione intrapresa nella legislatura 2001/2006 dal Governo Berlusconi, con il completamento della riforma dei codici, la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti e l’attuazione dei principi enunciati dalle sentenze della Corte Costituzionale, non ancora trasposti in atti legislativi;
• attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggiore tutela delle vittime e degli indagati;
• aumento delle risorse per la giustizia, con un nuovo programma di priorita’ nell’allocazione delle risorse: piu’ razionalita’ nelle spese, piu’ investimenti nell’amministrazione della giustizia quotidiana, a partire dalla giustizia civile;
• garanzia della certezza della pena, con la previsione che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta ed esclusione degli sconti di pena per i recidivi e per chi abbia commesso reati di particolare gravita’ e di allarme sociale;
• inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne; gratuito patrocinio a favore delle vittime; istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare;
• costruzione di nuove carceri e ristrutturazione di quelle esistenti;
• rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come avviene in tutti i paesi europei; confronto con gli operatori della giustizia per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l’organizzazione della magistratura, in attuazione dei principi costituzionali;
• limitazione dell’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali al contrasto dei reati piu’ gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione;
• riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilita’ penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini;
• completamento della riforma del Codice di Procedura Civile con snellimento dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali.
Quarta missione: i servizi ai cittadini. Sanita’, scuola, universita’, ricerca, cultura e ambiente.
Daremo agli italiani servizi pubblici degni di un Paese europeo, innovando nel campo della sanita’, della scuola, dell’universita’, della ricerca e nella tutela dell’ambiente.
1. Sanita’
• completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione delle liste d’attesa;
• incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni;
• trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale;
• riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per cio’ che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
• attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.
2. Scuola, universita’, ricerca e cultura
• Ripresa nella scuola, per gli alunni e per gli insegnanti, delle “3 i”: inglese, impresa, informatica;
• difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri;
• attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell’articolo 34 della Costituzione: “I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi piu’ alti degli studi”;
• commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti piu’ preparati e piu’ impegnati;
• libera, graduale e progressiva trasformazione delle Universita’ in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della societa’ civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio;
• rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualita’ e risultati;
• realizzazione dei “Fondi dei fondi” per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia;
• inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica;
• legge quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) e per promuovere la creativita’ italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell’arte e della multimedialita’;
• promozione delle “cittadelle della cultura e della ricerca”, con il concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni tradizionali.
3. Ambiente
• Introduzione della destinazione di un “5 per mille” per l’ambiente;
• legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio, nel rispetto delle autonomie territoriali, attraverso la demolizione degli ecomostri e il risanamento degli scempi arrecati al paesaggio italiano;
• promozione di azioni coordinate di valorizzazione del territorio attraverso la programmazione negoziata con le Regioni, anche per ottimizzare l’utilizzo dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici;
• realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri idrogeologici, fatte salve le competenze regionali;
• aggiornamento della Legge 157/92 secondo gli indirizzi europei in materia di attivita’ venatoria.
Quinta missione: il Sud
Noi vogliamo un’Italia che finalmente superi, attraverso un impegno straordinario, il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica che valorizzi la responsabilita’ dei territori e metta a frutto tutte le energie presenti nel Paese.
• Piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti stradali e autostradali, alta capacita’ ferroviaria, Ponte sullo stretto, in modo da formare un sistema logistico integrato;
• creazione di zone e porti franchi;
• “Leggi Obiettivo” speciali concentrate su turismo e beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l’innovazione;
• realizzazione di un piano strategico di riconversione dell’industria chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato alle nuove tecnologie;
• pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali di programma;
• realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi;
• federalismo fiscale solidale e misure di fiscalita’ di sviluppo (fiscalita’ compensativa) a favore delle aree svantaggiate;
• contrasto alla criminalita’ organizzata; piano di emergenza per la sicurezza e la legalita’.
Sesta missione: il federalismo
La riforma del Titolo V della Costituzione ha posto le premesse per avviare un ampio processo di trasferimento di poteri dal centro alla periferia. Per il riconoscimento di una effettiva autonomia delle Regioni e degli enti locali occorre realizzare il federalismo fiscale, che comporta il trasferimento di risorse finanziarie dal centro alla periferia, a parita’ di spesa pubblica e di pressione fiscale complessiva.
• attuazione al disposto dell’articolo 119 della Costituzione, assegnando agli enti territoriali le piu’ idonee fonti di finanziamento, trovando il giusto equilibrio tra autonomia, equita’ ed efficienza;
• approvazione, a tal fine, da parte del Parlamento della proposta di legge “Nuove norme per l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione”, adottata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 19 giugno 2007;
• garanzia della massima trasparenza ed efficienza nelle decisioni di entrata e di spesa, cosi’ da permettere il controllo della collettivita’ sulle politiche fiscali e di spesa delle amministrazioni locali;
• garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacita’ fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarieta’ ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale.
Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica
Questo programma si estende sull’intero arco della prossima legislatura e sara’ integralmente realizzato entro il suo termine.
Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l’avanzamento progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare.
In ogni caso ci e’ ben chiaro che la realizzazione del nostro programma e’ sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali:
a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia. Una crisi che puo’ aggravarsi e che in questi ultimi due anni e’ stata irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi;
b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l’Italia ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come e’ stato gia’ fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia – ma non l’Italia – sulla soglia delle “sanzioni” europee;
c) il vincolo costituito dall’attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani.
In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell’andamento dell’economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico.
Non facciamo e non promettiamo miracoli.
In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l’obiettivo di contrasto e di recupero dell’evasione fiscale.
Il nostro impegno sara’ all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e percio’ comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili).
In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue.
Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si e’ via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali:
a) l’attivo e’ superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) e’ in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro);
b) tutto il passivo e’ collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) e’ ancora in mano pubblica;
c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato e’ direttamente ed indirettamente investito in passivita’ (ed in specie in titoli del debito pubblico) e non in attivita’;
d) mentre quasi tutto il debito pubblico e’ del governo centrale (dello Stato), il grosso del patrimonio pubblico che puo’ essere collocato e valorizzato sul mercato – circa i due terzi del totale – e’ dei governi locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto tendendo a pubblicizzare;
e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale e’ centrale (dello Stato), la parte crescente della spesa pubblica discrezionale e’ locale (di Regioni, Province, Comuni).
La nostra proposta e’ un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori.
Un patto che:
- realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all’art.119 della Costituzione;
- riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunita’ di investimento.
Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore responsabilita’ ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell’economia.
Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l’Italia puo’ ripartire.
L’effetto positivo cumulato atteso e’ stimabile in termini di 1 punto di prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di prodotto interno lordo di maggiore crescita.
Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario e ai risultati della nostra azione contro l’evasione fiscale condotta con la riforma delle esattorie, mediante l’effettiva partecipazione dei Comuni all’accertamento, il potenziamento dell’amministrazione finanziaria, il progetto della riforma dal basso e non dall’alto degli studi di settore.

 

Inizio pagina  Indice della sezione  Prima pagina © InterLex 2007  Informazioni sul copyright