Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

 

 Nomi a dominio

Tutti d'accordo, questo DDL è da rifare
di Manlio Cammarata - 29.11.2000

E' un coro unanime di "no".

Nelle liste del NIC e della Società Internet si moltiplicano i messaggi di critica, i radicali promuovono una raccolta di firme, i senatori si attaccano al telefono o inviano e-mail per chiedere suggerimenti e consigli, scendono in campo anche le due più potenti associazioni italiane, Puntoit e AIIP
Puntoit chiede di limitare l'intervento normativo, AIIP emana un comunicato sullo stesso registro (Limitare gli interventi, coinvolgere l'industria e le associazioni) e quindi precisa il suo punto di vista con una serrata critica al disegno di legge e propone un emendamento sostitutivo, di fatto un testo completamente nuovo.
La sostanza è che il disegno di legge AS 4594 "Passigli" deve essere fermato.

E' il caso di valutare con attenzione la proposta di emendamento avanzata da AIIP, che nasce dalla nota uscita due giorni fa su questa rivista (Il problema in quattro punti) e da una bozza che avrebbe dovuto completare la nota, ma era ancora troppo vaga per essere pubblicata.
Anche il testo proposto dall'associazione dei provider deve essere approfondito. In particolare, è necessario delimitare il campo di intervento della legge, in relazione a quelle che possono diventare norme regolamentari (informativa ai richiedenti, procedure e assunzioni di responsabilità ecc.) e stabilire sotto quale "tutela" deve essere posto l'ente che deve dettare le regole stesse.

Questo è un punto molto delicato. Da più parti si propone di "eleggere" il Ministero dell'Industria, competente per quanto concerne marchi e brevetti. In questo modo, però, si metterebbe l'accento sugli aspetti commerciali della Rete, trascurando sia l'aspetto civilistico dei nomi di persona, sia sugli aspetti generali dell'internet come sistema di comunicazione. Sembra quindi più consona alla realtà l'attribuzione della competenza all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e, su delega di questa, al Ministero delle comunicazioni, come per gli altri aspetti della numerazione nelle reti. La soluzione sarebbe anche più aderente alle indicazioni dell'Unione europea (vedi anche Chi ha il compito di dettare le regole?).

L'urgenza di approvare il testo è chiaramente motivata dalla necessità dei parlamentari di riprendersi i nomi a dominio registrati da altri, in vista della campagna per le elezioni politiche del 2001.
Allora è bene riflettere su questo punto: tra i tempi dell'approvazione della legge, dell'emanazione dei regolamenti e dell'entrata a regime del nuovo sistema, si rischia di saltare un'intera legislatura. E' molto più rapido il ricorso alla magistratura, con la richiesta di un provvedimento d'urgenza ai sensi dall'articolo 700 del codice di procedura civile.