Internet come servizio pubblico
di Stefano Semenzato - 11.12.98
(Dall'intervento del Sen. Stefano
Semenzato nel dibattito generale sulla finanziaria
Aula di Palazzo Madama - Venerdì 11 dicembre)
Il primo punto che voglio affrontare
riguarda il problema delle reti telematiche e di Internet in particolare.
Ciò che noi VERDI poniamo è l'utilità del decollo di Internet in funzione dei
possibili servizi al cittadino, del funzionamento della Pubblica
Amministrazione, dell'aumento delle possibilità di documentazione, di quelle di
trasparenza e di controllo della società.
In altre parole vorrei dire che dobbiamo superare l'immagine dell'utente di
Internet come giovane appassionato di tecnologia informatica per considerare il
computer per quello che è: un elettrodomestico capace di fornire alcuni
servizi.
Qualche mese fa c'è stata a Bologna
una fiera della Pubblica Amministrazione. Qualche settimana fa c'è stato un
incontro di amministratori delle città digitali, cioè di quelle città - e
sono oramai molte - che sono in grado di fornire sempre più numerosi servizi
per via telematica. Un processo, quest'ultimo che è stato incentivato dal
Parlamento attraverso la normativa sulla cosiddetta firma digitale, cioè sulla
possibilità di offrire ed avere atti e documentazioni ufficiali per via
telematica. Ma è stato sottolineato in questi ricordati appuntamenti, che lo
sviluppo dell'offerta informatica di servizi trova ormai il suo limite in due
fattori: la scarsa alfabetizzazione e la scarsa diffusione di personal computer
nelle famiglie italiane.
Grosse potenzialità rimangono così inespresse ed un settore che, in tutto il
mondo industrializzato, segna un forte dinamismo imprenditoriale ed
occupazionale rimane da noi depresso. Un mercato oramai saturo e perciò legato
solo al ricambio come quello delle televisioni ha registrato nel 1997 oltre 3
milioni di apparecchi venduti mentre quello dei personal computer, un mercato
che dovrebbe essere in piena espansione ha registrato meno di 400 mila vendite.
A noi pare sia compito del
legislatore avviare una serie di politiche di incentivazione di questo settore
proprio per le sue capacità di offrire servizi al cittadino.
La consultazione degli orari dei treni o di quelli di apertura degli uffici
pubblici, la possibilità di prenotazione diretta per visite nelle strutture
sanitarie - saltando così interminabili file e discrezionalità burocratiche -
l'accesso alle pratiche pendenti, la richiesta e l'acquisizione di certificati
sono solo alcune delle potenzialità, insomma siamo di fronte a una grande mole
di possibilità capaci di migliorare la qualità della vita delle persone.
E' necessario individuare dei
percorsi per promuovere queste possibilità.
Prima di affrontare le proposte che abbiamo avanzato nel collegato alla
finanziaria vorrei ricordare l'esistenza di una grande potenzialità. Nel giro
di pochi mesi, dall'inizio del prossimo anno, circa 30.000
tabaccai si attrezzeranno di terminale elettronico per il gioco del lotto e per
rendere praticabile il pagamento del bollo auto. Sono 30.000 terminali diffusi
nel paese e che potrebbero e potranno tranquillamente - è questo il vantaggio
delle tecnologia digitale - diventare anche sportelli della pubblica
amministrazione cui i cittadini potranno rivolgersi.
Ma - e questo è l'argomento che ci riguarda direttamente - è necessario che il
legislatore trovi forme dirette di incentivazione del settore favorendo lo
sviluppo di personal computer e di collegamento di Internet presso le famiglie.
Per questo abbiamo proposto, in un
emendamento al collegato, l'istituzione di un fondo di 40 miliardi per
incentivare la vendita di computer dotati di modem per connessione telematica.
La proposta prevede che si possa dare all'acquirente un contributo fino a 300
mila lire a patto che il venditore faccia altrettanto. Con questo meccanismo è
possibile incentivare la vendita di circa 150 mila
nuovi computer dotati, come dicevo, di modem per il collegamento ad Internet.
Questo ultimo dato è importante perché noi proponiamo di coprire il fabbisogno
aumentando di pochissimo, dello 0,05 la percentuale dei canoni delle aziende di
telecomunicazioni. Esborso che riteniamo necessario sia per la funzione di
servizio universale che queste aziende devono prestare - ed Internet per i
motivi detti rientra tra questi - ma che inoltre riteniamo conveniente per le
aziende perché esse godranno degli introiti dovuti per le connessioni
telefoniche ad Internet.
Ancora una sottolineatura su
Internet.
Su iniziativa del Governo - e di questo lo ringrazio - c'è un comma del
collegato che in un corretto rapporto tra il Parlamento e l'Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni chiede a quest'ultima di individuare - cito il
testo - 'gli schemi tariffari che favoriscono, per l'utenza residenziale, un uso
prolungato della rete'.
Voglio fare una riflessione sul termine 'uso prolungato della rete'. Esso
individua infatti un utente di Internet che non è quello cui noi pensiamo per
il futuro dell'informatica.
L'uso prolungato - nella versione arrivata dalla Camera si parlava di 4 ore -
prefigura un utente serale più legato alla versione ludica, più dedito alle
chat o a navigare in rete senza senso, che a quella di servizio del sistema
informatico.
Io penso ad una altro utente tipo. Allo studente che si collega al mattino per
vedere l'orario delle lezioni universitarie, che si collega ad una enciclopedia
telematica quando deve chiarire un aspetto oscuro di quello che sta studiando,
che invia una bozza della relazione ad un compagno o al professore.
Penso alla persona che almeno un paio di volte al giorno controlla la posta
elettronica, che deve chiedere informazioni sulla pratica relativa alla
ristrutturazione della propria casa, che vuole vedere l'orario di apertura di un
qualche ufficio, che vuole sapere - nelle città in cui esistono - gli orari
degli autobus, che magari decide di comprare qualcosa attraverso Internet e che
se ha dieci minuti liberi fa un gioco elettronico.
Insomma credo dovremmo pensare ad un
utente che si collega ad Internet varie volte nella giornata per ottenere dei
servizi.
E quindi non uno scatto con collegamento lungo, ma vari scatti, magari con
collegamento anche breve. Per questo chiedo di riformulare quel passo sull'uso
prolungato che rischia di creare per l'Autorità più vincoli che opportunità.
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