Piano d'azione per l'e-governement
Dal sito
della Presidenza del Consiglio dei Ministri - 29.06.2000
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1.
Premessa
Negli ultimi
anni un radicale processo di riforma ha profondamente modificato il quadro di
riferimento generale dell'attività delle Amministrazioni Pubbliche, ed ha
innescato rilevanti processi di cambiamento.
Questo
impetuoso processo di rinnovamento richiede una energica azione di governo. Le
criticità non risiedono nella quantità delle iniziative di cambiamento avviate
e che sono tra l'altro sollecitate da impegni e scadenze normative precise,
quanto in una generale carenza di integrazione, di finalizzazione
unitaria, di visione condivisa, e, soprattutto, in una non adeguata
utilizzazione delle opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione.
Le riforme
avviate prevedono una rivoluzione nella cultura organizzativa
dell'amministrazione pubblica. Da una amministrazione dirigistica, verticale e
segmentata, si vuole passare ad una amministrazione orizzontale, orientata al
servizio e caratterizzata da fitti scambi informativi tra le sue parti e verso
l'ambiente esterno. Una tale modifica corrisponde alle trasformazioni
organizzative che le nuove tecnologie causano e consentono.
Per questo
motivo, l'utilizzo appropriato, esteso ed intenso delle nuove tecnologie
dell'informazione è centrale per l'attuazione della riforma
dell'amministrazione pubblica.
Le azioni
necessarie a conseguire gli obiettivi indicati devono essere caratterizzate da
immediata operatività e rapidi tempi di attuazione e devono produrre un elevato
rendimento in termini di servizi per cittadini e imprese, per rispondere
positivamente ad una domanda sociale di innovazione sempre più diffusa ed
esigente.
Tali azioni
non possono essere avviate isolatamente, ma devono costituire un insieme
coerente e organico di iniziative che riguardano le infrastrutture, gli
strumenti di servizio, i sistemi di erogazione, i contenuti, la gestione del
cambiamento e l'adeguamento del quadro normativo.
Le azioni e
gli strumenti di attuazione del Piano di Azione sono parte integrante delle
politiche di sviluppo della Società dell'Informazione che il governo sta
promuovendo, non soltanto per i benefici che deriveranno al sistema Paese dalla
migliore qualità, economicità ed efficienza dei servizi pubblici, ma anche per
il ruolo fondamentale che l'innovazione nella pubblica amministrazione può
avere per la diffusione sociale, nei più diversi settori della popolazione,
della cultura, degli strumenti e dell'esperienza della nuova economia digitale.
Introduzione
Questo documento
non tratta la tematica generale dello sviluppo della Società dell'Informazione
in Italia, ma ne affronta esclusivamente quegli aspetti, sintetizzati nel
termine e_government, che si riferiscono all'utilizzo delle
moderne tecnologie ICT nel processo di ammodernamento della Amministrazione del
Paese e che comprendono le seguenti categorie di azioni:
le azioni di
informatizzazione dirette a migliorare la efficienza operativa interna
delle singole amministrazioni;
le azioni dirette
ad informatizzare la erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese
che spesso implicano una integrazione tra i servizi di diverse
amministrazioni;
le azioni dirette
a consentire l'accesso telematico degli utilizzatori finali ai servizi
della pubblica amministrazione e alle sue informazioni.
Le azioni di
informatizzazione finora intraprese dalle amministrazioni sono state
principalmente del primo tipo e sono state generalmente dispiegate nell'ambito
di una responsabilità di settore o con riferimento ad una singola
amministrazione o alla sola amministrazione centrale dello Stato.
Il Piano di
Azione di e_government qui proposto porrà l'accento sulle
azioni del secondo e terzo tipo, che sono quelle che hanno un impatto ed una
visibilità diretta per gli utenti, e si propone di coinvolgere tutte le
amministrazioni sia centrali che locali e tutte le istituzioni del Paese: le
regioni, le province, i comuni, le scuole, gli ospedali, le ASL, i centri per
l'impiego, le camere di commercio, ecc.; in pratica ogni ente od organizzazione
cui siano delegate funzioni di servizio pubblico alle persone o alle imprese.
Per realizzare il
programma integrato di informatizzazione della Amministrazione è necessario
passare rapidamente ad una nuova fase in cui tutte le amministrazioni centrali e
locali sono abilitate per una cooperazione informatica paritetica.
Questa nuova
fase vedrà come attori soprattutto le amministrazioni locali, le quali assumono
nel modello decentrato e federale dello Stato sempre più il ruolo operativo di
front-office del servizio pubblico, mentre le amministrazioni centrali sono
destinate a svolgere un ruolo di back-office.
L'identificazione
degli enti locali come attori principali della intermediazione tra cittadini,
imprese e l'Amministrazione è un'opzione essenzialmente politica. Un
corretto disegno architetturale del sistema informativo del sistema Paese non
esclude la possibilità che altri soggetti, che non fanno parte della
Amministrazione, possano esercitare ruoli di intermediazione a valore aggiunto.
Ogni
amministrazione centrale o locale verrà così chiamata a realizzare azioni
progettuali che, nel loro insieme, dovranno consentire la complessiva
modernizzazione della Amministrazione del Paese, superando una visione
settoriale limitata all'esercizio dei propri compiti istituzionali e alla
erogazione di propri servizi.
Queste azioni
saranno coordinate e finanziate nell'ambito di un programma unitario e gestite
nel pieno rispetto delle autonomie, ma con l'impegno di tutte le amministrazioni
di perseguire una finalità progettuale comune, utilizzando strumenti, anche
organizzativi ed operativi, appropriati ed innovativi.
2.
La visione dell'amministrazione elettronica del Paese
Ogni grande
progetto di innovazione richiede di essere sorretto da una forte visione che
espliciti gli obiettivi generali che si vogliono raggiungere. La visione della
Amministrazione che si propone al Paese, e che può essere concretamente
realizzata proprio grazie alle possibilità oggi offerte dalle tecnologie ICT,
si può sintetizzare nelle seguenti proposizioni:
-
il cittadino
potrà ottenere ogni servizio pubblico, cui ha titolo, rivolgendosi ad una
qualsiasi amministrazione di front-office abilitata al servizio,
indipendentemente da ogni vincolo di competenza territoriale o di residenza;
-
all'atto della
richiesta di un servizio, il cittadino, oltre agli strumenti di identificazione
personale, non dovrà fornire alcuna informazione che lo riguarda e che sia già
in possesso di una qualsiasi amministrazione dello Stato. Una volta che il
cittadino sia stato identificato, il sistema informativo di front-office
deve essere in grado di reperire, direttamente presso ogni amministrazione che
le possiede, tutte le informazioni che consentono di autorizzare la
erogazione del servizio richiesto;
-
il cittadino non
dovrà conoscere come lo Stato è organizzato per la erogazione dei servizi o a
quali amministrazioni si deve rivolgere, ma potrà richiedere servizi
esclusivamente in base alle proprie esigenze, non in base alla conoscenza di
quale amministrazione fa che cosa;
-
il cittadino
dovrà poter comunicare solo una volta all'Amministrazione, nel momento
in cui si verificano, le variazioni che corrispondono ad eventi della vita
propria o, quando ne ha titolo, della vita di terzi. Questa
comunicazione produrrà automaticamente tutti gli effetti conseguenti.
L'Amministrazione manterrà un profilo per ogni cittadino che le consente
di notificare la variazione a tutti gli enti interessati e di attuare i
conseguenti servizi.
La formulazione
del Piano di azione italiano per l'e_government discende da questa
visione. Per la sua realizzazione si renderanno necessarie alcune condizioni
abilitanti, tra cui principalmente:
-
che tutte le
amministrazioni e gli enti siano dotati di un sistema informativo progettato non
solo per l'automazione delle funzioni e delle procedure interne della
amministrazione e per l'erogazione di servizi ai propri utenti, ma anche per
l'erogazione di servizi direttamente ai sistemi informatici delle altre
amministrazioni;
-
che tutti i
sistemi informativi di tutte le amministrazioni siano connessi tramite una
rete tra pari, senza gerarchie che riflettano sovrastrutture istituzionali o
organizzative. Le limitazioni ed i vincoli all'interazione tra i sistemi
dovranno derivare solo dalla natura dei servizi da erogare.
-
che tutte le
amministrazioni che svolgono un ruolo di back-office, cioè che per ragioni
istituzionali possiedono archivi contenenti informazioni necessarie alla
erogazione di servizi propri, ma anche di servizi di amministrazioni terze, rendano
accessibili senza oneri i propri servizi sulla rete a tutte le
amministrazioni che svolgono un ruolo di front-office, per consentire loro la
erogazione del servizio senza richiedere al cittadino informazioni già in
possesso della Amministrazione;
-
che le
amministrazioni di front-office realizzino una integrazione dei servizi delle
amministrazioni di back-office per fornire servizi integrati secondo le
esigenze del cittadino e non secondo l'organizzazione delle amministrazioni
eroganti.
-
che
l'identificazione (autenticazione) del richiedente il servizio, cittadino o
impresa, e la verifica delle sue autorizzazioni, avvengano secondo una
modalità uniforme su tutto il territorio nazionale utilizzando mezzi di
identificazione indipendenti dal servizio richiesto allo scopo di garantire
la possibilità di accesso ad ogni servizio in ogni luogo. A questo fine verrà
utilizzata la carta di identità elettronica come strumento privilegiato
di accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione.
Il Piano di
Azione si articolerà in una serie di azioni progettuali coordinate e
finalizzate alla realizzazione degli obiettivi sopra menzionati. Il piano non
comporta solamente azioni progettuali per la realizzazione di sistemi
informatici e telematici, ma richiede anche la identificazione delle norme
abilitanti che le rendano possibili e soprattutto la creazione delle strutture
organizzative più appropriate, sia alla definizione della strategia,
che alla conduzione di progetti che coinvolgono numerose amministrazioni,
e che possano essere responsabilizzate sui risultati.
Questo documento
propone alcune iniziative compatibili con un Piano di azione di breve periodo
in un orizzonte temporale di 10-12 mesi e comprende:
-
la indicazione
degli strumenti organizzativi ed operativi che devono essere
predisposti e dei loro compiti;
-
le azioni
infrastrutturali che sono necessarie e propedeutiche al Piano di azione di
medio e lungo periodo;
-
una breve descrizione
di alcuni progetti che possono essere realizzati entro il termine
proposto purché vengano resi disponibili gli strumenti operativi e di gestione
descritti.
Il Piano di
azione di breve periodo è incentrato su progetti che comportano la
partecipazione di più amministrazioni centrali e locali e per i quali la
Presidenza del Consiglio svolgerà una azione di promozione, di regia e di
coordinamento.
Il piano si
aggiunge, e non si sostituisce, ai piani di informatizzazione che ogni singola
amministrazione ha elaborato e gestisce autonomamente e sarà principalmente
finalizzato ad indirizzarli verso obiettivi sinergici e verso la erogazione di
servizi integrati da parte di più amministrazioni.
In coerenza con
gli obiettivi definiti dalla Unione europea, i progetti per il breve periodo
sono principalmente orientati a consentire l'accesso telematico alle informazioni,
ma anche e soprattutto ai servizi che alle transazioni
delle principali amministrazioni tramite la realizzazione di un insieme di
portali.
3.
Gli strumenti organizzativi ed operativi
La
modernizzazione della amministrazione, fondata sull'impiego delle tecnologie
ICT, comporta uno spettro di azioni normative e amministrative, ma anche la
formulazione di una strategia progettuale, la realizzazione delle necessarie
infrastrutture tecnologiche abilitanti e l'individuazione degli strumenti
organizzativi ed operativi necessari per raggiungere gli obiettivi del piano.
La erogazione di
servizi integrati da parte di più amministrazioni implica la realizzazione di
una completa interoperabilità tra i sistemi informatici delle amministrazioni
centrali e locali, alle quali vengono sempre più affidate quelle competenze di
gestione diretta dei servizi a cittadini ed imprese, che ne faranno il
front-office della Amministrazione del Paese.
Il Piano di
Azione si propone di superare la situazione attuale in cui le amministrazioni,
sia centrali che locali, procedono alla propria informatizzazione perseguendo
ciascuna esclusivamente i propri fini e le proprie priorità settoriali, senza
alcun coordinamento, ma spesso sovrapponendosi tra loro, specie nei confronti
delle amministrazioni locali.
La formulazione e
l'attuazione del Piano di Azione per l'e_government
rendono necessarie azioni di tipo organizzativo, che devono essere poste in
essere a garanzia della fattibilità delle progetti. In particolare ci si
avvarrà dell'autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione, che
opererà nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, e di due organismi
che dovranno essere costituiti:
una unità per l'elaborazione
della strategia di informatizzazione dell'Amministrazione del
Paese;
una unità per la
gestione del programma di lavoro.
3.1 Unità
per l'elaborazione della strategia
Presso la
Presidenza del Consiglio sarà costituita una unità permanente per
l'elaborazione della strategia di e_government.
L'unità avrà il
compito, in base agli indirizzi del Governo, di formulare la visione e di
elaborare e gestire la strategia per l'e_government,
con particolare riguardo agli aspetti di interoperabilità ed integrazione delle
amministrazioni locali tra loro e con quelle centrali, e con l'obiettivo di
garantire l'unitarietà e la fruibilità, per cittadini ed imprese, dei
servizi del sistema informativo integrato del Paese. L'unità consulterà i
rappresentanti delle autonomie locali avvalendosi delle sedi istituzionali a
ciò deputate.
L'unità, che
potrebbe essere organizzata sul modello della Central IT Unit del Gabinetto
inglese, sarà posta in condizione di mobilitare adeguate risorse e competenze
professionali e svolgerà in modo permanente i seguenti compiti:
-
l'elaborazione,
l'aggiornamento e l'evoluzione del Piano di Azione per l'e_government;
-
la comunicazione
interna ed esterna della strategia.
-
l'identificazione
delle soluzioni e dei servizi infrastrutturali per realizzare la connettività
globale delle amministrazioni e la interoperabilità dei loro sistemi
informatici;
-
la specificazione
dei servizi tra amministrazioni, sia locali che centrali, che dovranno essere
resi accessibili per via telematica e delle modifiche normative che si
rendessero necessarie;
Nella fase di
avvio del Piano di Azione ed in attesa che venga costituita e resa operativa
l'apposita unità permanente per la gestione del programma di lavoro (vedi
successivo punto 3.2), la unità svolgerà anche funzioni di coordinamento e
direzione lavori (project management) al fine di assicurare il
raggiungimento degli obiettivi del piano di breve periodo.
Azione 3.1.1 Elaborazione del
Piano di Azione
L'unità dovrà
redigere e gestire la evoluzione il Piano di Azione di e_government,
sia di breve che di medio e lungo periodo. Dal Piano di Azione verrà derivato
annualmente un Programma di Lavoro che identifica e descrive i progetti
informatici che dovranno essere realizzati nell'arco di tempo del piano, le
amministrazioni partecipanti, i costi e le modalità di finanziamento e gli
obiettivi temporali.
Consolidamento
del Piano di Azione di breve periodo 3Q 2000
Piano di
Azione di medio periodo 1Q 2001
Azione 3.1.2 Comunicazione della
strategia
L'unità
promuoverà un Piano di Comunicazione diretto ad illustrare la strategia
e le linee guida del Piano di Azione ed a sensibilizzare gli amministratori
sulle azioni attese da parte degli enti e delle amministrazioni locali.
Piano di
Comunicazione 1Q 2001
Azione 3.1.3 Studio di
fattibilità della rete nazionale
L'unità avrà il
compito di identificare le modalità di realizzazione delle infrastrutture
tecnologiche abilitanti necessarie per realizzare il Piano di Azione.
A questo fine
dovrà essere realizzata prioritariamente, a partire dalle reti esistenti, una rete
telematica a copertura nazionale in grado di interconnettere tutte le
amministrazioni e gli enti locali e centrali, che si ispiri al modello Internet
e che consenta, in condizioni di sicurezza, lo scambio di servizi applicativi
paritetici tra tutte le amministrazioni.
Interconnettere
tutte le reti esistenti risponde all'esigenza di integrare i servizi a
carattere nazionale associati alla cittadinanza e di mantenerne l'unicità e
l'omogeneità su tutto il territorio nazionale, soprattutto a fronte dei
processi di decentramento in atto e alle sempre maggiori esigenze di mobilità
dei cittadini.
La realizzazione
della rete nazionale avverrà secondo un modello architetturale federato che
renda interoperabili le reti già esistenti sul territorio: la rete unitaria, le
reti delle regioni, altre eventuali reti di area, le reti di categoria e le reti
di settore amministrativo.
La completa
copertura del territorio nazionale per quelle aree attualmente non servite da
altre iniziative, e al fine di realizzare gli obiettivi temporali del piano di
connessione globale, richiederà un intervento di tipo sussidiario utilizzando
la soluzione descritta nel Capitolo 4.
Studio di
fattibilità 4Q 2000
Azione 3.1.4 Specificazione dei
servizi
La connessione alla rete da parte
di ogni amministrazione comporterà l'impegno ad erogare i servizi
applicativi destinati alle altre amministrazioni, secondo un piano graduale
ed evolutivo concordato con le amministrazioni utenti, ma necessariamente
coordinato sia a livello centrale che locale.
La specificazione
dei servizi comporta anche aspetti normativi e di privacy e non può essere
lasciata alla iniziativa spontanea tra le parti.
L'unità dovrà specificare
le informazioni, la tipologia dei servizi, ed i relativi livelli di
sicurezza, che ogni amministrazione dovrà esporre sulla rete per consentire la
integrazione funzionale tra le amministrazioni.
Specificazione
dei servizi applicativi di base 2Q 2001
Azione 3.1.5 Project management
di breve periodo
In attesa che
venga resa operativa la struttura permanente per la gestione del Programma di
Lavoro, occorre costituire urgentemente uno strumento operativo snello
per la gestione del piano di breve periodo, al fine di:
attivare
prontamente i progetti approvati;
coordinarne la
realizzazione;
seguire il loro
stato di avanzamento.
Occorre
approntare in tempi brevi una "cabina di regia", presso il
Dipartimento della Funzione Pubblica, con l'obiettivo di dare impulso alle
azioni previste, di effettuare il monitoraggio del loro avanzamento e di
garantire il coordinamento tra i diversi progetti.
Il Piano di
Azione di breve periodo infatti, puntando soprattutto su azioni di
rafforzamento, sinergia e coordinamento delle iniziative delle singole
amministrazioni, non potrà essere portato a termine senza una struttura snella
ma espressamente dedicata a queste funzioni fin da subito.
Va inoltre
previsto un monitoraggio continuo dello stato di avanzamento del piano. Ciò è
motivato dalla necessità sia di raccordarsi operativamente con tutte le
amministrazioni coinvolte (delle quali andranno individuati gli interlocutori),
sia dalla forte correlazione esistente tra i vari progetti.
Infatti, da un
lato più progetti coinvolgono le stesse amministrazioni, dall'altro alcuni
aspetti più "trasversali" (es. firma digitale, carta d'identità
elettronica, interconnessione tra le amministrazioni, ecc.), per i quali sono
peraltro previste azioni mirate, vanno coordinati non solo tra di loro, ma anche
con gli specifici progetti con i quali interagiscono. Queste interazioni, che
sono peraltro il principale valore aggiunto del Piano di Azione di breve
periodo, vanno governate tramite un'attività operativa specifica.
Costo 3.1: Unità
per l'elaborazione della strategia 6 mld
3.2 Unità per la gestione
del Programma di Lavoro
La realizzazione del Programma di
Lavoro, derivato dal Piano di Azione, comporterà l'attivazione di progetti
informatici con la partecipazione di numerose amministrazioni centrali e locali.
È necessario
costituire un organismo esecutivo autonomo con capacità
professionali di gestione progettuale, che operi sotto il controllo
della Presidenza del Consiglio.
Questo organismo
svolgerà il coordinamento e la direzione lavori per tutti i progetti cui
partecipano più amministrazioni centrali e locali, e sarà responsabile del
raggiungimento degli obiettivi del piano. Gestirà direttamente la fase di
integrazione dei sottoprogetti autonomamente realizzati dalle amministrazioni,
sia in termini di pianificazione, sia in termini funzionali e tecnici.
Non è previsto
che l'organismo eroghi servizi, o gestisca sistemi o infrastrutture, ma potrà
svolgere direttamente quei compiti progettuali di tipo sussidiario che sono
necessari al raggiungimento degli obiettivi, e che non possono essere assegnati
alle amministrazioni partecipanti, come pure tutte le attività che possono
essere messe a fattore comune tre le diverse amministrazioni partecipanti ad
ogni progetto.
Azione 3.2 Gestione del Programma
di Lavoro
La gestione
operativa del Programma di Lavoro sarà affidata ad una struttura permanente. La
costituzione di questa struttura può avvenire modificando i compiti ed il
mandato di organismi tecnici operativi già esistenti, ridefinendone, la
dipendenza funzionale e le modalità di gestione ed integrandone, se necessario,
i profili professionali in relazione alla nuova missione.
Operatività
dell'unità di gestione 1Q 2001
Costo 3.2:
Gestione del Programma di Lavoro 10 mld
Costo totale
Azione 3 16 mld
4. Azioni
infrastrutturali: la rete nazionale
La infrastruttura
tecnologica abilitante per realizzare il Piano di Azione è rappresentata da una
rete telematica di copertura nazionale, una extranet della
Amministrazione, che sia in grado di interconnettere tutti a tutti
i sistemi informatici delle amministrazioni locali e centrali, che si ispiri al
modello Internet e che offra servizi IP (Internet Protocol) paritetici tra tutti
i domini amministrativi.
4.1 Il
quadro attuale delle reti
Le iniziative di
rete attualmente dispiegate offrono un quadro complesso che rende necessario un
ruolo di regia e di coordinamento.
La Rete unitaria
offre attualmente servizi di "trasporto" per realizzare
le intranet delle amministrazioni, e di "interoperabilità"
per supportare servizi di tipo standard tra amministrazioni. La adesione alla
RUPA è obbligatoria per le sole amministrazioni centrali. È necessario
realizzare quelle evoluzioni che ne consentano la piena fruibilità come rete di
classe IP, soprattutto in relazione alla esigenza delle amministrazioni locali
di accedere ai servizi delle amministrazioni centrali.
La rete G-Net
richiede una strategia di evoluzione tecnica e organizzativa nella direzione di
una integrazione con la Rete unitaria, che consenta di superarne gli attuali
limiti.
Sul territorio
nazionale sono state realizzate, o sono in corso di realizzazione, numerose reti
di area territoriale, tipicamente promosse dalle regioni, o da altri
enti locali: province, comunità montane, ecc..
Sono anche state
realizzate alcune reti di categoria, ad esempio la rete della
Unione delle Province Italiane.
Molte
amministrazioni centrali stanno procedendo in modo autonomo alla realizzazione
di reti di settore per la interconnessione degli enti locali che
sono coinvolti nelle procedure amministrative di propria competenza (si vedano i
casi di Sanità, Pubblica Istruzione, Lavoro, Finanze, ecc.) creando di fatto a
livello locale una situazione di ingestibile complessità.
La mancanza di
linee guida e di una sede di coordinamento per la connettività globale tra
tutte le amministrazioni rischia di determinare una situazione di potenziale
conflittualità tra i gestori delle diverse reti (ad esempio tra i
centri di gestione della RUPA e delle reti regionali) che sono di fatto in
concorrenza per l'adesione degli enti locali.
4.2 La rete nazionale delle
amministrazioni
L'odierno quadro
tecnologico e di mercato consente di considerare realistico l'obiettivo di
connettere in tempi brevi tutte le amministrazioni e gli enti locali
mediante una extranet realizzata in modo federato, affinché possano
interoperare tra loro in modo paritetico.
L'obiettivo del
Piano d'Azione è di realizzare la connettività tra tutti gli enti della
Amministrazione entro il 4Q 2001. La rete nazionale potrà essere realizzata per
mezzo di due azioni coordinate:
la prima per
realizzare la interoperabilità tra le reti regionali esistenti e con la rete
unitaria;
la seconda per
realizzare una extranet virtuale per la copertura dell'intero territorio
nazionale per le aree non coperte da altre iniziative locali.
La realizzazione
della interoperabilità tra le reti territoriali esistenti (Azione 6.1.1)
rappresenta un presupposto al decentramento di numerose funzioni amministrative
e dovrà essere promossa congiuntamente dal governo e dalle regioni, anche
incentivando finanziariamente le regioni a intraprendere iniziative che non
corrispondono direttamente ad obiettivi istituzionali propri.
(Ad esempio,
l'onere per garantire la interoperabilità delle reti regionali ai fini del
Sistema Informativo del Lavoro non può essere addebitato alle Regioni,
trattandosi di un obiettivo comune del sistema Paese. Infatti un Centro per l'impiego
di Novara dovrà probabilmente interoperare più strettamente con un Centro per
l'impiego di Milano, anche se appartenenti a province di regioni diverse, di
quanto non debba fare con un Centro di Torino. Nel contesto del Sistema
Informativo del Lavoro i sistemi informatici dei Centri per l'impiego devono
interoperare indipendentemente dai confini geografici degli enti che li
gestiscono. Questa situazione è in realtà molto frequente in tutti i settori,
se non addirittura la norma).
La copertura
nazionale delle amministrazioni locali sarà invece realizzata con una azione di
natura sussidiaria secondo il modello proposto nel successivo punto 4.3.
rendendo disponibile una unica extranet.
In questo modo
sarà anche possibile utilizzare una unica infrastruttura per realizzare le reti
di settore che singoli ministeri stanno sviluppando autonomamente, spesso
per connettere gli stessi enti locali, ottenendo un consistente risparmio.
Per usare
ancora una volta l'esempio paradigmatico del Sistema Informativo Lavoro, ma che
è tipico di ogni trasferimento di funzioni alle amministrazioni locali, anche
per il SIL si deve realizzare una rete per mantenere attive le connessioni con i
sistemi informatici dei Centri per l'impiego che sono stati trasferiti alle
regioni e alle province. La stessa necessità si manifesta in molti altri
settori come la Pubblica Istruzione nei confronti delle scuole, INPS e Finanze
nei confronti dei Comuni, ecc..
4.3 La extranet delle
amministrazioni locali
Il mercato dei servizi
IP presenta oggi soluzioni, non disponibili solo qualche anno fa, per
realizzare reti private senza investimenti in infrastrutture fisiche. I
fornitori di servizi Internet (ISP) e gli operatori di telecomunicazioni offrono
oggi a catalogo servizi di accesso a Internet, servizi per realizzare reti
private virtuali VPN, ecc., in pratica tutti i servizi necessari per realizzare
la intranet e la extranet di una organizzazione. Questi servizi sono gli stessi
che sono necessari per realizzare la connettività tra pari delle pubbliche
amministrazioni.
Azione 4.1 La extranet delle
amministrazioni locali
La extranet
che si intende realizzare sarà una rete virtuale IP multiprovider dedicata alla
pubblica amministrazione locale e
realizzata tramite un accordo di interconnessione tra provider.
La rete verrà
realizzata individuando una lista di provider che garantiscono livelli minimi di
servizi IP standard e la completa interoperabilità tra le amministrazioni che
utilizzano i servizi IP di uno qualsiasi dei provider aderenti alla lista.
L'accordo di
interconnessione ed interoperabilità tra i provider è tecnicamente e
gestionalmente identico al tipo di accordo su cui si fonda la esistenza di
Internet. In pratica la rete è a tutti gli effetti una Internet privata
della pubblica amministrazione.
La lista sarà
costituita in base a requisiti di natura economica, di copertura territoriale ed
in base alla garanzia di livelli di servizio non inferiori ai minimi
specificati.
Le
amministrazioni locali sceglieranno il loro provider tra quelli della lista con
procedure autonome di confronto delle rispettive offerte commerciali, ma essendo
garantite sui livelli di servizio e sulla possibilità di interoperare con ogni
altra amministrazione.
La integrazione
della extranet con le reti esistenti avverrà secondo lo stesso modello. I
gestori delle reti delle regioni, ad esempio, saranno considerati o come
provider appartenenti alla lista, e quindi si integreranno automaticamente nella
extranet, oppure come clienti di uno dei provider della lista. Anche la Rete
unitaria viene considerata in questo modello essenzialmente come quel provider
che fornisce l'accesso alle amministrazioni centrali.
In questo
contesto ogni amministrazione locale potrà scegliere autonomamente a quale rete
connettersi tra quelle federate nel sistema di interconnessione nazionale, senza
pregiudicare la possibilità di esporre ad ogni altra amministrazione i servizi
specificati a livello nazionale.
Realizzazione
della rete a copertura nazionale 2Q 2001 - 4Q 2001
Costo 4.3: Rete
nazionale 30 mld
Costo totale
Azione 4 30 mld
5.
Azioni delle ammministrazioni centrali
I progetti
proposti per il breve periodo sono tutti orientati, anche in coerenza con gli
obiettivi della iniziativa e_Europe definiti dalla Unione europea,
a consentire l'accesso telematico sia alle informazioni, che ai servizi
e alle transazioni, delle principali amministrazioni, e comportano la
realizzazione di un sistema di portali.
I portali
vengono anche proposti come il mezzo per rendere fruibili, e soprattutto
associati a servizi a valore aggiunto, quegli strumenti come la firma
digitale e la carta di identità elettronica, già introdotti a
livello normativo, che altrimenti sarebbero difficilmente percepiti dai
cittadini, e dalle imprese, come concreti ed utili.
Nell'arco
temporale del Piano di Azione di breve periodo non sarebbe realistico proporre
la realizzazione di un portale che offra quella completa integrazione dei
servizi di diverse amministrazioni, così come è stata proposta nella visione
di e_government, ma sarà possibile standardizzare, attraverso la emanazione di
regole comuni, la interfaccia dei portali delle amministrazioni e
pervenire alla unificazione delle modalità di accesso sia dei portali
informativi che dei portali per l'erogazione di servizi delle
principali amministrazioni centrali.
Per ottenere
risultati nel breve periodo (2Q-3Q 2001) è necessario partire da iniziative
progettuali già in atto, ma soprattutto è importante poter fare riferimento a
risorse progettuali individuate all'interno delle amministrazioni, in quanto gli
obiettivi del piano non sono compatibili con i tempi di acquisizione di risorse
esterne.
5.1 Portali
informativi
E' necessario
incentivare la costituzione degli archivi, garantire la qualità delle
informazioni del patrimonio pubblico e consentirne la piena fruibilità
attraverso la realizzazione di portali informativi che consentano
l'accesso via Internet e la navigazione delle basi di dati della
Amministrazione.
Questi portali
verranno autonomamente realizzati dalle singole amministrazione che detengono
basi di dati di rilevanza per le imprese ed i cittadini, ma dovranno rispettare
una normativa comune per la realizzazione dei portali pubblici, che dovrà
essere emanata.
Azione 5.1.1 Specifiche dei
portali
Gli obiettivi di
questa azione sono:
sviluppare uno
standard comune per la creazione di portali informativi delle amministrazioni;
definire un
elenco delle basi di dati di rilevanza nazionale che dovranno essere rese
accessibili via Internet e pianificarne la realizzazione;
monitorare il
raggiungimento degli obiettivi di piano.
Studio di
fattibilità 4Q 2000
Costo 0,5 mld
Azione 5.1.2.
Portale unificato delle norme
Attualmente
esistono un centinaio di banche dati giuridiche principali e un elevatissimo
numero di banche dati secondarie con accessi diversificati e senza alcuna
modalità di integrazione.
A partire dal
prototipo sperimentale "Norma in Rete", già operativo, verrà
realizzato il Portale unificato delle norme per facilitare ed
unificare l'accesso alla documentazione di interesse normativo e giuridico già
disponibile sui numerosi siti istituzionali.
Si realizzerà
una standardizzazione nella identificazione dei documenti, che potrà consentire
di navigare, percorrendo i richiami esistenti tra i documenti, riducendo al
minimo l'intervento manuale in fase di redazione dei testi da pubblicare.
Oltre alla
realizzazione di un motore di ricerca il progetto svilupperà strumenti per
supportare e semplificare le fasi di stesura dei testi, sia dal punto di vista
del rispetto delle regole di tecnica legislativa, che del rispetto dei formati
proposti, nonché uno strumento informatico che possa assicurare la necessaria
istruttoria per il processo di riordino e la predisposizione di testi unici in
atto.
A tal fine, si
costituirà una banca dati contenente la normativa primaria e secondaria che
possa consentire un veloce reperimento per materia e per aree di tutti i
documenti afferenti potenziando l'uso delle parole chiavi e di alcuni
marcatori semantici che consentano ricerche mirate per materia e il reperimento
di tutti i documenti connessi ad una determinata area di delegificazione o
semplificazione.
Inoltre si
prevede la predisposizione di uno strumento che faciliti la redazione dei testi
unici, ricorrendo alle esistenti tecniche di marcatura del testo e quelle
ipertestuali con la funzione di agevolare, per ambiti normativi limitati, la
ricomposizione del "puzzle normativo" e la costruzione di testi
coordinati. Il ricorso alla tecnologia informatica consente di risalire
agevolmente alle normative da cui il testo ha tratto origine.
Disponibilità
del servizio 2Q 2001
Costo 20 mld
Azione 5.1.3
Banca dati della Cassazione
La Corte di
Cassazione dispone di una banca dati giuridica centralizzata, che contiene
documenti di natura normativa, giurisprudenziale e di dottrina fornite da varie
fonti. Il sistema di ricerca è molto ricco di funzionalità, ma
tecnologicamente datato.
L'architettura
del sistema sarà adeguata alle tecnologie Internet per favorire l'accessibilità,
rendere il servizio gratuito e consentire l'indicizzazione dei documenti
tramite il motore di ricerca del Portale unificato delle norme.
Disponibilità
del servizio 3Q 2001
Costo 1,5 mld
Azione 5.1.4
Gazzetta Ufficiale
L'obiettivo di
questa azione è di rendere possibile l'accesso gratuito in linea alla
Gazzetta Ufficiale, consentendone l'indicizzazione dal motore di ricerca del Portale
unificato delle norme.
Disponibilità
del servizio 4Q 2001
Costo 10 mld
Costo 5.1:
Portali informativi 32 mld
5.2 Portali
per l'erogazione di servizi
I portali per
l'erogazione servizi consentono, oltre all'accesso alle informazioni, anche
la formulazione interattiva di richieste di servizio o la esecuzione di
transazioni. Il Piano d'Azione si propone la realizzazione di portali
indirizzati rispettivamente ai servizi ai cittadini e ai servizi alle
imprese, di un portale specializzato per i servizi all'impiego e di
un portale per i servizi di certificazione.
Uno degli
elementi che caratterizzeranno l'introduzione dei portali è la unificazione
dei sistemi di accesso e quindi di autenticazione e di autorizzazione delle
richieste di servizio.
L'accesso ai
portali di servizi richiederà anche l'uso della firma digitale
come meccanismo di convalida legale delle dichiarazioni trasmesse.
La carta di
identità elettronica, oppure ogni carta intelligente usata come
strumento di firma, potranno essere utilizzate come mezzo di identificazione per
l'accesso ai servizi dei portali. Ciò consentirà di evitare la
moltiplicazione di carte specializzate che, in assenza di una soluzione
unificata, sarebbero certamente emesse da ogni amministrazione per l'accesso
sicuro ai propri servizi.
Azione 5.2.1 Il portale per i
servizi integrati al cittadino
La realizzazione
di un portale che materializzi la visione proposta dei servizi integrati
al cittadino, rappresenta il punto di arrivo del Piano di Azione di e_government
e comporta un progetto di grande complessità organizzativa e tecnica ed il
superamento di numerosi vincoli normativi.
Per realizzare
questo portale sarà necessario innanzitutto completare il dispiegamento di una
rete nazionale di interconnessione tra tutte le amministrazioni e completare il
sistema integrato delle anagrafi. Si tratta perciò di un obiettivo di lungo
periodo per il quale, nel breve periodo, è proponibile di attivare solo azioni
preliminari e propedeutiche tra cui lo studio di fattibilità e le
procedure di gara necessarie a rendere esecutivo il progetto per un insieme
iniziale di servizi.
Studio di
Fattibilità 1Q 2001
Capitolato e
completamento procedure di gara 4Q 2001
Costo
1,5 mld
Sviluppo primi
servizi 4Q 2002
Costo per
primi servizi 20 mld
Costo per anno
successivo 15 mld
Nel breve termine
potrà essere realizzata una parziale integrazione dei servizi al cittadino
grazie ad una azione di coordinamento dei progetti che le principali
amministrazioni centrali stanno realizzando separatamente.
Come prima fase
del portale dei servizi al cittadino verrà sviluppato un portale unificato
della amministrazione centrale, interponendo tra il cittadino e gli attuali siti
verticali di Finanze, INPS, INAIL, ecc., un portale che ne renda omogenee le
modalità d'uso e realizzi quantomeno la unificazione delle funzioni di identificazione
del cittadino e dell'autorizzazione all'accesso ai servizi.
I cittadini
potranno utilizzare il portale unificato per reperire la modulistica
presentata in modo omogeneo dalle amministrazioni INPS, INAIL e Finanze, per
compilare le dichiarazioni e per trasmettere le richieste di servizio.
Il portale
unificato realizzerà un sistema di autenticazione ed autorizzazione unico per
tutte le amministrazioni e utilizzerà la carta di identità elettronica
come unico mezzo di riconoscimento e la firma digitale per dare
validità legale alle dichiarazioni che lo richiedono.
Si potrà così
pervenire ad una unificazione e condivisione dei servizi di CA (Certification
Authority) da parte delle amministrazioni centrali.
Studio di
Fattibilità 3Q 2000
Erogazione
servizio 2Q 2001
Costo 5 mld
Azione 5.2.2 Il portale per i
servizi di certificazione
Questa azione ha
l'obiettivo di coinvolgere le amministrazioni e gli enti che detengono le
banche dati più rilevanti ai fini del controllo delle autocertificazioni:
Finanze, Giustizia, UnionCamere e INPS ed Anagrafi, e che già hanno un elevato
livello di informatizzazione, in un progetto congiunto per rendere accessibili,
per via telematica e solo ai funzionari abilitati delle amministrazioni
procedenti, le informazioni di cui sono titolari, per consentire i controlli
sulle autocertificazioni previsti dalla legge, nel rispetto della riservatezza
dei dati personali.
Nella prima fase
verrà realizzato un Portale unificato delle amministrazioni partecipanti, con
accesso riservato ai dipendenti autorizzati delle amministrazioni procedenti,
che consenta loro, sia di verificare immediatamente le informazioni di natura
certificatoria necessarie alla erogazione di un servizio, sia di procedere a
controlli successivi, anche a campione, sulle dichiarazioni di
autocertificazione. Il portale avrà anche una sezione informativa e fornirà
uno strumento operativo per la pubblicazione delle informazioni necessarie ai
controlli.
Nella seconda
fase del progetto il portale evolverà per offrire anche servizi accessibili
direttamente alle procedure informatiche delle amministrazioni
procedenti, in modo da rendere completamente automatico l'accesso alle
amministrazioni certificanti.
Perché il
progetto offra una significativa copertura dell'accesso a tutte le principali
informazioni certificatorie, sarà necessario includere le Anagrafi tra le
amministrazioni accessibili. Tranne i casi di accesso alla sola anagrafe locale
alla amministrazione procedente, ciò potrà avvenire, in generale, solo quando
sarà completato il progetto di integrazione delle anagrafi.
Fase uno:
accesso interattivo 2Q 2001
Costo 3,5 mld
Fase due:
accesso automatico 4Q 2001
Costo 1,5 mld
Azione 5.2.3. Il portale per i servizi
all'impiego
Il portale dei servizi all'impiego
consente l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro per via telematica. Si
tratta di uno dei servizi previsti dal Sistema Informativo del Lavoro. Questo
progetto si propone di anticipare la erogazione di questo servizio sia a livello
regionale che a livello nazionale.
Le regioni o le
province potranno attivare e gestire un portale territoriale e successivamente
attivare il servizio a livello interregionale tra regioni adiacenti, quindi in
cooperazione con il Ministero del Lavoro offrire un servizio a copertura
nazionale.
Questo progetto
richiede una forte azione di coordinamento con le regioni e le province. A
questo scopo sarà sostenuto con un incentivazione finanziaria destinata alle
autonomie locali per stimolare la realizzazione di sistemi interoperanti.
Servizio
nazionale di incontro domanda offerta 2Q 2001
Costo 25 mld
Azione 5.2.4 Il portale per i
servizi alle imprese
Il progetto
realizza una stretta interoperabilità di INPS ed INAIL con il Registro delle
Imprese. I sistemi informatici dei tre enti manterranno sempre coerenti tra loro
le informazioni relative alle imprese che ciascun ente conserva nel proprio
archivio.
Le imprese,
utilizzando una modulistica unificata, potranno trasmettere tramite un unico
portale ai vari enti tutti i moduli e le comunicazioni previste per legge. Il
portale verificherà la coerenza delle informazioni compilate con le
informazioni contenute nel Registro delle Imprese e trasmetterà le informazioni
di interesse specifico all'ente destinatario.
Il portale
offrirà anche i servizi necessari alla autenticazione ed autorizzazione degli
accessi e alla convalida delle comunicazioni, ottenuta mediante l'uso della firma
digitale, consentendo di trasmettere dichiarazioni sottoscritte e valide
ai fini di legge.
Il portale dei
servizi alle imprese sarà realizzato sulla base di uno studio di
fattibilità già completato da un gruppo di lavoro attivato da AIPA e
comprendente UnionCamere-InfoCamere, INPS, INAIL.
Portale
unificato per i servizi alle imprese 2Q 2001
Costo 5 mld
Costo 5.2:
Portali per l'erogazione di servizi 55 mld
Costo totale
Azione 5 87 mld
6. Azioni delle regioni e degli enti
locali
6.1
Il ruolo delle Regioni nel Piano d'Azione
Lo sviluppo delle
azioni di e_government trova oggi nelle regioni un fondamentale
snodo attuativo per diversi ordini di motivi.
Le
amministrazioni regionali assumono un ruolo cruciale nella effettiva attuazione
del decentramento amministrativo in settori strategici del servizio pubblico
(Lavoro, Trasporti, Finanze, Sanità ecc.).
Le regioni
possono svolgere a livello nazionale ed europeo un ruolo, sempre più evidente,
per lo sviluppo della società dell'informazione a livello locale mediante lo
sviluppo di infrastrutture e di servizi.
Le regioni
possono svolgere nei confronti degli enti locali del territorio (comuni,
provincie, comunità montane, ecc.) una azione per favorire la cooperazione
amministrativa e l'integrazione nella erogazione di servizi.
Gran parte di
queste iniziative verranno avviate da ogni singola regione in modo autonomo
secondo la propria visione e la propria strategia.
Nel Piano di
Azione di breve periodo si farà soprattutto riferimento a quelle iniziative
necessarie per organizzare modalità di coordinamento e di cooperazione tra
regioni al fine di assicurare l'omogeneità dei servizi sul piano nazionale,
lo scambio di soluzioni, risorse e buone pratiche, l'ottenimento di economie
di scala.
Il coordinamento
tra regioni consentirà di massimizzare il rendimento degli investimenti in
innovazione tecnologica che il governo intende promuovere a livello regionale,
ed è quindi una condizione necessaria al trasferimento di risorse dal governo
alle regioni.
Azione 6.1.1 Interoperabilità
delle reti regionali
Le regioni sono
chiamate a svolgere un ruolo essenziale nella realizzazione delle principali infrastrutture
e dei servizi necessari alla realizzazione del sistema informativo
integrato del Paese.
Numerose regioni
hanno promosso ed in parte già realizzato reti a copertura regionale allo scopo
di interconnettere gli enti locali del proprio territorio.
Le regioni che
dispongono, o disporranno a breve, di una rete regionale sono Basilicata,
Emilia-Romagna, Friuli V.G., Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Piemonte.
Altri organismi
ed enti locali hanno promosso, con lo stesso obiettivo, la realizzazione di reti
di area territoriale (Comunità montane, Province) o di categoria (ANCI, UPI).
È necessario
promuovere una azione mirata alla interconnessione ed alla interoperabilità di
tutte queste reti e della rete unitaria, allo scopo di realizzare, secondo un
modello architetturale federato, una rete a copertura nazionale,
che consenta a tutte le amministrazioni locali e centrali di interoperare alla
pari e di scambiarsi i propri servizi applicativi.
Studio di
Fattibilità (Azione 3.1.3) 4Q 2000
Rete a
copertura nazionale 2Q 2001-4Q 2001
Azione 6.1.2 Servizi sussidiari e
di supporto al decentramento
I gestori delle
reti federate dovranno realizzare ciascuno sulla propria rete tutti quei servizi
applicativi sussidiari e di supporto al decentramento che consentano un'armonica
cooperazione applicativa tra le amministrazioni locali e centrali,
indipendentemente dalla rete cui sono connesse, e che saranno identificati dallo
Studio di Fattibilità (Azione 3.1.3).
Tra questi
appaiono prioritari i servizi di supporto al decentramento di competenze in
campo di lavoro (Portale per i servizi all'impiego, Azione
5.2.3), finanze, sanità ecc. e quelli legati alla integrazione delle anagrafi.
Primi servizi
di supporto 2Q 2001-4Q 2001
La realizzazione
della rete a copertura nazionale, che rappresenta un obiettivo comune del Paese
ed una azione infrastrutturale essenziale ed abilitante del Piano di Azione,
sarà governata e coordinata dalla unità per la gestione della strategia
(Azione 3.1), cui partecipano i rappresentanti delle autonomie, nell'ambito di
un quadro armonico che eviti una competizione impropria tra i gestori delle
varie reti.
Le azioni
progettuali sinergiche, che le singole regioni dovranno realizzare per
raggiungere questo obiettivo strategico, saranno incentivate e supportate da
stanziamenti finanziari finalizzati.
Costo 6.1:
Servizi delle regioni 200 mld
6.2 L'informatizzazione
degli enti locali
Gli enti locali, in particolare i
comuni, rappresentano gli attori principali della strategia di e_government
del Paese, in quanto destinati a realizzare gli sportelli di front-office per la
erogazione dei servizi integrati al cittadino.
Date le diverse
dimensioni, i fattori di scala in gioco e le differenti capacità nell'utilizzo
delle moderne tecnologie, è necessario dispiegare una strategia che non
accentui ulteriormente, in relazione ai servizi erogati dagli enti locali, le
differenze tra i cittadini e le imprese in funzione della zona in cui risiedono.
È necessario
favorire ed accelerare non solo la completa informatizzazione di tutti gli enti
locali, ma anche la loro connessione ad una delle reti di area accessibili sul
loro territorio e, soprattutto e contestualmente, la esposizione in rete dei
servizi standard, definiti per ogni tipologia di ente (Azione 3.1.4).
Si tratta
soprattutto di incentivare il riuso delle soluzioni informatiche realizzate da
altri enti o di mettere a disposizione soluzioni chiavi in mano e accompagnate
dai necessari servizi di supporto.
Particolare
rilevanza, per quanto riguarda i comuni, ha l'esposizione sulla rete dei
servizi anagrafici e di stato civile, sia in relazione alla esigenza generale di
integrazione delle anagrafi a livello nazionale, sia in relazione alla esigenza
di supportare il Portale per i servizi di certificazione proposto
nella Azione 5.2.2.
È necessario
altresì sostenere lo sviluppo delle reti civiche da parte delle
amministrazioni comunali, non solo per l'erogazione dei servizi pubblici, ma
anche per lo sviluppo della partecipazione dei cittadini e per la promozione
della dimensione sociale e produttiva della rete.
Azione 6.2.1 Sviluppo delle reti
civiche
Lo sviluppo delle reti civiche
riguarda le seguenti tipologie di servizio:
erogazione di servizi telematici
(vedi Azione 5)
servizi per la partecipazione dei
cittadini alla vita delle amministrazioni ed ai processi di decisione
servizi per la formazione, per l'utilizzo
del terzo settore nell'erogazione di servizi pubblici, per il rafforzamento
della coesione sociali, per la promozione del tessuto socioeconomico, per lo
sviluppo della cooperazione produttiva dei giovani che svolgono nuovi lavori
Obiettivo di
connessione di tutte le anagrafi 2Q 2001-4Q 2002
Obiettivo di
connessione degli stati civili 2Q 2001-4Q 2003
Costo 6.2:
Informatizzazione enti locali 380 mld
Costo totale
Azione 6 600 mld
7.
L'integrazione delle anagrafi
La frammentazione dell'attuale
sistema degli archivi delle anagrafi e dello stato civile, fisicamente
distribuiti in 8102 comuni, rappresenta uno dei principali ostacoli da superare
per realizzare la visione proposta dal Piano di Azione in cui il cittadino:
- non dovrà produrre informazioni
già in possesso della Amministrazione, neppure in forma di autocertificazione;
- potrà comunicare una volta sola
all'Amministrazione le variazioni che lo riguardano, che sono molto
frequentemente di natura anagrafica;
- potrà ottenere i servizi della
Amministrazione accedendo, sia fisicamente che virtualmente, ad un qualsiasi
sportello indipendentemente dal suo luogo di residenza.
Realizzare il
sistema integrato delle anagrafi è sicuramente una sfida di grande complessità
normativa e organizzativa, ma anche sistemica ed informatica.
Le azioni
descritte al Capitolo 6 offrono una soluzione al problema della connettività
dei comuni i quali, sia che si connettano ad una rete di area, sia che si
connettano ad una rete di categoria, saranno tecnicamente abilitati, utilizzando
i servizi applicativi delle suddette reti, ad interoperare su base paritetica
con tutte le altre amministrazioni locali e con tutte le amministrazioni
centrali attestate sulla rete unitaria.
7.1
Interazioni tra amministrazioni centrali e comuni
Nelle condizioni
di sicurezza e di privacy richieste dalla normativa, le interrogazioni
e le transazioni bidirezionali tra amministrazioni centrali e
comuni, potranno avvenire, almeno dal punto di vista tecnico, direttamente e
senza intervento di intermediari, e per il solo tramite dei servizi a valore
aggiunto offerti dai gestori delle reti regionali, di area o di categoria cui i
comuni sono connessi.
A questo fine,
e fatte salve le condizioni di sicurezza, saranno rimosse le restrizioni
normative o autorizzative che attualmente limitano lo scambio diretto di
informazioni per via telematica tra i comuni ed ogni altra amministrazione
locale e centrale.
Azione 7.1 Accesso ai servizi di
certificazione delle anagrafi
I comuni
dovranno, sempre in condizioni di sicurezza e di garanzia della privacy, esporre
sulla rete i servizi di accesso a tutte le informazioni certificatorie di cui
sono titolari, per consentire la realizzazione della piena funzionalità del Portale
per i servizi di certificazione (Azione 5.2.2).
Esposizione
delle informazioni certificatorie 2Q 2001-4Q 2002
Costo 7.1:
Accesso ai servizi anagrafici 40 mld
7.2 L'indice delle anagrafi
La realizzazione di un sistema
integrato delle anagrafi presuppone la creazione e la gestione di un indice dei
cittadini residenti, o indice delle anagrafi, necessario
sia ai fini del reperimento, sia ai fini della verifica e del mantenimento della
coerenza delle informazioni anagrafiche a livello nazionale. L'indice è
collegato ad un codice unico di identificazione del cittadino,
attualmente individuato nel codice fiscale.
L'indice non
conterrà le informazioni anagrafiche del cittadino, che restano di esclusiva
pertinenza della anagrafe del comune di residenza, ma solo i dati minimi che
servono a reperirle o ad accelerarne l'accesso.
Azione 7.2 Sviluppo e gestione
dell'indice delle anagrafi
L'indice delle
anagrafi sarà realizzato e gestito dal Ministero dell'Interno come un servizio
accessibile in rete a tutti i comuni, i quali saranno tenuti a
partecipare alla creazione dell'indice nazionale ed al suo aggiornamento.
I comuni saranno
quindi tenuti a comunicare per via telematica, in modo diretto o indiretto,
al gestore dell'indice tutte e sole le variazioni anagrafiche che
producono modifiche all'indice, quali le nascite, le morti, i cambiamenti di
residenza ed eventualmente altre informazioni collegate alla concessione dei
documenti di identità.
Altri servizi,
eventualmente resi disponibili dal gestore dell'indice, come ad esempio la
mediazione dell'accesso agli archivi della amministrazioni centrali e
viceversa, o la mediazione della notifica di eventi anagrafici, saranno offerti
ai comuni in una logica di sussidiarietà e in modo non esclusivo.
L'indice potrà
consentire la realizzazione di servizi per il cittadino che richiedono una
visione integrata delle anagrafi come i servizi elettorali, la carta
di identità elettronica ed altri servizi collegati alla residenza.
Realizzazione
e gestione dell'indice 2Q 2001
Costo 7.2: Indice
delle anagrafi 25 mld
7.3 Notifica delle
variazioni anagrafiche
Le notifiche delle variazioni
anagrafiche saranno comunicate dai comuni al gestore dell'indice o direttamente
o per mezzo di un servizio di notifica eventi e con le stesse
modalità con cui vengono comunicate alle altre amministrazioni eventualmente
interessate.
Un servizio
generalizzato di notifica degli eventi di variazione anagrafica e di stato
civile appare non solo opportuno, ma auspicabile e necessario per mantenere
sempre coerenti ed aggiornate le informazioni sui cittadini, che ciascuna
amministrazione, sia locale che centrale, mantiene in relazione ai propri fini
istituzionali.
La tecnologia
consente di realizzare sistemi generalizzati di notifica di eventi a tutti gli
enti interessati alle variazioni. Uno studio di fattibilità al riguardo è
stato condotto da AIPA in collaborazione con le Associazioni dei fornitori IT.
Azione 7.3 Servizio federato di
notifica eventi
Un servizio
di notifica eventi sarà realizzato come servizio a valore aggiunto
della rete nazionale e, data la sua natura infrastrutturale, sarà
gestito in modo cooperativo dai centri di gestione di ciascuna delle reti
federate che la compongono. In questo modo gli eventi potranno essere
notificati non solo alle amministrazioni centrali, ma anche a tutte le
amministrazioni locali interessate.
Servizio di
notifica eventi 2Q 2001-2Q 2002
Costo 7.3:
Servizio di notifica eventi 60 mld
Costo totale
Azione 7 125 mld
8. Sistema di
interscambio Catasto-Comuni
Questa azione prevede il
completamento del sistema di interscambio Catasto-Comuni di cui è stata
realizzata, ad oggi, una soluzione funzionalmente completa accessibile
attraverso il sito del Ministero delle Finanze (SISTER: Sistema Interscambio
Territorio). Gli obiettivi del progetto sono:
Rendere facilmente accessibili i
servizi degli Uffici del Territorio, quali visure e certificazioni catastali,
visure ipotecarie, pratiche di accatastamento, di variazione catastali, sia ai
comuni che ai cittadini;
Realizzare un servizio a valenza
nazionale, di supporto alla predisposizione, validazione ed aggiornamento delle
posizioni ICI, fruibile da comuni, cittadini, imprese, notai, professionisti,
ecc.;
Rendere disponibile, su tutto il
territorio nazionale, le banche dati geografiche di derivazione catastale, come
base informativa condivisa per lo sviluppo di attività di pianificazione e
valutazione sul territorio.
Le azioni previste comportano:
Il potenziamento del sistema
SISTER del Ministero delle Finanze, estendendone il collegamento a tutti i
comuni e realizzando i poli compartimentali. I flussi SISTER saranno resi
bidirezionali, attraverso un vero interscambio Comune-Dipartimento del
Territorio, sia in termini di dati che di visibilità e condivisione delle
banche dati.
La realizzazione di un servizio
nazionale di supporto alla predisposizione, validazione ed aggiornamento di
posizioni ICI, esteso, oltre che agli enti locali, ai cittadini ed ai
professionisti. Questo intervento sarà realizzato:
estendendo il sistema d'interscambio
catasto-comuni - principalmente rivolto ai comuni- per accedere ai servizi di
anagrafe tributaria utili al controllo delle dichiarazioni ICI ed all'accesso
agli archivi ICI disponibili presso il Ministero delle Finanze;
realizzando un
"portale"(sportello ICI) - principalmente rivolto a cittadini, imprese
tecnici professionisti, commercialisti e notai- con funzioni specifiche per le
formalità riguardanti gli immobili. Attraverso lo sportello ICI gli utenti
potranno interrogare la loro posizione ICI, confrontarla con le posizioni
tributarie e catastali, valutare le aliquote, riscontare incoerenze e segnalarle
al comune, al catasto o all'anagrafe tributaria. Sarà quindi possibile
controllare ed aggiornare le situazioni di incongruenza sugli intestatari, sui
codici fiscali, sugli eventuali edifici non classati o privi di rendita o con
dati incoerenti tra catasto e toponomastica comunale.
Azione 8 Sistema di interscambio
Catasto-Comuni
Sistema di
interscambio Catasto-Comuni 1Q 2001
Costo totale
Azione 8 200 mld
9. La carta
d'identità elettronica
La carta di identità
elettronica sarà utilizzata non solo come documento di riconoscimento
personale, ma anche come unica carta multifunzionale di accesso a tutti
quei servizi, erogati per via telematica dalla pubblica amministrazione, che
richiedono la identificazione certa dell'utilizzatore.
La firma
digitale integrata all'interno della carta di identità elettronica,
costituirà la principale modalità di accesso sicuro alle informazioni ed ai
servizi on-line erogati da soggetti pubblici e privati, e potrà garantire la
validità legale dei documenti trasmessi per via telematica.
Per poter
distribuire la carta di identità, i comuni dovranno rendere la propria anagrafe
indirizzabile tramite l'indice delle anagrafi e, come
specificato al Capitolo 7.2, saranno tenuti a notificare al Ministero
dell'Interno solamente quegli eventi anagrafici che producono variazioni
all'indice, senza vincolo di adesione ad altri servizi sussidiari.
Azione 9.1 Sperimentazione del
circuito di emissione
A conclusione
dello studio di fattibilità condotto da AIPA, il Ministero dell'Interno
attiverà, in collaborazione con alcuni comuni, un progetto finalizzato alla sperimentazione
del circuito di emissione della carta d'identità elettronica.
Si prevede la
distribuzione ai comuni partecipanti alla sperimentazione di 100.000
carte di identità.
In questa fase i
servizi associati alla carta saranno servizi a carattere locale
sviluppati ed erogati dai comuni che partecipano alla sperimentazione.
Emissione
100.000 carte 4Q 2000
Costo 9.1:
Sperimentazione 70 mld
Azione 9.2 Seconda fase di
emissione
Completata la
prima fase di sperimentazione si procederà alla emissione di 1.000.000
di carte di identità, utilizzabili anche per l'accesso ad alcuni servizi a
carattere nazionale.
Sarà finalizzato
uno studio per la identificazione dei servizi a carattere nazionale accessibili
tramite la carta ed un piano per lo sviluppo di almeno un servizio. È
essenziale infatti, ai fini del successo presso i cittadini, che le dimensioni
della sperimentazione siano adeguate per una estesa visibilità dell'iniziativa,
e che la carta, che si caratterizza come sistema di identificazione a livello
nazionale, costituisca anche, fin dall'inizio, uno strumento di accesso
a servizi legati allo stato di cittadinanza, che non sono fruibili utilizzando
la normale carta di identità.
Identificazione
dei servizi a carattere nazionale 4Q 2000
Realizzazione
di un servizio a carattere nazionale 2Q 2001
Emissione
1.000.000 carte 2Q 2001
Costo 9.2: Costo
emissione ed erogazione servizi 70 mld
Costo totale
Azione 9 140 mld
10. Promozione
della firma digitale
Questa azione è rivolta a
promuovere la diffusione e l'uso della firma digitale.
Essendo già
stato costituito l'albo dei certificatori e garantita la interoperabilità
degli stessi, la firma digitale rappresenta ormai una realtà completamente
fruibile, sia da parte dei cittadini e delle imprese, ma soprattutto da parte
dei dipendenti pubblici cui è attribuito potere di firma.
Per i dipendenti
pubblici è in corso un bando di gara da parte del Centro Tecnico della Rete
unitaria per distribuire 10.000 certificati di firma. I dipendenti pubblici dell'area
di Roma potranno usufruire della firma digitale utilizzando quella già in uso
nella rete G-Net, opportunamente aggiornata dallo standard ITSEC 2 allo standard
ITSEC 4, così come previsto nel D.P.C.M. 08 febbraio 1999.
Opportune
iniziative di promozione saranno attuate anche per favorire l'uso della firma
digitale da parte dei privati cittadini e delle imprese, soprattutto nelle
interazioni con la pubblica amministrazione tramite i portali descritti nel
Capitolo 5.2.
Sarà inoltre
costituito un fondo per contribuire alla dotazione dei certificati di firma per
i dipendenti pubblici delle amministrazioni centrali e locali. La firma sarà
integrata nella carta di identità elettronica per i dipendenti già in possesso
di questo strumento.
Firma digitale
ai dipendenti pubblici 4Q 2000
Azioni di
promozione finalizzate all'utilizzo dei portali 1Q 2001
Costo totale
Azione 10 52 mld
11.
La gestione elettronica dei flussi documentali
Il
D.P.R. n.428/98, la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 28
ottobre 1999 sulla gestione informatica dei flussi documentali nelle pubbliche
amministrazioni e le regole tecniche in corso di emanazione, forniscono un
fondamentale impulso alle amministrazioni centrali, regionali e locali nella
concreta attuazione del quadro normativo ora esistente, sollecitando un profondo
cambiamento di tipo organizzativo e culturale ancor prima che un aggiornamento
di tipo tecnologico.
I sistemi di protocollo
informatico, nella loro versione più evoluta, comprendono talune funzioni
innovative per la pubblica amministrazione. Oltre alla possibilità di
protocollare i tradizionali documenti cartacei, è possibile anche: protocollare
documenti elettronici; collegare direttamente al sistema di protocollo il
sistema di archiviazione e conservazione dei documenti; garantire forme più
efficaci di accesso e trasparenza agli atti amministrativi; fornire elementi
utili ai fini delle attività di controllo di gestione; sperimentare
applicazioni elettroniche della gestione dei flussi documentali.
In questo contesto innovativo è
necessario finanziare una specifica azione dedicata a diffondere le applicazioni
e a sviluppare i processi formativi:
Azione 11.1 Sistemi di protocollo
Realizzazione dei sistemi di
protocollo nelle più importanti pubbliche amministrazioni locali (regioni e
principali comuni), per tutti i moduli previsti dal progetto: registrazione di
protocollo, gestione documentale, archiviazione.
Sistemi di
protocollo 2Q 2001
Azione 11.2 Integrazione dei
sistemi di protocollo
Collegamento di tali sistemi via
rete nazionale con i sistemi di protocollo delle amministrazioni centrali
creando così la rete documentale presupposto dell'utilizzo del protocollo a
fini di trasparenza.
Integrazione
dei protocolli 4Q 2001
Azione 11.3 Trasmissione dati
strutturati
Realizzazione, sia presso le
amministrazioni centrali che locali, di progetti pilota di trasmissione delle
principali informazioni in forma strutturata utilizzando gli standard di
mercato.
Progetti
pilota 2Q 2001
Relativamente al primo punto non
si propone un finanziamento per le Amministrazioni centrali perché già
previsto nel piano triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione
predisposto da Aipa.
Costo totale
Azione 11 20 mld
12.
e-Procurement
Questa azione ha come scopo la
diffusione, la promozione e lo sviluppo del commercio elettronico quale
strumento per l'acquisizione di beni e servizi nella pubblica amministrazione.
Attraverso questo nuovo strumento si vogliono raggiungere i seguenti obiettivi:
ridurre la spesa per le forniture
di beni e servizi nella pubblica amministrazione;
rendere le procedure più snelle
e più rapide;
garantire la massima trasparenza
nelle operazioni di gara;
aprire il mercato delle forniture
e renderlo più competitivo.
Azione 12 Approvvigionamento
elettronico
Le norme di riferimento sono
contenute nel disegno di legge annuale per la semplificazione. Tali
disposizioni, permetteranno, anche con riferimento alla nuova disciplina
introdotta dall'art. 26 della Legge n. 488 del 1999 di attivare un'asta
telematica permanente ove si potranno incontrare offerta e domanda, in tempo
reale, garantendo sempre all'amministrazione le migliori condizioni di
mercato. Anche la pubblicazione dei bandi di gara potrà avvenire in via
telematica e verranno emanate delle norme regolamentari per rendere compatibile
tale nuovo sistema con la disciplina attuale della contabilità generale dello
Stato. Vengono inoltre istituiti, con provvedimento amministrativo, due comitati
di coordinamento per monitorare e guidare questo processo di trasformazione
presso le amministrazioni centrali.
Le stesse procedure potranno
essere adottate volontariamente anche dalle amministrazioni locali
Predisposizione
delle sistema e delle procedure 4Q 2000
Avvio del
sistema di acquisizione 1Q 2001
Costo totale
Azione 12 10 mld
13. Azioni di
formazione
L'introduzione delle tecnologie
informatiche nel lavoro di ufficio a tutti i livelli crea la necessità di
fornire una adeguata formazione a tutti i pubblici dipendenti. La scarsa
conoscenza delle potenzialità di tali tecnologie e la mancanza di addestramento
all'uso degli strumenti creano fenomeni di rigetto negli operatori e vanificano
gli ingenti investimenti che l'amministrazione sta facendo in questo campo.
La formazione
degli operatori deve, quindi, mirare a:
-
elevare il
livello di competenza nell'uso dell'informatica sia di chi già ha conoscenze
minime di base, sia di chi si avvicina per la prima volta all'uso dello
strumento informatico;
-
accrescere la
produttività di tutti coloro che hanno bisogno di usare il computer;
-
consentire un
miglior ritorno degli investimenti nelle tecnologie dell'informazione;
-
garantire che
tutti gli utenti di computer comprendano come esso possa essere utilizzato
efficientemente e conoscano i problemi di qualità connessi all'impiego di tale
strumento;
-
fornire una
qualificazione che consenta a chiunque, indipendentemente dalla sua formazione
di base, di essere parte della "Società dell'Informazione".
Molti pubblici
dipendenti (forse il 50%) hanno già un certo grado di familiarità con gli
strumenti informatici. Tale grado di familiarità è strettamente correlato alla
diffusione dei personal computer nelle amministrazioni, ed è noto che tale
diffusione non è omogenea. Ad un programma di diffusione dell'alfabetizzazione
informatica dovrà corrispondere un programma di diffusione degli strumenti
informatici e delle reti.
Azione 13.1 Formazione di base
Questa azione è
focalizzata alla formazione dei pubblici dipendenti come utilizzatori
delle tecnologie informatiche. Il piano si propone di:
fornire una
alfabetizzazione informatica a tutti i dipendenti;
fornire una
migliore conoscenza a coloro che abbiano già delle nozioni di base.
I corsi
seguiranno i percorsi formativi dalla "European Computer Driving
Licence" (ECDL), che è stata assunta come standard dalle pubbliche
amministrazioni di molti paesi europei, quali la Gran Bretagna e la Norvegia, è
stata raccomandata a tutti gli Istituti Tecnici dal Ministero della Pubblica
Istruzione ed è stata proposta agli Stati membri dell'Unione europea come
strumento standard per la certificazione delle competenze di base nell'uso del
computer.
È prevista la
erogazione di 30 ore di corso per ogni dipendente,
sia per chi segue il percorso di alfabetizzazione, che per chi segue il
percorso avanzato.
I corsi per il
conseguimento della ECDL saranno adattati per tenere conto dei particolari
problemi motivazionali dei dipendenti pubblici. Per non allontanare i dipendenti
dal luogo di lavoro verranno anche utilizzate le metodologie e le tecnologie
della formazione a distanza.
I corsi avranno
una forte componente di esercitazione e richiedono strutture adeguate su tutto
il territorio nazionale. I centri che dispongono di laboratori didattici per
l'erogazione e l'attestazione della ECDL sono presenti in tutti i capoluoghi di
provincia e anche molti istituti tecnici statali ed alcuni dipartimenti
universitari si sono attrezzati a questo scopo.
Inizialmente
sarà interessata una popolazione di circa 400.000 dipendenti pubblici.
Costo 13.1:
Formazione di base 250 mld
Molte
amministrazioni gestiscono i propri sistemi e le proprie reti in outsourcing, ma
non è pensabile che possano farlo senza disporre di un nucleo, anche minimo, di
propri esperti che coadiuvi e controlli il fornitore.
Azione 13.2 Formazione
specialistica
L'azione
si propone di accrescere e aggiornare le conoscenze specialistiche di coloro che
gestiscono le infrastrutture informatiche, in particolare dei gestori delle
infrastrutture di rete e degli operatori di protocollo e degli operatori
degli uffici per le relazioni con il pubblico per recepire i nuovi servizi
forniti dalla innovazione normativa e procedurale.
Per la formazione
specialistica sarà utilizzato il materiale didattico prodotto per i corsi che
l'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione sta erogando per i
gestori di reti. L'Autorità e il Formez stanno definendo una convenzione che
prevede una collaborazione per fornire la consulenza necessaria alla loro
diffusione presso le amministrazioni locali.
Costo 13.2:
Formazione specialistica 25 mld
Costo totale
Azione 13 275 mld
14. Tabella
riassuntiva dei costi
Costo 3.1: Unità per
l'elaborazione della strategia 6 mld
Costo 3.2: Gestione del Programma di Lavoro 10 mld
Costo Azione 3: Strutture operative 16 mld
Costo 4.1: Rete nazionale 5 mld
Costo Azione 4: Rete nazionale 30 mld
Costo 5.1: Portali informativi 32 mld
Costo 5.2: Portali per l'erogazione di servizi 55 mld
Costo Azione 5: Portali amministrazioni centrali 87 mld
Costo 6.1: Servizi delle regioni 200 mld
Costo 6.2: Informatizzazione enti locali 400 mld
Costo Azione 6: Enti locali 580 mld
Costo 7.1: Accesso servizi anagrafici 40 mld
Costo 7.2: Indice anagrafico 35 mld
Costo 7.3: Servizio di notifica eventi 60 mld
Costo Azione 7: Anagrafi 125 mld
(Costo Azione 8: Catasto 200 mld *)
Costo 9.1: Sperimentazione CIE 70 mld
Costo 9.2: Seconda emissione ed erogazione servizi 70 mld
Costo Azione 9: Carta di identità 140 mld
Costo Azione 10: Firma digitale 52 mld
Costo 11.1: Formazione di base 250 mld
Costo 11.2: Formazione specialistica 25 mld
Costo Azione 11: Gestione flussi documentali 20 mld
Costo Azione 12: e_Procurement
Costo Azione 13: Formazione 275 mld
Costo Totale
1335 mld
* Finanziamento
del Ministero delle Finanze
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