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 Pubblica amministrazione e open source

Il  Senato "raccomanda" al Governo il free software 
ULTIM'ORA - 17.12.2000

Nel primo pomeriggio di venerdì 15 si era diffusa la notizia - confermata dalla segreteria del senatore Milio - che il Senato aveva approvato l'emendamento alla legge finanziaria riguardante l'adozione dell'open source nella pubblica amministrazione, mentre la parte riguardante l'accesso gratuito ai dati pubblici era stata bocciata per mancanza di copertura finanziaria.
Poi la notizia si è rivelata falsa: anche la parte sul free software è stata bocciata, perché collegata alla prima.

Il Senato ha trasformato l'emendamento, solo per la parte riguardante il software libero, in una "raccomandazione", che è stata accolta dal Governo.

Ecco il testo:

9.4885.564 (già emm. 50.0.1000 e 50.0.1001)
Milio, Napoli Roberto, Mundi, Bortolotto
Non posto in votazione (*)

Il Senato,

premesso che,

la spesa per investimenti informatici nella nostra pubblica amministrazione è da anni in continua e ingente crescita;

che l'adozione del free software altrimenti detto open source che è un modello di diffusione dei sistemi operativi informatici e dei programmi presenta vantaggi essenziali in ordine:

  • al contenimento dei prezzi;

  • alla trasparenza dei prodotti software;

  • alla non dipendenza da un singolo fornitore in quanto consente di scegliere su un mercato più vasto e concorrenziale con evidente riflessi sui prezzi;

  • ai risparmi che derivano dalla «riusabilità» dei codici e delle applicazioni, non legata ai contratti-capestro oggi imposti dall'industria del software;

  • allo sviluppo delle economie locali e dell'occupazione determinato dal fatto che la produzione degli applicativi può essere affidata ad aziende indipendenti invece di spedire oltre oceano svariati miliardi di cosiddetti «diritti d'autore»;

  • che l'open source, che è già in uso in Danimarca, in Francia e in Germania consentirebbe all'Italia di giocare una partita di vitale importanza e di scegliere tra la perpetua dipendenza e le prospettive di
    sviluppo che possono essere innescate da questo nuovo modello,

impegna il Governo, sentita l'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione, ad emanare entro 180 giorni un regolamento per l'esame di progetti e la progressiva adozione di sistemi operativi e soluzioni applicative non proprietari, in funzione delle esigenze informatiche delle singole amministrazioni, tenendo conto dei possibili risparmi di spesa e delle opportunità di sviluppo della produzione di software nazionale senza impegnare il bilancio dello Stato.

(*) Accolto dal Governo.