Una truffa nell'offerta
convenienza?
"L'offerta prevede la possibilità di
collegarsi a un solo numero"
di Claudia Rocchini* - 02.06.98
Utenti Internet? Sottoscrittori dell'offerta
Telecom che prevede uno sconto del 50% per tutte le chiamate fatte ai numeri
urbani dei vostri provider a fronte di un pagamento una tantum di
10.000 lire e di un canone mensile di 5.000 lire? Se le risposte sono
affermative, benvenuti nel club delle vittime della Telecom.
Il fulcro del problema è nella gestione dello
smistamento delle chiamate fatte al numero urbano del provider per ottenere il
collegamento alla rete: se il numero risulta occupato, le chiamate vengono via
via smistate su sottolinee trovate libere. E fin qui, nulla da eccepire.
Sorprendentemente, però, la Telecom comincia a conteggiare gli scatti non al
momento del collegamento al numero principale, ma nell'istante in cui la
chiamata viene smistata sulle altre linee, mentre l'ignaro utente è convinto
di essere collegato al numero da lui digitato. Invece, dalla bolletta, il
malcapitato di turno scoprirà di essersi collegato per la maggior parte delle
volte a più numeri, diversi da quello indicato nel contratto di sottoscrizone,
e deve così pagare la bolletta a tariffa praticamente piena, nonostante gli
siano già stati applicati l'una tantum e il canone mensile di abbonamento al
servizio.
Ma andiamo per ordine. Tutto ha inizio, manco a
dirlo, con una telefonata. Un gentile dipendente della società telefonica
comunica che sulla bolletta del secondo bimestre 1998 l'applicazione dello
sconto previsto sarà solo parziale perché dalle rilevazioni effettuate risulta
che la maggior parte delle connessioni al numero urbano, se trovato occupato,
sono state smistate ad altre linee via via trovate libere sempre dipendenti,
però, dal numero capofila. «Di conseguenza - conclude l'incaricato - dato
che l'offerta prevede la possibilità di collegarsi a un solo numero, non è
possibile applicare interamente gli sconti». E alla telefonata è seguito
puntualmente l'invio della bolletta a conferma di quanto cortesemente
annunciato. E così comincia il calvario. Telefonate a Italia on Line, il
provider coinvolto suo malgrado in questa vicenda, telefonate ai numeri Telecom
di assistenza clienti 177 e 188 dove inutilmente l'utente spiega che non è
responsabile del percorso di una telefonata né tanto memo è tenuto a esserlo e
infine telefonate al comitato Vittime della Telecom per avere indicazioni
concrete e rapide su come comportarsi.
A Italia on Line declinano ogni responsabilità.
Infatti, prima dell'entrata in vigore delle offerte Telecom, i provider erano
tenuti per legge a comunicare al ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni
l'elenco di tutti i numeri corrispondenti ai nodi locali. Non solo. Silvia
Bergamini, responsabile di Italia on Line dei rapporti con la clientela,
denuncia episodi simili in tutto il territorio nazionale: «I centralini stanno
ricevendo numerose telefonate di protesta da parte di nostri clienti. E' ovvio
infatti che se al numero capofila dei nostri nodi locali giungono
contemporaneamente più chiamate, queste vengano smistate ad altre sottolinee
libere al momento. Ma l'utente, di fatto, ottiene il collegamento dal numero
principale. Il problema riguarda dunque la gestione Telecom della linea di
smistamento delle chiamate. Dalla Telecom comunque comunicano che nei prossimi
giorni verranno inviate lettere agli utenti Internet in cui ammettono il
problema e si rendono disponibili a rimborsare i crediti».
Il sospiro di sollievo provocato da questa
notizia è però di breve durata. Alla Telecom rispondono che a fronte di un
riscontro oggettivo con i tabulati delle chiamate effettuate, ci sarà
certamente un rimborso, ma verrà scalato dalle successive bollette, nonostante
il pagamento già addebitato in bolletta dell'una tantum e del canone mensile
di abbonamento. All'utente ormai spazientito non resta che chiedere, ai fini
di un futuro riscontro, di ottenere la documentazione delle telefonate
corrispondenti al bimestre interessato, ma scopre di non avere accesso ai propri
tabulati a meno di essere già abbonato al servizio Telecom che fornisce la
documentazione del traffico telefonico: «Il servizio non ha però effetto
retroattivo e anche se si sottoscrive ora l'abbonamento, non possiamo fornire
i tabulati del periodo richiesto», conclude l'incaricato. E dulcis in
fundo non si può nemmeno ottenere la sospensione della bolletta in attesa
di verifiche: il pagamento è obbligatorio altrimenti dopo due solleciti la
linea viene disattivata.
Le uniche soluzioni sono o pagare o rivolgersi al
Gabibbo. Al comitato Vittime della Telecom, presieduto dall'ingegner Lorenzo
Filippi, già noto per le numerose denunce di irregolarità della società
telefonica, suggeriscono però un'ulteriore strada: «Sì, sono a conoscenza
di questa situazione che coinvolge già centinaia di utenti - dichiara Filippi
-. E' vero che non si può richiedere la sospensione del pagamento della
bolletta, ma la Telecom è obbligata a fornire la documentazione del traffico
telefonico. Nel frattempo però è possibile invece ottenere la documentazione
del traffico dal provider: basta collegarsi al sito e digitando il nostro codice
appare immediatamente la distinta dei collegamenti ai nodi fatti nel bimestre
interessato. Quindi, dopo aver conteggiato più o meno approssimativamente il
numero degli scatti sui quali si ha diritto alla riduzione, si effettua il
pagamento su un bollettino in bianco, indicando la cifra che risulta dal nostro
conteggio. Insieme al bollettino - prosegue Filippi - è però necessario
inviare una raccomandata alla sede Telecom di zona motivando il tutto e
dichiarandosi disponibili a un conguaglio o a un rimborso successivo. In questo
modo si evitano disattivazioni di linea».
Infine, il presidente del comitato Vittime della
Telecom avvisa che tutte le lettere di protesta per i disservizi Telecom vanno
indirizzate non alla sede del ministero, ma all'Ispettorato territoriale del
ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni - Ufficio autorizzazioni e
concessioni - in via Tazzoli 2, 20154, Milano: «E' l'unico ente autorizzato
a svolgere controlli sull'operato della Telecom», conclude Filippi.
* Giornalista free lance
Ringraziamo la collega per il prezioso
contributo alla conoscenza dei fatti, che va al di là... delle sue intenzioni.
Infatti la risposta che le è stata data da Telecom sull'addebito
"parziale" a tariffa piena è tecnicamente inesatta, perché il
conteggio degli scatti inizia quando il modem chiamato si connette alla linea
selezionata dalla ricerca automatica: quindi lo sconto non viene applicato per
nulla nei casi in cui il numero "capofila" sia occupato.
La verifica dei collegamenti indicata dall'ingegner Filippi potrebbe non essere
disponibile da tutti i provider (M.C.)
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