Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

 

 Nomi a dominio

La legislazione deve sottostare alle normative tecniche
di Claudio Allocchio* - 11.10.01

NOTA. Questo messaggio e quello di Vittorio Bertola sono stati inviati alla lista della Naming Authority in risposta alle dimissioni di Manlio Cammarata

Caro Manlio,

il tuo articolo lo ho letto, e mi sorprende che una persona che reputo intelligente come te si permetta di scrivere affermazioni che denotano la totale mancanza di conoscenza della storia e della situazione.

Prima di scrivere cose come "non si capisce da chi sia stata data l'autorita' alla NA", potevi perlomeno andarti a leggere la sezione "la storia della NA", e se questo, come possibile, non fosse sufficientemente chiara, potevi chiedere spiegazioni.

Evidentemente per te sigle come ISO, ITU, UNINFO, e standard per la creazione di Registry e Ruling Board non significano molto, cosi' come non significano molto il modo di funzionamento degli organismi internazionali che la rete, oltre ad averla creata, la governano e continueranno a governarla.

Inoltre, di nuovo mi sorprende la tua non conoscenza del fatto che i nomi a dominio sono restano e sempre resteranno quello che e' definito in RFC1034.

Mi permetto quindi, spero a beneficio di tutti, una digressione...

I significati aggiuntivi che ad essi vengono attribuiti da persone di provenienza tutt'altro che valida per deliberare che cosa e' un nome a dominio sono una congettura temporanea, che probabilmente, come ho gia' detto piu' volte, e la storia vedra' se ho ragione, sparira' totalmente e nessuno se ne ricordera' piu'. Sono norme chiare sulla titela dei nomi in generale che servono, non certo pseudo-esperti di Internet che dall'alto della loro non conoscenza dell'argomento di cui palrano pontificano sui significati di cose che sono chiare e definite da sempre.

La NA, cosi come la RA, trovandosi in mezzo a questa totale disinformazione, ignoranza e mistificazione, ovviamente cerca di "limitare i danni" provocati da questa convizione, in attesa che si sistemino sia le definizioni giuridiche della tutela dei nomi (ed e' li che sono le colpa: l'incapacita' di dare definizioni sensate, coerenti, valide in una situazione dove i confini nazionali contano poco etc), e che un "qualche cosa d'altro" (cosa? bhe i portali sono un primo grezzo bagliore di quello che succedera con i veri Directory Services) anche tecnicamente metta fine alle deformazioni indotte dalla non conoscenza delle cose, rendendo utile il corretto strumento tecnico di identificazione dei "segni distintivi" sulla rete: per i profani che volessero informarsi (sarebbe ora...) si chiama Distinguished Name (ed il nome stesso dovrebbe farvi pensare...)

Grazie del contributo dato sinora, ma sicuramente non approvo quanto da te scritto nel tuo articolo di oggi, meramente per i motivi di cui sopra. La "legislazione" non puo' e non deve occuparsi di definizioni tecniche, e non puo' e non deve cercare di applicare forzosamente le proprie definizioni ad argomenti tecnici che "non hanno relazione biunivoca" con le proprie leggi. Inoltre la legislazione deve SOTTOSTARE alle normative tecniche, ed al massimo puo' "renderle obbligatorie per legge", non certo modificarle.

e, come hai inserito tempo fa come cappello ad un mio aritoclo su Interlex, permettimi di firmare nel modo che ritengo il piu' valido e giusto:

Claudio Allocchio "Un tecnico"

(... e me ne vanto... :-) )