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 Telecomunicazioni

Formula Telecom: quando la realtà supera la fantasia
di Paolo Nuti* - 04.06.98

Pubblichiamo in anteprima l'editoriale scritto da Paolo Nuti per il n. 4 di "MC-link news", il notiziario cartaceo che viene regolarmente inviato a tutti gli abbonati a MC-link.

I nostri abbonati probabilmente sanno che non condividiamo l'entusiasmo con il quale la stampa nazionale ha salutato la cosiddetta "formula urbana", introdotta da Telecom Italia il primo gennaio di quest'anno e presentata come "rivolta a tutti i Clienti Residenziali e agli Istituti Scolastici di I e II grado (pubblici e privati legalmente riconosciuti) che effettuano numerose chiamate allo stesso numero urbano" e "particolarmente vantaggiosa nei casi di collegamento ad un Internet Provider urbano".
Non condividiamo questo entusiasmo per due semplici motivi.
In primo luogo, il collegamento attraverso un modem è, inevitabilmente, soggetto a caduta. Questo non dipende dalla volontà o dall'impreparazione del provider o dell'utente, ma è piuttosto una caratteristica insita nella tecnologia dei modem ad alta velocità: basta un piccolo disturbo in linea, una chiamata urbana urgente o un avviso di chiamata, perché i modem finiscano con l'abbattere la connessione. Di conseguenza, il risparmio dopo il primo intervallo di tassazione è consistente principalmente di giorno; il traffico dell'utente Internet residenziale, viceversa, si sviluppa principalmente di notte. Insomma, qualche utente residenziale abituato a fare chiamate molto lunghe potrà, se è fortunato, risparmiare un po' più del canone dovuto per accedere agli sconti "formula urbana" (5.000 lire bimestre per le linee commutate, 10.000 lire/bimestre per l'ISDN) ma, nella media, Telecom, e quindi sottoscrittori della "formula urbana", andranno, grosso modo, in pari.
In secondo luogo, la formula urbana rappresenta prima di tutto una operazione di "fidelizzazione" dell'utenza Telecom Italia in vista dell'ingresso di nuovi operatori di telefonia fissa. Tant'è che a fianco della "formula urbana" (originariamente indicata come "formula uno") sono poi state introdotte la "formula 3" (15% di sconto su tre numeri urbani o interurbani), sempre diretta all'utenza residenziale e la "formula 5", diretta all'utenza affari.

Se è assolutamente lecito che Telecom Italia faccia marketing sull'offerta "voce", ci sembra quanto meno discutibile che lo faccia in nome di Internet e che tutti facciano finta di crederci. Di fatto, dopo quasi un anno di tira e molla, l'unica vera azione tariffaria sul costo della telefonata svolta in favore della diffusione di Internet è rappresentata dalla cosiddetta "formula Internet", cioè lo sconto per le interurbane verso il provider più vicino, riservato esclusivamente a quanti non hanno un provider nella propria area telefonica; in pratica pochi punti percentuali sul totale dell'utenza Internet.
Si aggiunga che c'erano non pochi dubbi sulle modalità operative dello sconto, anche perché ad ogni richiesta di maggiori informazioni si ottenevano le risposte più varie. Eravamo quindi molto curiosi di vedere quale sarebbe stata, in pratica, la portata delle "facilitazioni".

Sfortunatamente la nostra attesa è andata delusa perché Telecom Italia ha applicato gli sconti non in base al numero chiamato, ma in base al numero che ha risposto. E se si considera che qualunque Internet Provider, anche il più piccolo, ha più di una linea con ricerca automatica, si capisce che la probabilità di trovare in bolletta lo sconto è di qualche punto percentuale.

Non possiamo credere che ci fosse una volontà di ingannare la buona fede del consumatore. Diciamo che si è trattato di un banale "errore di data base". Alle prime rimostranze dei sottoscrittori della "formula urbana", Telecom Italia ha risposto che metterà le cose a posto nella prossima bolletta. Speriamo che nei data base di Telecom Italia siano memorizzati non solo i numeri di telefono che hanno risposto, ma anche quelli realmente composti dall'utente. Allo stato delle cose non abbiamo motivo di dubitarne. Ci sia però consentito di affermare che, ancora una volta, Telecom ha pensato al proprio marketing e non al rispetto dei propri clienti.
Il "monopolista uscente" vanta una lunga tradizione in questo senso, dagli abbonati vittime delle truffe Videotel cui venne staccato il telefono, alla distribuzione di carte di credito telefoniche nella stessa busta in cui fu consegnata la password, alla distribuzione di schedine prepagate per i telefonini. In quest'ultimo caso si trattava di TIM, non di Telecom Italia, ma come si dice in Grecia, una faccia, una razza.

Questa volta la realtà ha superato qualsiasi fantasia: avevamo mille dubbi sulla "formula urbana", ma mai ci saremmo aspettati una svista di questa portata e, benché non abbia attinenza diretta con Internet, ci resta la curiosità di sapere se il problema si ripropone anche per la "formula 3" e la "formula 5". A proposito, come mai i quotidiani che hanno strombazzato a destra e a manca i cosiddetti "sconti per Internet" non informano i propri lettori, con altrettanta evidenza, degli sconti mancati?