Direttiva del Presidente del consiglio di ministri 16
gennaio 2002 Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie
Sicurezza informatica e delle telecomunicazioni nelle pubbliche
amministrazioni statali
A tutte le amministrazioni dello Stato Alle aziende ed
amministrazioni autonome dello Stato A tutti gli enti pubblici non
economici nazionali
IL MINISTRO PER L'INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE, DI INTESA
CON IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI
Visto il decreto legge 12 giugno 2001, n. 217, recante
"Modificazione al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonché alla
legge 23 agosto 1988, n. 400, in materia di organizzazione del Governo",
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2001, n. 317, ed in
particolare l'articolo 6 del decreto-legge;
Visto il decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri 9 agosto 2001, recante "delega
di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di
innovazione e tecnologie al Ministro senza portafoglio dott. Lucio
Stanca";
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri 27 settembre 2001, recante "Istituzione del Dipartimento per
l'innovazione e le tecnologie";
EMANA la seguente direttiva:
Sicurezza
nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
Le
informazioni gestite dai sistemi informativi pubblici costituiscono una
risorsa di valore strategico per il governo del Paese.
Questo
patrimonio deve essere efficacemente protetto e tutelato al fine di
prevenire possibili alterazioni sul significato intrinseco delle
informazioni stesse. E' noto infatti che esistono minacce di intrusione e
possibilità di divulgazione non autorizzata di informazioni, nonché di
interruzione e di distruzione del servizio.
Lo stesso processo di
innovazione tecnologica produce da un lato strumenti più sofisticati di
"attacco", ma d'altro lato idonei strumenti di difesa e
protezione.
Assume quindi importanza fondamentale valutare il
rischio connesso con la gestione delle informazione e dei
sistemi.
Inoltre per poter operare in un mondo digitale sempre più
aperto, le pubbliche amministrazione devono essere in grado di presentare
credenziali di sicurezza nelle informazioni conformi agli standard
internazionali di riferimento.
Nell'ambito delle rispettive
responsabilità il Ministro per l'innovazione e le tecnologie ed il
Ministro delle comunicazioni sono quindi chiamati ad interpretare il tema
rischio-sicurezza non solo nell'ottica della riduzione della
vulnerabilità, per garantire integrità e affidabilità dell'informazione
pubblica, ma anche al fine di creare e mantenere una posizione primaria a
livello europeo.
Si raccomanda pertanto a tutte le pubbliche
amministrazioni in indirizzo di avviare nell'immediato alcune azioni
prioritarie tali da consentire il conseguimento di un primo importante
risultato di allineamento ad una "base minima di sicurezza",
attraverso:
1) una rapida autodiagnosi, sulla base dell'allegato
1, del livello di adeguatezza della Sicurezza Informatica e delle
Telecomunicazioni (ICT), con particolare riferimento alla dimensione
organizzativa operativa e conoscitiva della sicurezza; 2)
l'attivazione delle necessarie iniziative per posizionarsi sulla "base
minima di sicurezza", definita nell'allegato
2, che consenta di costruire con un approccio unitario e
condiviso, le fondamenta della sicurezza della pubblica
amministrazione. Tali fondamenta non pretendono di rappresentare una
risposta completa ed esaustiva, ma vogliono fornire una serie di
indicazioni tecnico-operative utili per avviare la Pubblica
Amministrazione verso la concreta soluzione dei principali problemi di
sicurezza e, nel contempo, gettare le basi per lo sviluppo di un vero e
proprio sistema nazionale di sicurezza ICT della pubblica
amministrazione.
Nel frattempo a tal fine il Dipartimento per
l'innovazione per le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei
Ministri ed il Ministero delle comunicazioni stanno promovendo la
predisposizione del programma di azione del Governo per la sicurezza ICT
da sottoporre alla attenzione delle pubbliche amministrazioni, articolato
sulle seguenti linee:
1) promuovere la creazione e la
successiva attivazione di un modello organizzativo nazionale di sicurezza
ICT che comprenda tutti gli organi istituzionali, scientifici ed
accademici deputati, ciascuno per il proprio ruolo, ad assicurare
organicità e completezza al tema sicurezza; 2) costituire un
Comitato nazionale della sicurezza ICT per indirizzare, guidare e
coordinare le varie iniziative connesse con il raggiungimento degli
standard di sicurezza che verranno definiti; 3) definire uno
schema nazionale di riferimento della sicurezza sviluppando linee guida,
direttive, standard, nonché i processi di accreditamento e di
certificazione; 4) formulare il Piano nazionale della sicurezza
ICT della pubblica amministrazione; 5) realizzare la
certificazione di sicurezza ICT nella pubblica
amministrazione.
Data l'importanza ed attualità del tema in oggetto
e nella consapevolezza del grande impegno richiesto in termini di
competenze e risorse da mobilitare si raccomanda tutte le pubbliche
amministrazioni di agire con la massima priorità ed urgenza per quanto
riguarda le azioni immediate preventivamente descritte.
Roma, 16
gennaio 2002
Il Ministro per l'innovazione e le tecnologie
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