La legislazione deve sottostare alle
normative tecniche
di Claudio Allocchio* - 11.10.01
NOTA. Questo messaggio e quello di Vittorio Bertola
sono stati inviati alla lista della Naming Authority in risposta alle dimissioni
di Manlio Cammarata
Caro Manlio,
il tuo articolo lo ho letto, e mi sorprende che una
persona che reputo intelligente come te si permetta di scrivere affermazioni che
denotano la totale mancanza di conoscenza della storia e della situazione.
Prima di scrivere cose come "non si capisce da
chi sia stata data l'autorita' alla NA", potevi perlomeno andarti a leggere
la sezione "la storia della NA", e se questo, come possibile, non
fosse sufficientemente chiara, potevi chiedere spiegazioni.
Evidentemente per te sigle come ISO, ITU, UNINFO, e
standard per la creazione di Registry e Ruling Board non significano molto,
cosi' come non significano molto il modo di funzionamento degli organismi
internazionali che la rete, oltre ad averla creata, la governano e continueranno
a governarla.
Inoltre, di nuovo mi sorprende la tua non conoscenza
del fatto che i nomi a dominio sono restano e sempre resteranno quello che e'
definito in RFC1034.
Mi permetto quindi, spero a beneficio di tutti, una
digressione...
I significati aggiuntivi che ad essi vengono
attribuiti da persone di provenienza tutt'altro che valida per deliberare che
cosa e' un nome a dominio sono una congettura temporanea, che probabilmente,
come ho gia' detto piu' volte, e la storia vedra' se ho ragione, sparira'
totalmente e nessuno se ne ricordera' piu'. Sono norme chiare sulla titela dei
nomi in generale che servono, non certo pseudo-esperti di Internet che dall'alto
della loro non conoscenza dell'argomento di cui palrano pontificano sui
significati di cose che sono chiare e definite da sempre.
La NA, cosi come la RA, trovandosi in mezzo a questa
totale disinformazione, ignoranza e mistificazione, ovviamente cerca di
"limitare i danni" provocati da questa convizione, in attesa che si
sistemino sia le definizioni giuridiche della tutela dei nomi (ed e' li che sono
le colpa: l'incapacita' di dare definizioni sensate, coerenti, valide in una
situazione dove i confini nazionali contano poco etc), e che un "qualche
cosa d'altro" (cosa? bhe i portali sono un primo grezzo bagliore di quello
che succedera con i veri Directory Services) anche tecnicamente metta fine alle
deformazioni indotte dalla non conoscenza delle cose, rendendo utile il corretto
strumento tecnico di identificazione dei "segni distintivi" sulla
rete: per i profani che volessero informarsi (sarebbe ora...) si chiama
Distinguished Name (ed il nome stesso dovrebbe farvi pensare...)
Grazie del contributo dato sinora, ma sicuramente
non approvo quanto da te scritto nel tuo articolo di oggi, meramente per i
motivi di cui sopra. La "legislazione" non puo' e non deve occuparsi
di definizioni tecniche, e non puo' e non deve cercare di applicare forzosamente
le proprie definizioni ad argomenti tecnici che "non hanno relazione
biunivoca" con le proprie leggi. Inoltre la legislazione deve SOTTOSTARE
alle normative tecniche, ed al massimo puo' "renderle obbligatorie per
legge", non certo modificarle.
e, come hai inserito tempo fa come cappello ad un
mio aritoclo su Interlex, permettimi di firmare nel modo che ritengo il piu'
valido e giusto:
Claudio Allocchio "Un tecnico"
(... e me ne vanto... :-) ) |